Vicende che provengono da ogni angolo del pianeta: dalle baraccopoli del Kenya alle missioni assediate dell’Uganda, dall’Amazzonia a Papua Nuova Guinea, dal Nunavut, nel profondo Nord, fino al Polo Sud. Tutto il mondo scandagliato in lungo e in largo nei luoghi più inaccessibili, ma anche nei sacri palazzi e nelle sedi cardinalizie di rilievo. Una finestra aperta sul mondo nei faccia a faccia con grandi personaggi come Joaquín Navarro-Valls, il cardinale Ersilio Tonini, il cantante Claudio Baglioni. Si scandagliano anime a tutto campo, fino alla drammatica confessione di un indemoniato dopo l’esorcismo.
Autore
FILIPPO ANASTASI, giornalista e scrittore, per anni vicedirettore del Giornale Radio Rai e responsabile dell’informazione religiosa. Ideatore e autore di Oggi 2000. È stato inviato del «Messaggero», conduttore e inviato del TG1, vicedirettore del TG2, direttore per la Radiofonia di Rai Giubileo. «Microfono d’argento» per i servizi televisivi sul Corno d’Africa in guerra, premio «Saint-Vincent» per il giornalismo radiofonico (2000), premio «Padre Pio da Pietrelcina» (2000). È autore, tra l’altro, con Luciano Bianciardi e Domenico Manzella, di Giorni nostri. Letture e documenti su fatti e problemi di attualità (Bietti 1978), di Padre Pio, la sua voce, la sua storia (Rai Eri-Padre Pio 2009), pubblicato in diverse edizioni e tradotto in più lingue e In viaggio con un santo (Messaggero 2011).
Accogliere l'altro e la sua storia: ecco in cosa consiste la missione in cui ci immerge Don Olivio Dragoni. Ma quest'altro che ci interpella non lo troviamo solo in paesi esotici e lontani e, proprio a partire da una simile provocazione, il testo ci conduce alla riflessione sulla possibilità di intrecciare la ricchezza del panorama missionario con l'apparente povertà del vivere quotidiano, anche qui, a casa nostra. Ci significa dare senso e profondità all 045u2019intreccio di relazioni in cui siamo immersi, tenendo sullo sfondo l'idea del Vangelo come celebrazione di una appassionata "festa delle relazioni".
"Le pagine che state per leggere vi permetteranno di sperare nell'uomo, in tutti gli uomini, a dispetto di tutto. Leggendo queste testimonianze così concrete, ho ritrovato gli uomini e le donne che sono stati e sono ancora oggi miei compagni di strada: sono persone comuni, ricche di generosità e con una stupefacente capacità di condivisione. (...) Mostrandoci che le pagine di Vangelo scritte duemila anni fa sono ancora piene di attualità, gli autori di questo libro ci invitano a guardare alla vita con fiducia..." (dalla Prefazione dell'Abbé Pierre).
Una spiritualità per il nuovo millennio. Una riflessione sul pianeta Terra, organismo vivo la cui sopravvivenza è a rischio. Una sfida per l’umanità che, oggi globalizzata, può ricevere salvezza scegliendo di praticare tre virtù fondamentali: l’ospitalità, la tolleranza, la commensalità.
Dalla quarta di copertina:
Il tipo di relazione che l’umanità ha stabilito nel corso degli ultimi secoli con la natura, sfruttando tutte le sue risorse naturali in modo sfrenato, ha provocato due minacce, con gravi conseguenze prevedibili.
La prima riguarda il pianeta Terra come un tutto. Gli squilibri stanno decimando la biodiversità e mettendo a rischio la biosfera. Non è più garantito il futuro del sistema-vita. Per affrontare una tale minaccia urge proclamare e vivere un’etica dell’impegno, della corresponsabilità collettiva, della solidarietà e della compassione.
La seconda minaccia riguarda l’umanità, oggi globalizzata. Abbiamo costruito una macchina di morte capace di porre fine alla specie umana o di dividerla tra quei pochi che posseggono tutti i mezzi di vita e i molti che sono abbandonati alla propria sorte. Per opporsi a questa minaccia abbiamo bisogno di alcune virtù fondamentali: l’ospitalità tra le persone, i popoli e le culture; la convivenza, il rispetto e la tolleranza di fronte alle diversità; e infine la convivialità che significa potersi sedere insieme alla stessa mensa, mangiare e bere come un’unica, grande famiglia. Il risultato della pratica di queste virtù è la cultura della pace.
Sono questi i temi che le tre parti di quest’opera, Spiritualità per un altro mondo possibile, vogliono svolgere e approfondire.
Da maggio a ottobre si svolge a Milano l’EXPO 2015 sul tema : Nutrire il pianeta. Il prof. Piero Barberi presenta un saggio sulle tematiche della lotta alla fame e sulle disparità alimentari che ancora affliggono molte parti della terra con dati aggiornati e analisi accurate sulle cause e con ragionate ipotesi di affronto di questa vera e propria piaga in vista della sua risoluzione.
Temi principali trattati:
• L’alimentazione nelle religioni
• Il nutrirsi nella Bibbia
• La situazione attuale: la fame nel mondo, la crisi dell’acqua potabile, la speculazione alimentare, il problema ecologico, demografia e fame, il debito.
• La morale sociale: la destinazione universale dei beni, la solidarietà, gli interventi di Benedetto XVI e di papa Francesco, gli interventi politici mondiali.
• Qualche iniziativa, lo spreco alimentare
Prof. Piero Barberi è docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Sedici racconti, sedici storie di malattie che colgono un'umanità dolente, dove oltre le patologie si avverte lo sguardo di un medico attento a intercettare le cause, a voler riflettere, a porre interrogativi. Uno straordinario quadro di testimonianze in cui il tema di fondo è il tentativo di cogliere la persona oltre la malattia, il complesso intreccio dei suoi incontri, dei suoi dolori, delle sue paure, delle sue speranze.
Il libro prende le mosse dall’esperienza dell’Autrice, che svolge la sua attività in un Centro di accoglienza a Palermo. Facendosi guidare da Mohammed, un iraniano che vive per strada, Marina Scardavi accosta un mondo - quello dei vagabondi, dei barboni, dei poveri, degli emarginati, degli ultimi - che si rivela diverso da come appare agli occhi distratti di un osservatore esterno.
«La gioia e il dolore diventano profondamente miei», scrive, «quando qualcosa turba quegli equilibri straordinariamente precari che albergano nei cuori di questo “popolo” spettacolare. Sono uomini, donne, ragazzi, vecchi, malati, disperati. Si potrebbe pensare che sia impossibile che questo possa accadere: amarli. Amare la feccia della città che divora ciò che ha raccolto dai bidoni della spazzatura. Ma accade. Gli invisibili, gli ultimi, non solo hanno un nome e un cognome, ma hanno un cuore, che talvolta è talmente grande da avere compreso appieno quale sia il senso vero e profondo della vita».
Punti Forti
• Il testo raccoglie l’esperienza diretta dell’Autrice, raccontata con grande senso di umanità.
Autrice
Marina Scardavi (Milano 1955) da molto tempo si occupa dei più poveri della città di Palermo. Per alcuni anni medico di strada della Comunità di Sant’Egidio, si è recata in Mozambico per imparare a curare i malati di AIDS in Africa con il «Progetto Dream» della Comunità. Tre anni fa ha fondato l’associazione di volontariato «La Danza delle Ombre». Responsabile del settore «Associazionismo e volontariato» del Movimento di democrazia partecipativa «Per Palermo», è collaboratrice del mensile socio-politico Il Caffè di Palermo. È inoltre appassionata fotografa e reporter di viaggio; ha tenuto numerose mostre fotografiche, anche recensite in siti specializzati internazionali, e ha vinto alcuni premi fotografici.
Può uno sguardo diverso permettere a una persona di riscoprire il proprio valore, la propria dignità, così da aprirsi alla speranza di una vita migliore e diventare protagonista di sviluppo? Le testimonianze raccolte in queste pagine, frutto di decine di interviste a responsabili di opere e a persone che in essi si sono imbattute, trasudano di una sorprendente positività. In contesti segnati da povertà, abbandono, violenza e rassegnazione, emerge la gratitudine per un incontro che ha ridestato e cambiato la loro vita, segnando un prima e un dopo. Queste storie "dell'altro mondo" hanno un valore paradigmatico. Esse fanno vedere che la presenza di Cristo attraverso volti umani offre prospettive di una vita migliore e che l'educazione è decisiva per rigenerare l'umano. "Lungo il percorso in Kenya, Ecuador e Brasile abbiamo chiesto: 'Quale metodo avete usato per cambiare la vita degli altri?'. Molto spesso abbiamo ottenuto la stessa risposta, semplice: 'Ho cambiato me stesso'". (John Waters)