Ormai un classico della spiritualita contemporanea. L'esperienza mistica della santa polacca Faustina Kowalska espressa attraverso il suo Diario. Religiosa semplice, senza istruzione, ma forte e infinitamente fiduciosa in Dio, Suor Faustina Kowalska ebbe una grande missione, ricordare una verita di fede da sempre conosciuta, ma dimenticata spesso, riguardante l'amore misericordioso di Dio per l'uomo. Il culto della Divina Misericordia, che ha ricevuto impulso proprio da questo Diario, si festeggia la prima domenica dopo la Santa Pasqua.
L'opera offre una breve introduzione ad alcuni Padri della Chiesa, corredandola con un'antologia di testi scelti. Ciascun capitolo riproduce il modulo didattico di una lezione. La scelta di testi è stata fatta secondo una prospettiva esegetica, tentando di sottolineare essenzialmente gli aspetti biblici dei testi patristici che, pur rappresentando una naturale continuazione della Scrittura e spesso contemporanei ad essa, non sono entrati nel canone in quanto non ispirati. Si tratta, pertanto, di una scelta tematica, che è uno dei diversi modi di presentare questa materia. Come indicato nel titolo, quest'opera vuole essere un avvio che incoraggi lo studente ad approfondire la lettura dei testi patristici.
Tabù, contaminazione, sacrifici e sacerdozio al tempo dei cristiani: Origene commenta per la prima volta il Levitico. Il volume è il secondo ed ultimo dei due dedicati alle "Omelie sul Levitico di Origene", 16 discorsi pronunciati dal Maestro alessandrino a Cesarea di Palestina dopo il 245 e a noi giunti nella traduzione di Rufino del 400-404. Esso contiene traduzione e commento storico-filologico delle omelie 8-16 e dei Selecta in Leviticum, frammenti del Commento a scolii sul Levitico di Origene, di cui abbiamo notizia da Girolamo, qui per la prima volta in versione italiana. I frammenti sono stati posti a confronto con il testo rufiniano, in modo da valutare le modifiche e inserzioni ascrivibili a Rufino e quelle, del commento scolastico sul Levitico.
Gli scritti brevi di Gioacchino sono uno strumento importante per comprendere il suo pensiero nelle sue line più decisive, che qui, rispetto alle grandi opere, si possono cogliere in una lettura sintetica e veloce. In questo volume (che, dopo la prima parte già apparsa in questa stessa collana, ne completa la raccolta) si trovano: Soliloquio, una meditazione sulla vita dell'uomo, di miseria, e sul suo futuro di gloria; Le tribolazioni ultime, che rappresenta un compendio maturo della previsioni sugli eventi della fine dei tempi, ritenuta prossima; le Lettere, che costituiscono una testimonianza preziosa dell'autocoscienza dell'abate come autore e come membro della gerarchia ecclesiastica; la Visione della storia e l'Inno sul regno della patria celeste, che sotto la veste poetica mostrano, in sintesi e con immagini potenti, elementi significativi della sua speculazione. Alla traduzione annotata dei tre scritti è affiancato il testo latino, tratto dall'edizione critica degli Scripta breviora (2014) curata da Alexander Patschovsky e Gian Luca Potestà.
Si riuniscono qui per la prima volta in traduzione italiana con latino a fronte alcuni opuscoli che esprimono il senso profondo della missione teologica di san Tommaso d'Aquino: dare ragione della propria fede, esplorando attraverso la ratio speculativa l'interna coerenza del dato rivelato e confutando i fraintendimenti ereticali che insidiano la stessa azione salvifica della Chiesa. Tale è in particolare l'obiettivo del mirabile De rationibus fidei, scritto per un cantore di Antiochia impegnato in diatribe con musulmani, greci e armeni. L'attenzione volta dall'Aquinate ai simboli di fede e agli articoli che ne esprimono i nuclei fondanti risalta poi dalla lettura parallela del De articulis fidei et Ecclesiae sacramentis, dei Commenti alle Decretali. Il volume contiene: De Rationibus Fidei; De Articulis Fidei et Ecclesiae Sacramentis; Expositio Primae et Secundae Decretalis. Testo critico tratto dall'Edizione Leonina, Introduzioni e traduzioni di Gianni Godoli e padre Giuseppe Barzaghi O. P.
Una figura straordinariamente ricca di vita spirituale e di cultura, un filosofo dallo sguardo sensibile a tutte le realtà interiori, un esegeta dall'intelligenza fine e profonda, un vero maestro, il cui pensiero, sottile e complesso, non può fare a meno di interrogare, a tutti i livelli, chi si rende disponibile al confronto, che sia il semplice lettore o lo studioso esperto, grazie alla sua provocante originalità e coraggiosa lucidità. Questo fu, ed è ancora, Origene di Alessandria. Amato, odiato, frainteso, condannato e riabilitato, l'eredità che la sua immensa opera ha lasciato nella storia del pensiero cristiano si può, forse, sinteticamente riassumere con le parole del suo discepolo Gregorio il Taumaturgo: "...egli soprattutto ci insegnava a non limitarci all'esteriorità e all'apparenza, talora fallaci, false, ma ad investigare con diligenza la sostanza delle cose... affinché il divino Verbo non entri nudo, scoperto in anime indegne...". Queste parole non hanno perso la loro attualità per i lettori di quasi duemila anni dopo. Di fronte alla vastità della produzione origeniana (310 omelie, 320 libri), questo Dizionario si offre non solo come strumento indispensabile di orientamento nell'esplorazione dell'opera esegetica, omiletica e speculativa di Origene, ma anche come guida scientifica all'approfondimento del contesto storico e culturale in cui il Maestro di Alessandria visse ed operò. Vengono così a delinearsi, con dovizia di rimandi alle fonti e all'interno di un'ampia visione storica, i tratti fondamentali del pensiero origeniano, compresi quelli più problematici, che tanto scandalo hanno suscitato nella cultura cristiana dalle origini ad oggi. Frutto del lavoro di un'équipe internazionale di 27 studiosi, coordinati da Adele Monaci Castagno, corredato da ricche bibliografie che accompagnano ciascun lemma, e da un vasto apparato di indici, il Dizionario costituisce una sintesi felice di leggibilità e rigore scientifico, uno sguardo ampio e approfondito su tutto il pensiero, la cultura e l'opera del grande Alessandrino.
Il volume raccoglie, in occasione dei suoi ottanta anni, articoli e saggi, alcuni dei quali inediti, di Enrico Cattaneo, uno dei più attivi patrologi italiani. Si intende così offrire al lettore uno sguardo di insieme sulla ricchissima e varia produzione dello studioso che, in più di 50 anni di attività, ha lasciato un'impronta decisa nella ricerca patristica non solo italiana.
La prima edizione italiana del De religione laici di Edward Lord Herbert di Cherbury è stata curata da Saturnino Muratore e pubblicata nel 2006. Divenuta presto irreperibile, viene ora riproposta in una nuova edizione arricchita della prefazione e della postfazione di Antonio Trupiano: la prima colloca l'opera di Herbert nel complesso contesto della modernità occidentale, la seconda ricostruisce il profilo esistenziale e culturale di Saturnino Muratore, dando ragione del suo interesse per la laicità e per l'autonomia della coscienza. «Per Herbert - scrive Muratore - l'uomo è, strutturalmente, homo religiosus. Dio, infatti, non è tanto Colui di cui le tradizioni religiose ci parlano, quanto Colui che da sempre ci è noto, sulla base di un sapere originario, che fonda la nostra autonomia di ricerca in ambito teoretico, come in campo etico e religioso». Di fondamentale importanza risultano le "nozioni comuni", cinque proposizioni/verità che appartengono a tutti gli uomini onesti, di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Il Viatore è un uomo che non si affida ai propri capi rinunciando ad esaminare personalmente quali indizi si diano per il giusto cammino. Non si priva della sua ragione in nome della fede, non tollera che la salvezza coincida con l'angustia dei confini posti da una religione particolare.
I Padri della Chiesa commentano brani dei Salmi 51-150 dell'Antico Testamento.
“…Spesso vedo davanti ai miei occhi un piccolo libricino con la copertina celeste macchiata di soda.... Quand’ero operaio alla Solvay, lo portavo con me, insieme con un pezzo di pane, per il turno del pomeriggio e di notte. Durante il turno di mattina era più difficile poter leggere. Durante il turno pomeridiano spesso leggevo quel libretto; si intitolava: “Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine...”. Lo leggevo, se così si può dire, da capo alla fine e di nuovo da capo. Da quel libricino ho imparato cosa vuol dire la devozione alla Madonna....” Mentre prima mi trattenevo nel timore che la devozione mariana facesse da schermo a Cristo invece di aprirgli la strada, alla luce del trattato di Grignion de Montfort compresi che accadeva in realtà ben altrimenti. Il nostro rapporto interiore con la Madre di Dio consegue organicamente dal nostro legame col mistero di Cristo”.
Giovanni Paolo II
I Padri della Chiesa commentano brani i Salmi 1-50.
Direttamente dai Padri della Chiesa ecco un prezioso aiuto per la comprensione e il commento della Sacra Scrittura. In questo vol. 2 N.T., viene preso in esame il Vangelo di Marco.