Quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. Chi l'ha innescata - dai pionieri di Internet all'inventore dell'iPhone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del Novecento. Niente più confini, niente più élite, niente più caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti più cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è The Game.
Marzo 1946. Su una lussuosa Aprilia con autista, Mrs. Giulia Masca fa ritorno a Borgo di Dentro: quarantasei anni prima, sola, incinta e senza soldi, aveva detto addio alle campagne piemontesi imbarcandosi su un piroscafo alla volta di New York. Nella filanda che l'ha vista operaia bambina il tempo dei geloni alle mani e delle guerre con i padroni si era compiuto e in mezzo alla folla di Manhattan, tra i grattacieli e il profumo di hot dog, per Giulia era iniziata una nuova vita: un marito titolare di un alimentari nel cuore di Little Italy, un figlio, un piccolo impero commerciale. L'America le aveva regalato il riscatto che aveva sempre sognato. Ma il passato la tormenta. Che ne è stato di sua madre Assunta? Dell'amica Anita Leone e della sua vivace famiglia di mezzadri? Che fine ha fatto Pietro Ferro, il fidanzato che Giulia ha abbandonato senza una parola di spiegazione quasi mezzo secolo prima? Mentre lei era lontana, le colline intorno al Borgo di Dentro e i suoi abitanti sono stati protagonisti di due guerre mondiali, dell'avvento del fascismo e della lotta per la liberazione. Di battaglie, di amori e di speranze. Quando Giulia torna in Italia, non può che guardare quei luoghi e quei volti con altri occhi se vuole chiudere i conti con il passato.
«Gli anni della nostra amicizia sono stati per me gli anni della grande libertà. Libertà di essere come sono» scrive Susanna Tamaro a Pierluigi Cappello, il poeta scomparso nel 2017, tenendo fede a una promessa che si erano fatti prima che la malattia li separasse. Quella di scrivere un libro insieme. Il libro è questo. Un libro delicato, profondo e commovente che ripercorre gli anni brevi e intensi della loro amicizia. Un'amicizia speciale, limpida e luminosa, riflessiva e inquieta, capace di analizzare la tormentata complessità di questi tempi, senza lasciarsene mai sopraffare. Un'amicizia suggellata anche da due modi diversi di affrontare la disabilità. Per Pierluigi, l'essere costretto su una sedia a rotelle, a causa di un incidente avvenuto da ragazzo. Per Susanna, una sindrome neurologica che l'ha confinata, fin dai primi anni di vita, in una dimensione di fragilità e solitudine. Un libro capace di affrontare le asprezze dell'adolescenza, la crudeltà che si abbatte sui diversi, sulle persone sensibili, su chi non si arrende alla banalità del male. Un libro che racconta anche l'amore, la capacità di cambiare e la salvezza che passa attraverso la scoperta delle parole. Un libro che non ha paura di parlare dell'anima e del mistero che ci avvolge, della vita e della morte, e del senso profondo del nostro esistere.
Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell'Appennino centro meridionale d'Italia e mantiene se stessa e l'anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua. A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall'infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà. I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, nello stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi. Intorno a loro, una umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.
Il cùscuso trasforma in sapore la risacca che s'infrange e la spuma delle onde sulla sabbia. Le donne si alzano all'alba per 'ncocciare la semola di grano duro, creare con l'acqua e la pazienza piccoli grumi che nella cùscussiera posta sopra la mafaradda saranno poi cotti al vapore. Lentamente. Perché di costanza è fatto l'amore. E questo è il cùscuso. Viaggio e ritorno. Tabarka, Biserta, Tunisi, Sfax e la sconfitta Cartagine, che sono sulla stessa rotta, appena qui di fronte. 11 cùscuso è l'incrocio dei venti e dei mari tra via Serisso e via Ossuna. Le lacrime delle madri straziate per i naufraghi inghiottiti dall'impietoso mare. È la luce che s'accende nella stanza delle donne quando è ancora notte. È il canto: «Svigghiativiii ch'è tardu...» Il cùscuso è il cibo che rende i bambini diffidenti, ma appena l'assaggiano vogliono solo quello. Si dice che è fratellanza. Ma è di più. lo do a te e tu in cambio insegni a me, che è tutto quello che c'è da sapere sull'umanità e dintorni.
Roma, febbraio 1466. Arrivato nell'Urbe per questioni di affari, il gio-vane Lorenzo de' Medici si ritrova circondato da insidie senza volto. Qualcuno, infatti, come una silenziosa minaccia, ha infilato sotto la sua sella un antico pugnale dall'elsa d'argento, con uno stemma dal senso indecifrabile. Lorenzo comincia così una tortuosa indagine in una città piena di magia e di segrete ombre, di antiche glorie imperiali e sinistri fantasmi fin troppo ansiosi di risorgere fra i vivi. Il suo destino incrocerà quello di uomini potentissimi, come l'enigmatico cardinale Rodrigo Borgia, e di aristocratici ambiziosi che si muovono all'ombra della Curia Romana, a caccia di ricchezza e prestigio. Quando incontrerà Clarice Orsini, aristocratica creatura che emana un segreto fascino, Lorenzo ne sarà stregato. Ma nuovi nemici si leveranno contro di lui, alleandosi ai vecchi per per-seguire un comune intento: l'erede dei Medici deve morire.
Egitto, 1798. Claude de Duras, archeologo inviato in Egitto al seguito dell'esercito napoleonico, si dedica allo studio dei misteri e della cultura della terra dei faraoni. La spedizione sembra procedere senza intoppi fino alla disfatta di Abu Qir. Messo alle strette dall'esercito di Nelson, Bourrienne, diplomatico e segretario personale di Bonaparte, stringe un accordo con Robert Goldmeiner, giovane rampollo di una ricca dinastia dalle antiche origini. Goldmeiner propone infatti prestiti a Bonaparte che potrebbero risollevare le sorti della spedizione. In cambio del suo aiuto, Bourrienne promette a Goldmeiner l'oro che de Duras avrebbe trovato durante gli scavi. Ma nessuno di loro poteva immaginare la grandezza e il valore delle scoperte che aspettavano l'archeologo francese. Una scia di morte segue coloro che, da allora, vengono a conoscenza degli incredibili ritrovamenti di de Duras... Canada, giorni nostri. Oswald Breil, armatore del Williamsburg, si appresta a gettare l'ancora nel porto di Vancouver ma una terribile notizia lo attende al suo arrivo. Sua moglie Sara Terracini lo avvisa che sua madre adottiva, Lilith, è gravemente malata; i due partono immediatamente alla volta di Tel Aviv. Lilith, ormai in punto di morte, confida a Breil la verità sulla morte dei suoi genitori che sembrerebbe essere connessa alle trame e ai segreti di una potentissima famiglia le cui radici giungono sino all'era dell'ultimo re dei Casari.
Il Natale è appena trascorso e la città si prepara al Capodanno quando, sul palcoscenico di un teatro di varietà, il grande attore Michelangelo Gelmi spara con la pistola contro la moglie, Fedora Marra. Nulla di strano, succede tutte le sere, ogni volta che i due recitano nella canzone sceneggiata: solo che dentro il caricatore, quel 28 dicembre, tra i proiettili a salve ce n'è uno vero. Gelmi giura di non aver mai avuto intenzione di uccidere Fedora, ma in pochi gli credono. Il caso sembrerebbe già risolto, eppure Ricciardi non è convinto. Così, mentre il fedele Maione aiuta il dottor Modo in una questione privata, il commissario - la cui vita sentimentale pare giunta a una svolta decisiva - si dedica con pazienza a ricostruire la vicenda. Un mistero reso ancora più oscuro da una strana nebbia calata all'improvviso e che riserverà un ultimo, drammatico colpo di coda.
Un'auto di lusso sfreccia nella notte lungo l'autostrada che collega Roma a Milano. A bordo c'è il conte Lamberto Rissotto, che possiede un'importante industria metallurgica e la dirige con sapienza, nonostante le difficoltà legate alla crisi economica del Paese. L'uomo ha fretta di rincasare per chiudere immediatamente ogni rapporto con la bellissima moglie Armanda, perché ha appena scoperto la sua ultima imbarazzante follia. A mitigare la cupezza del suo stato d'animo c'è il recente ricordo del fuggevole incontro con una sconosciuta «molto giovane, molto bella, di gran classe» che si è stupidamente lasciato sfuggire. Nella notte, un altro uomo viaggia lungo la stessa autostrada da Sud a Nord, solo, sulla sua utilitaria impolverata: è Giovanni Rancati, sindacalista. Ha percorso chilometri per incontrare gli operai che tanto ama, per condividerne le preoccupazioni e difenderne il futuro. A Milano l'attende la sua compagna, Bruna, che fa la parrucchiera e dopo anni di sacrifici è riuscita ad aprire un negozio tutto suo. Insieme vivono in un quartiere popolare, uno di quelli in cui le case di ringhiera mettono in piazza gioie e dolori di ognuno, una realtà in cui si fatica ad arrivare a fine mese e un sogno può costare i risparmi di una vita. Lamberto e Giovanni rappresentano due mondi opposti e lontani, ma le loro strade finiranno per incrociarsi, un po' per necessità e un po' per caso. Dal loro incontro nasce un avvincente intreccio di destini in cui si rispecchia l'Italia di oggi, ancora divisa da contraddizioni e lotte sociali, ma unita da un profondo e assoluto bisogno di giustizia e amore.
Una nuova edizione dei diari di Antonia Pozzi attentamente verificata sui manoscritti e corredata di un ricco apparato critico. Brucia, in queste pagine, il fuoco che ha fatto ardere tutta la sua breve vita: dalla più tenera, ma già pensosa, adolescenza alla precoce maturità, trascorsa in contatto con l'avanzato ambiente intellettuale del filosofo Antonio Banfi. Ne emerge il ritratto «dal di dentro» di una giovane donna impegnata, con una determinazione spesso drammatica, nel progetto di una vita autentica e aperta agli altri e di una poesia veramente sua. Una poesia del tutto ignorata nel contesto culturale in cui Antonia Pozzi era inserita; oggi, invece, letta con straordinario interesse in Italia e nel mondo. Nel presente volume sono riportati anche altri suoi scritti in prosa: i passi più significativi della tesi di laurea su Flaubert, alcuni testi narrativi e le pagine critiche su Aldous Huxley. Materiali che, insieme ai diari, ne restituiscono appieno la fisionomia di intellettuale inquieta e moderna.
I segreti delle nuvole racconta la storia di Tommaso e della famiglia Sili. Tra le nuvole e la piccola cittadina di Urbania, tra il cielo e le verdi colline delle Marche. Racconta la vita dolce e spericolata di questo bambino prima di nascere, a diecimila metri dal suolo, e quella che l’aspetta, in una famiglia felice come tante, infelice come tante. Racconta l’attesa, insieme a migliaia di altri bambini, e poi la discesa sulla terra.
Questo libro è una fiaba che fa ridere e commuove. Ha la fantasia e l’universalità del Piccolo Principe e un linguaggio che sa toccare il cuore. Ha la magia delle immagini di Valerio Berruti.
Insieme, parole e immagini, raccontano i piccoli abitanti delle nuvole – i loro segreti – che rincorrono senza tregua desideri irraggiungibili, che si esaltano e disperano e disperandosi rovesciano sulla terra pioggia e grandine.
E quando ridono è perché laggiù, quaggiù, due persone si sono innamorate.
La Divina Commedia in un nuovo testo completamente rivisto alla luce delle più recenti acquisizioni filologiche e critiche. Una nuova punteggiatura che favorisce la piena leggibilità del testo e ne rivela tutto il fascino. Un puntuale, ma agile commento che permette a tutti di superare le difficoltà linguistiche di un testo scritto oltre 700 anni fa, ma che conserva intatta la sua mirabile potenza comunicativa. Un formato elegante e maneggevole che consente di portare sempre con sé "il più bel libro della letteratura mondiale" (Borges). Il volume II contiene un dizionario della 'Commedia', di semplice consultazione, che fornisce tutte le notizie essenziali sui personaggi e i luoghi citati, sulla topografia dell'aldilà dantesco, e che chiarisce in modo piano e comprensibil i concetti teologici e filosofici del poema.