Giovanni Paolo Ramonda è il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII da 15 anni, cioè da quando, il 2 novembre del 2007, il cuore di don Oreste Benzi si è fermato, lasciando ai suoi figli spirituali il compito di tenere viva una comunità che in Italia e nel mondo ha scelto di fare famiglia con le persone più povere ed emarginate. Una scelta che lui vive personalmente con sua moglie Tiziana, accogliendo in famiglia da oltre 40 anni persone con gravi handicap e storie di disagio ed emarginazione. In questo libro intervista racconta il perché di questa scelta, cosa ha voluto dire per lui raccogliere le redini di un "santo" come don Benzi, quali sfide ha affrontato in questi anni in cui la Comunità non solo ha continuato ad accogliere i poveri ma ha raddoppiato i Paesi del mondo in cui è presente e avviato nuovi tipi di intervento. Una esperienza attraverso la quale Ramonda analizza le emergenze attuali come la guerra, le disuguaglianze sociali, la crisi ambientale, offrendo soluzioni basate su una parola chiave: condivisione.
Tommaso Moro è stato, nel XVI secolo, uno degli uomini più potenti dell’Inghilterra. Apparentemente lontano dalla 'perfezione evangelica' che veniva identificata comunemente con la condizione del monaco celibe, povero e obbediente ai superiori: era infatti sposato, padre di figli, proprietario di terre e secondo in autorità soltanto al re. Eppure... Eppure, quando Enrico VIII gli chiede di rinunziare ai dettami della coscienza per la ragion di Stato, Tommaso non ci sta: accetta di perdere il potere, le proprietà, la famiglia e persino la vita pur di non tradire ciò che riteneva essere il progetto divino sull’umanità. Con ciò diventa non solo un santo canonizzato dalla Chiesa cattolica, ma un esempio universale di 'libertà nel mondo'. La vicenda – e le sue implicazioni teologiche – sono magistralmente evocate in questo aureo libretto di Hans Küng, certamente uno dei massimi teologi 'ecumenici' contemporanei: le condanne da parte del Vaticano non hanno impedito che i suoi numerosi libri (tra cui la trilogia Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo) siano stati tradotti in decine di lingue.
Monica Mondo, giornalista, in questo libro si interroga su alcuni grandi temi che riguardano la fede cristiana e, cosa spesso posta in secondo piano, la fede cattolica. Perché sono cristiana? Perché sono cattolica? Sono le domande di partenza, che man mano si approfondiscono, divengono sempre più radicali e vanno a scavare dentro una vicenda personale di credente donna capace di interrogarsi continuamente, sia a partire dalla professione, che dal lavoro genitoriale, che dalla vita matrimoniale. La vita dei credenti, per poter essere ancora oggi sensata, deve poter ritrovare nella vita quotidiana e nelle attese e speranze di ciascuno le proprie ragioni (ragioni logiche e ragioni di cuore) per non concedersi alle varie mode. Nulla di astratto in questa "teologia della strada" che la Mondo propone, affi ancando a ogni rifl essione un racconto personale, un incontro, un'esperienza. Poiché la fede non è altro che "presenza di Dio nelle nostre esperienze, nei nostri incontri, sulle nostre strade". Un libro appassionato di Dio, ma anche provocatorio, per tutti coloro che cercano di camminare sulla strada di verità, di bontà e di bellezza; un libro appassionato anche della Chiesa, essenza così fragile eppure così necessaria.
"È davvero una storia che vale la pena di raccontare la tua, Marianna, una luce che non può rimanere nascosta e che vorrei tanto arrivasse al cuore dei giovani. Una lettera d'amore scritta da una loro coetanea, che ha trovato nell'Amore la risposta alle domande più profonde, ai desideri più grandi, ai dubbi, alle amarezze che inquietano tanti giovani e che possono dirottare la loro vita sulle strade buie del non senso e della felicità illusoria". Marianna Boccolini è una giovane che nel 2010, a 18 anni di età, perde la vita in un incidente stradale. Leggendo i suoi scritti e ascoltando le testimonianze di chi l'ha conosciuta, entriamo a contatto con una ragazza innamorata di tutto ciò che è autentico, bello e, soprattutto, vero. Parole di fede e di speranza per tutti coloro che cercano il sentiero della vita.
Un missionario gesuita, raffinato studioso della civiltà cinese e divulgatore della cultura occidentale: questo fu Matteo Ricci, nato a Macerata e morto a Pechino nel 1610, costruttore di ponti tra mondi lontani, protagonista di una fortunata opera di apostolato e di evangelizzazione. Ma, per giungere a un tale obiettivo, per arrivare persino alla corte dell'imperatore cinese, Matteo Ricci dovette dimostrare sincero rispetto per la cultura locale, adattando il Vangelo alla sensibilità, al pensiero, al vocabolario e alla tradizione del popolo che, lentamente, iniziò a convertire. Ed ecco la domanda che vibra lungo tutta la sua eccezionale avventura: quel gesuita, pur di portare il Vangelo ai cinesi, lo arrangiò al punto da tradirlo? Matteo Ricci fu un eccezionale missionario o un grande traditore del messaggio cristiano?
Erich Przywara fu gesuita, musicista e intellettuale. Nacque nel 1889 in una piccola città di nome Katowice, all'angolo dei tre imperi prussiano, russo e austro-ungarico. La complessità che ha marcato fin dagli albori la sua terra e il suo sangue è diventata presto il paradigma per il "permisero dell'analogia", una logica capace di raccogliere - senza annullarla - la varietà del mondo, e di legare - senza assorbirlo - il mistero di Dio e dell'uomo. In questo libro abbino raccolto la sfida di Pryzwara, cercando di onorarne la levatura teorica e lasciando aperte alcune provocazioni.
I volontari in Italia sono circa 6 milioni. Si occupano di ogni tipo di bisogno, povertà ed emergenza. Dal 2018, Tiziana Di Masi (attrice) e Andrea Guolo (autore) portano in scena in tutto il Paese lo spettacolo teatrale #Iosiamo: dal debutto al Teatro Elfo Puccini (Milano) ai teatri di oltre 30 città. Parti dello spettacolo sono state rappresentate anche al Senato della Repubblica (9 novembre 2019) e a Padova per la presentazione della città come Capitale europea del volontariato, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (7 febbraio 2020). Ora lo spettacolo continua, in altre città italiane. Di cosa parla #Iosiamo? Racconta storie vere di personaggi, associazioni, sportelli, centri di accoglienza, centri di ascolto... in tutto il Paese. Dodici capitoli, dodici aspetti diversi dell'aiuto a chi è più debole, a chi si vede negare i propri diritti, a chi deve ricostruire la propria vita, a chi ha bisogno di sostegno nella malattia e nelle calamità naturali, ai bambini, al patrimonio artistico del nostro Paese. Dodici appelli a ciascuno di noi, per unirci, nei limiti delle nostre possibilità, a questo meraviglioso "esercito del bene".
Pagine che scorrono, una dietro l'altra, inserendo la biografia della "sorella maggiore", anima della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e, con padre Gemelli, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in un essenziale e irrinunciabile quadro storico, geografico, sociale e religioso. Fra i molti libri che raccontano la storia di Armida Barelli, questo lavoro mancava ed era necessario: attraverso una sorta di mappa geografica di Milano, della diocesi ambrosiana e della Lombardia, luoghi significativi della vita di Ida Barelli, l'autore ne ripercorre le tappe biografiche, con approfondimenti di natura relazionale, spirituale, psicologica. Un libro che contribuisce alla conoscenza della vita della beata, mostrandone gli evidenti caratteri di "ambrosianità". Una milanese al servizio di opere di carattere educativo, sociale e civile, e al contempo dedita alla missione evangelizzatrice della Chiesa universale.
Leone Dehon nasce il 14 marzo 1843 in Francia, a La Chapelle. Osteggiato dalla famiglia nel suo desiderio di diventare prete, ma deciso a seguire la sua vocazione, è accolto nel Seminario francese Santa Chiara in Roma. Ordinato sacerdote torna nella sua patria con tre lauree e con tanti progetti e sogni nel cuore. Fonda la Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, che si espanderà in tutto il mondo. Muore il 12 agosto 1925 muore, dopo una vita di totale donazione.
"I giovani hanno bisogno di esempi positivi cui poter fare riferimento". Questa frase pronunciata da uno dei testimoni che hanno contribuito a delineare i ritratti della particolare galleria allestita da Anna Maria Cagiano de Azevedo, mette a fuoco l'obiettivo della curatrice. "In questo libro sono presentate al lettore persone divenute personaggi, loro malgrado, per avere liberamente scelto di fare il bene, sorretti da una grande forza, una qualità che sembra accomunarli tutti".
Il volume raccoglie un'ottantina di rapidi profili biografici di altrettanti "coadiutori" salesiani laici. Nel corso di 150 anni, i "coadiutori" (una branca della Famiglia Salesiana, espressamente voluta da Don Bosco per affiancare i sacerdoti) sono stati docenti universitari e artisti, architetti costruttori e animatori di oratorio, maestri artigiani e factotum addetti a mille bisogni materiali... Sono stati (e sono) soprattutto persone semplici che hanno consacrato la loro vita alla causa dei giovani e alla costruzione del loro futuro. Quelli presentati sono profili freschi e non convenzionali, arricchiti da aneddoti poco conosciuti, che forniscono tratti di carattere singolari e inquadrano la statura umana, religiosa e professionale del salesiano laico.
Una selezione degli interventi tenuti dal Cardinale Gualtiero Bassetti negli ultimi anni. Non una semplice raccolta di articoli o discorsi pubblici ma la rielaborazione narrativa di vecchi interventi con l'aggiunta di alcuni passaggi inediti arricchiti da aneddoti biografici. Il focus tematico del volume è condensato nella formula "Il pane e la Grazia" che da un lato evidenzia l'importanza dell'eredità di La Pira per la società odierna e, dall'altro, si configura come "proposta" per la comunità cristiana e il mondo contemporaneo.