"Ti raccontiamo alcune pagine di Anna Frank, una ragazzina ebrea di 13 anni, figlia di un ricco banchiere tedesco." Il diario di Anna Frank tradotto in simboli dai giovani adulti della comunità Arca di Bologna per la nuova collana INBook Parimenti. Proprio perché cresco dedicata a lettori con disabilità cognitive. Un testo celebre che, grazie a questo nuovo adattamento nato sotto la supervisione del Centro Studi INBook, potrà essere portato nelle scuole e nelle comunità educative così che la sua lettura risulti finalmente accessibile a quel pubblico di giovani adulti, anche stranieri, che si approcciano con difficoltà ai testi tradizionali.
"Le lettere e le storie di questo libro non sono di semplici delinquenti. Sono "i mafiosi" e non quelli che hanno avuto a che fare con la mafia: ergastolani perché hanno ammazzato e ordinato di far ammazzare. Eppure l'Alta Sicurezza per loro non è la migliore difesa per noi. Perché il carcere che funziona non è quello che priva della libertà ma quello che produce libertà. Tra chi è "dentro" e chi è "fuori" si gioca la partita vera della legalità."
L’adozione matura su storie di sofferenza, di perdite, di separazioni che bambini e adulti. Eppure oggi non ci si interroga quasi più se la coppia abbia fatto o meno indagini per l’accertamento dell’infertilità, ci si interroga invece su quanto i percorsi e i fallimenti dei tentativi di procreazione assistita abbiano lasciato segni nella loro storia. Anche l’età dei bambini, le loro storie di istituzionalizzazione, il ripetersi di separazioni e perdite, i maltrattamenti e gli abusi subiti, appaiono quasi una costante nell’esperienza adottiva. Ben sappiamo quanto il trauma agisca da attivatore inconscio e quanto le emozioni ad esso collegate tendano a contagiare le relazioni che ognuno stabilisce e da cui ognuno dipende. Questo libro è uno strumento per condividere le modalità con cui i professionisti tendono a difendersi e/o gestire proprio questi aspetti.
Secondo un’antica credenza popolare il clochard è colui che ha scelto di vivere per strada come forma di libertà.
L’immaginario però si frantuma nel momento in cui la persona senza dimora comincia a raccontarsi: un sé spezzato e fratturato da un evento critico, come la perdita di un lavoro stabile, o da eventi normali che scatenano circuiti a catena: perdere la casa perché la rata (magari doppia) del mutuo non aspetta, perdere la moglie e i genitori o l’intera famiglia che non fa più da rete di protezione sociale, perdere gli amici che combattono anch’essi per dare un senso al moto perpetuo della propria vita.
L’uomo e la donna senza dimora oggi non sono solo sulle panchine di una stazione, ma spesso girano con un curriculum formato europeo salvato sulla pen drive.
Non quindi la povertà estrema, ma piuttosto una condizione d’impoverimento a cascata da cui, se non hai una rete di sostegno, ne esci con le ossa rotte.
Questo libro dà voce a vissuti, a emozioni di persone che hanno scelto di raccontarsi.
L’affresco descrive non solo una società indifferente verso le spirali dell’emarginazione ma anche la facilità con cui è sempre più facile per ciascuno scivolare in queste condizioni.
Ogni storia ha un nome fittizio, mentre non lo è affatto il racconto. Quello è vero, come la vita.
"Spesso le coppie che si dividono enfatizzano la necessità ("meglio separarsi che litigare"), proclamano l'opportunità ("inutile procrastinare"), sottolineano l'altruismo ("l'abbiamo fatto per il bene dei figli") della scelta. Dimenticano che spezzare il patto coniugale rappresenta pur sempre una scelta esistenziale importante e gravida di conseguenze. In primo luogo per i figli che subiscono decisioni prese dai genitori di cui non conoscono o non riescono a capire sino in fondo i motivi. Ma, come un sasso gettato nell'acqua, il disgregarsi della famiglia investe, a cerchi concentrici, i parenti, gli educatori, gli operatori sociali, la comunità nel suo insieme. I figli, rimasti senza il guscio protettivo ella famiglia, rischiano di subire un trauma che, anche quando celato dallo straordinario senso d'adattamento, non va sottovalutato. Dalla constatazione di come sia al tempo stesso indispensabile e difficile vivere insieme nasce l'esortazione "che nessuno resti solo!", che pervade in lungo e in largo queste pagine. Eppure, la rottura di una famiglia non genera necessariamente una cascata di disgrazie. L'esperienza degli autori ci mostra, in vari contesti, che alla rottura del contenitore familiare si può sopravvivere e che una crisi esistenziale ben superata può aiutarci a crescere e a diventare migliori." (dalla prefazione di Silvia Vegetti Finzi)
Le difficoltà e i problemi, le domande e le inquietudini, la ricerca di un'appartenenza non biologica e il bisogno di identità, le ferite del passato e l'incertezza del futuro, le crisi travolgenti ma anche la forte voglia di farcela. In questo libro ci sono storie vere di ragazzi e di famiglie che si cercano, a volte senza trovarsi, a volte anche respingendosi, per far emergere, senza inganno, la realtà dell'adozione nell'adolescenza.
Il pregiudizio è contagioso. Ogni giorno incontriamo razze, religioni, culture, tendenze sessuali e capacità diverse. Le differenze possono sembrare strane e opprimenti, fare persino paura. È possibile imparare a rispettare le differenze, vederle come sorgente di forza per la nostra vita e per la nostra società, addirittura esaltarle. Per affrontare tale sfida sono necessarie però preparazione ed esperienza. Questo testo offre ai genitori ed educatori suggerimenti fondamentali, abilità e strategie, oltre che prospettive tratte dalla vita reale, per insegnare a trasformare nei bambini e nei ragazzi la paura e il pregiudizio in coraggio e collaborazione, ossia nei risultati di una relazione di comprensione e di rispetto.
Sotto la parola droga si ritrova sia il giovane vacanziero alle Baleari che lo storico "tossico" della periferia urbana. Persone insospettabili, con vite compatibili e persone ai margini della disperazione, con vite di strada. Il mondo racchiuso nella formula "consumo di sostanze stupefacenti" è divenuto più complesso, articolato, diffuso come il lavoro di quanti si muovono nel campo della prevenzione, della terapia, della riduzione dei danni. Non solo cannabis ma anche un vasto mercato che giunge fino alle bevande colorate, originali, fresche in cui superalcolici si mescolano alla frutta. La questione droga interroga la società italiana e nascono all'interno di lunghi anni di esperienze delle comunità che si riconoscono nel C.N.C.A.
Il presente Rapporto documenta i motivi di preoccupazione di AI riguardo ai diritti umani nel corso del 2002. Inoltre riflette le attività intraprese da AI nel corso dell'anno per promuovere i diritti umani e le campagne contro specifici abusi dei diritti umani. Il nucleo di questo Rapporto è costituito da paragrafi relativi a singoli paesi e territori elencati in ordine alfabetico, in tutto sono presenti 151 paesi. Ciascuno di questi paragrafi offre un riassunto della situazione dei diritti umani del paese o del territorio e descrive le particolari preoccupazioni di AI in quel contesto.
Il volume documenta le violazioni dei diritti umani denunciate da Amnesty International in 152 paesi.