Politica è configurare il mondo gestendo il potere pubblico. Religione è realizzare il sacro. Eppure, anche religioni come il cristianesimo e l'islam possiedono in sé una dimensione politica: rivendicano la pretesa di plasmare le società. Come influenzano il vivere insieme e le relazioni di potere? E come ne vengono esse stesse influenzate? Partendo da racconti di esperienze, analisi della società, studi di testi e riflessioni di stampo teorico, Felix Körner, gesuita ed esperto islamologo, sviluppa una teologia politica che mostra cristianesimo e islam come forze di configurazione. Egli analizza i modi specifici in cui queste due religioni hanno modellato comunità, stati e culture, influenzando la politica mondiale nel corso dei secoli, anche ricorrendo ripetutamente a potere e violenza come mezzi di legittimazione. La nuova varietà religiosa che stiamo conoscendo in Europa esige una nuova teologia politica. Solo una religione che, rigettando il ricorso alla forza, si ponga in dialogo critico con coloro che la disprezzano o ne abusano, diventa "politica" in un senso fecondo.
Una vita senza il pilota automatico inserito. Chiara, che esce dagli schemi e scrive come straniera e migrante, mette a disposizione le sue esperienze, i suoi sogni, i suoi pensieri, le sue rabbie, il suo non capire, il suo rifiuto di dare risposte, le sue speranze.
Dalla quarta di copertina:
Una vita senza il pilota automatico inserito. Chiara mette a disposizione le sue esperienze, i suoi sogni, i suoi pensieri, le sue rabbie, il suo non capire, il suo rifiuto di dare risposte, le sue e-mail, le sue solitudini e le sue speranze. Ne è nata una lettera ininterrotta, senza lieto fine, incompiuta come la vita di un giovane, ai suoi coetanei, agli adulti, al mondo, scritta con gli occhi tipici di un giovane: sempre per definizione migrante, straniero, in cammino, continuamente fuori dagli schemi anche se tentiamo di mettergli addosso certezze a buon mercato e gabbie dorate.
L'autore assume la visione evolutiva moderna per ripensare teologicamente taluni aspetti del mondo, quali l'evoluzione, l'origine dell'uomo, la storia della salvezza, il matrimonio, il lavoro, l'escatologia.
Il volumetto è un'antologia di pensieri bonhoefferiani, raccolti da tutte le sue opere, alcuni dei quali vengono qui tradotti per la prima volta. L'insieme dei testi – articolato in quattro sezioni – si propone di essere aiuto alla meditazione, di portare alla luce, attraverso la meditazione sulla fedeltà di Dio al mondo, il grado della nostra fedeltà e di favorirne la realizzazione per mezzo di decisioni positive.
Meditazioni ad occhi aperti: la realtà non viene mai dimenticata, ma costantemente assunta e affermata.
Il libro offre una riflessione sulla presenza e l’importanza dello Spirito Santo nel vissuto del credente. Le considerazioni sviluppate da Juan Uriarte puntano a rivitalizzare la presenza cristiana nella società di oggi, ossia a promuovere un “modello alternativo” di vita tanto ecclesiale quanto civile.
Dapprima il testo descrive un mondo bisognoso di Spirito e raccoglie alcuni dei segni più preoccupanti di questa carenza. In un secondo momento richiama le affermazioni di carattere teologico e spirituale che ci avvicinano all’identità e alla missione dello Spirito Santo. In un terzo passaggio il libro presenta alcune dimensioni dello Spirito Santo che illuminano la gestazione dell’uomo “alternativo”. Il quarto capitolo tratteggia il profilo di quest’uomo spirituale e alternativo e, allo stesso tempo, scopre in esso la “complicità” e l’impronta dello Spirito Santo. Nella quinta parte si indicano una serie di compiti che, per generare questo tipo di persone e di comunità, lo Spirito assegna oggi alla Chiesa.
Una spiritualità per il nuovo millennio. Una riflessione sul pianeta Terra, organismo vivo la cui sopravvivenza è a rischio. Una sfida per l’umanità che, oggi globalizzata, può ricevere salvezza scegliendo di praticare tre virtù fondamentali: l’ospitalità, la tolleranza, la commensalità.
Dalla quarta di copertina:
Il tipo di relazione che l’umanità ha stabilito nel corso degli ultimi secoli con la natura, sfruttando tutte le sue risorse naturali in modo sfrenato, ha provocato due minacce, con gravi conseguenze prevedibili.
La prima riguarda il pianeta Terra come un tutto. Gli squilibri stanno decimando la biodiversità e mettendo a rischio la biosfera. Non è più garantito il futuro del sistema-vita. Per affrontare una tale minaccia urge proclamare e vivere un’etica dell’impegno, della corresponsabilità collettiva, della solidarietà e della compassione.
La seconda minaccia riguarda l’umanità, oggi globalizzata. Abbiamo costruito una macchina di morte capace di porre fine alla specie umana o di dividerla tra quei pochi che posseggono tutti i mezzi di vita e i molti che sono abbandonati alla propria sorte. Per opporsi a questa minaccia abbiamo bisogno di alcune virtù fondamentali: l’ospitalità tra le persone, i popoli e le culture; la convivenza, il rispetto e la tolleranza di fronte alle diversità; e infine la convivialità che significa potersi sedere insieme alla stessa mensa, mangiare e bere come un’unica, grande famiglia. Il risultato della pratica di queste virtù è la cultura della pace.
Sono questi i temi che le tre parti di quest’opera, Spiritualità per un altro mondo possibile, vogliono svolgere e approfondire.
Uno dei piu importanti e innovativi libri teologici attuali, che rappresenta un caso unico nella panoramica di pubblicazioni sui problemi teologici del Terzo Mondo.
L'autore traccia in questo suo denso libro, in forma sistematica e comprensibile a tutti, un panorama del male in teologia.
Le donne di cui Marco ci racconta erano per i loro contemporanei una provocazione bella e buona: una, estremamente sicura di sé, osa prendere la parola; un'altra coraggiosamente corregge Gesù; una terza mostra di avere una fiducia incondizionata... Eppure, i nomi di queste donne non ci sono stati tramandati: perché? Johannes Eckert si mette sulle loro tracce e indaga le loro storie. Riesce a scoprire così un messaggio altrettanto provocatorio per noi e per la chiesa di oggi. Il vangelo di Marco viene letto dall'abate benedettino come apertura alla vita: è la vita il luogo reale della "buona novella". Eckert motiva allora anche noi ad alzarci in piedi e a mettere in discussione strutture attuali come l'obbligo del celibato sacerdotale, a immaginare come possibile il cardinalato per le donne, a cambiare prospettiva nelle forme di sostentamento del clero... Incoraggia soprattutto i giovani e le giovani a osare, a sperimentare in quel vasto campo d'azione che è la Chiesa. Eckert si mette sulle tracce delle donne che compaiono nel vangelo di Marco. Indagando le loro storie, riesce a scoprire un messaggio stimolante anche per noi e per la chiesa di oggi. «Non riesco più a ignorare, delle donne incontrate da Gesù, le loro provocazioni attualissime. Sono una parte importante del vangelo che noi tutti siamo tenuti ad annunciare».