Il volume raccoglie gli atti del convegno “Chiesa e compositori: parole e suoni”, tenutosi a Roma dal 13 al 15 settembre 2018. Qual è oggi il posto del compositore nella vita musicale della Chiesa? Un gruppo di relatori — biblisti, liturgisti, educatori, teologi, musicisti (tra cui ovviamente i compositori stessi) — ha cercato di definire la figura del compositore al fine di mettere in luce il suo contributo pastorale e culturale, così come le esigenze e le aspettative delle comunità cristiane. La riflessione inizia ponendo l’accento sulle questioni della memoria, dell’intelligibilità e del significato; presenta, quindi, alcune esperienze di vita personali e comunitarie per riflettere sull’impatto dei differenti stili musicali e compositivi; si concentra, infine, con carattere più tecnico, sui diversi suoni e sulla voce umana.
Perché parlare nuovamente di persona? L’intento pedagogico di fondo, che emerge qua e là in tutti i contributi di questo saggio (Emilio Baccarini, Giuseppe Busiello, Edda Ducci, Andrea Milano, Dalmazio Mongillo, Armando Rigobello, Carla Roverselli, Tommaso Stancati), può considerarsi triplice: per evitare l’omologazione; per sostenere una formazione che aiuti a diventare umani, mediante la personalizzazione critica della fruizione dei messaggi; per sostenere una formazione che non sfoci nell’individualismo ma che sappia realizzarsi nell’apertura disinteressata agli altri e alla solidarietà.Come parlare di persona? Facendo dialogare disciplinaristi diversi, per evidenziare non solo la multidimensionalità della realtà che si sta studiando, ma anche per far emergere la ricchezza che si può trarre da una ricerca svolta in ottica interdisciplinare.
I saggi contenuti nel volume analizzano il rapporto tra comunicazione e potere con particolare riferimento alle tecniche retoriche utilizzate per il controllo del consenso. I temi trattati riguardano sia l’influenza dei media sul comportamento delle persone e sulla formazione dell’opinione pubblica, sia i meccanismi della persuasione ingannevole e della personalizzazione della politica, oltre che il ruolo svolto dai mass media nella produzione delle paure collettive.
Nel 2013 si sono celebrati due anniversari importanti per la collettività di studiosi italiani impegnati nelle ricerche sul Giappone: il cinquantesimo anno dall’inaugurazione del Nihon Bunka Kaikan di Roma e il quarantesimo anno dalla fondazione dell’Associazione Italiana di Studi Giapponesi. Le due istituzioni, unite da produttive collaborazioni e da tappe parallele, sono state al centro dell’attività scientifica di diverse generazioni, e si è quindi deciso di dedicare alla coincidente ricorrenza il presente volume, composto di saggi accomunati dalla volontà di proporre riflessioni aperte e aggiornate su tematiche relative a vari ambiti e periodi. Protagonista ne è la riflessione, declinata attraverso cinque sezioni non tagliate su criteri temporali o campi tematici standard. La varietà e l’eccellenza dei contributi proposti, oltre a offrire degli interessanti risultati di ricerca, testimonia allo stesso tempo l’importanza di un’attiva comunità scientifica che si riunisce intorno alla propria associazione di riferimento.