Con i contributi di: Massimo Borghesi, Giulia Paola Di Nicola, Pier Davide Guenzi, Francisco Mele, Philippe Portier, Verónica Roldán, Monica Simeoni. Il libro si propone di comprendere, da differenti punti di vista e con studiosi di diverse nazionalità, le origini teologiche, filosofiche e sociologiche di Francesco, nel suo percorso di formazione. I saggi proposti cercano di approfondire, andando alle fonti, il pensiero e il Magistero di Bergoglio. Il suo Pontificato appare sempre più illuminato dalle premesse del Concilio Vaticano II, identificato come faro per le problematiche spirituali e sociali contemporanee, dall'immigrazione alle molte diseguaglianze presenti e discriminanti in ogni società. L'obbiettivo, nel comprendere i gesti e la filigrana degli insegnamenti di Francesco, è quello di inserire, nella trama delle sue riflessioni, collegamenti e relazioni con concetti chiave, sociologici e teologici, caratteristici dei suoi primi dieci anni di Pontificato. Prefazione di Enzo Pace.
Mitria, anello pastorale, vincastro e croce sul petto. Nell'immaginario collettivo il vescovo è questo, un funzionario di Dio immerso nel sacro, distante anni luce dal sentire e dai problemi degli uomini del suo tempo. Non solo vescovi va oltre i paramenti per scardinare i luoghi comuni che accompagnano la figura del successore degli apostoli in un dialogo serrato e senza riverenze tra l'autore e tredici pastori sulle sfide della Chiesa: dalla sessualità alla pedofilia, dall'eredità del Concilio Vaticano II all'esercizio dell'autorità nel popolo di Dio, dalla laicità dello Stato all'impegno dei cattolici in politica. Quel che emerge è una Chiesa in ascolto, plurale, arrovellata nella continua dialettica tra conservazione e innovazione, nel tentativo, non sempre riuscito, d'incarnare il Vangelo sulla faccia della terra prima del ritorno dell'Eterno. Con il contributo iniziale del Card. Carlo Maria Martini - Intervengono nel libro i seguenti Vescovi: Lucio Soravito De Franceschi, Vescovo di Rovigo-Adria - Roberto Busti (Mantova) - Carlo Mazza (Fidenza) - Dante Lafranconi (Cremona) - Delio Lucarelli (Rieti) - Sebastiano Dho (emerito Alba) - Domenico Mogavero (Mazara) - Silvano Montevecchi (Ascoli) - Paolo Urso (Ragusa) - Tommaso Ghirelli (Imola) - Ivo Muser (Bolzano) - Luigi Bettazzi (emerito di Ivrea) Francesco Ravinale (Asti) - Giovanni Giudici (Pavia).
Contributi di: P. Bernardo OSB, Benedetta D'Anghera, P. Laurence Freeman OSB, Giovanni Giambalvo Dal Ben, Cecilia Panti, Michela Pereira, Sara Salvadori, José Carlos Santos Paz. La sinergia fra un approccio contemplativo spirituale a Ildegarda di Bingen, Dottore della Chiesa, e alcuni risultati della ricerca più recente sulla sua figura e le sue opere, ha ispirato il ciclo d'incontri, tenuto nel 2019 presso il Centro fiorentino della Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana, da cui prende vita questo volume. L'intenzione che ne sorregge la struttura è di fornire un filo che, attraversando diverse sfaccettature degli scritti e della fama di Ildegarda, ne restituisca l'ispirazione profondamente unitaria e olistica, dalla teologia alla profezia, dalla musica alla medicina, e ne mostri la ricchezza, cui le letture unilaterali date nel corso dei secoli - e talvolta ancora oggi riproposte - non rendono giustizia. L'accostamento di stili di scrittura diversi fa in certo modo da specchio alla diversità delle opere e alla gamma espressiva della stessa Ildegarda, compreso il ciclo iconografico da lei stessa progettato per il primo libro della sua trilogia profetica, Scivias.
In linea di continuità con la riflessione sviluppata nei due precedenti volumi, "Oltre le religioni" e "Il cosmo come rivelazione", gli autori di "Una spiritualità oltre il mito", tra i maggiori rappresentanti della nuova teologia di frontiera, si rivolgono a tutti coloro che vivono una tensione ormai insostenibile tra la fede tradizionale e l'appartenenza a una società radicalmente nuova, caratterizzata dalla crescita esponenziale delle conoscenze. L'attuale e profonda ricerca di spiritualità, secondo gli autori, trova una risposta più convincente nelle nuove scienze - cosmologia, meccanica quantistica, scienze della mente - che nelle religioni tradizionali; più nella grandiosa epopea del cosmo come «storia della materia che si risveglia» che nel racconto della salvezza proprio della tradizione cristiana. Ed è quanto viene sottolineato a più riprese nel libro, ponendo l'accento sulla riscoperta della «Realtà Cosmica Sacra Totale di cui siamo parte» (Vigil), sulla «necessità vitale di una spiritualità dalle radici profonde come gli impulsi insondabili che ispirano lo sviluppo evolutivo dell'universo» (Molineax), sul «passaggio dall'insistenza sul progetto umano all'attrazione verso il progetto della Terra» (Ress), sul «recupero del senso della sacralità della Terra e di tutti coloro che la abitano» (Fox). E se è proprio all'incompatibilità tra le due visioni che si deve il modo schizofrenico in cui tante persone, figlie allo stesso tempo della scienza e della fede, vivono la loro duplice appartenenza, è urgente trovare indicazioni precise per una rielaborazione del patrimonio simbolico religioso, così da riconciliarlo con un mondo che sta drasticamente cambiando, riunificando il cuore diviso dell'umanità. Prefazione di Francesco Comina.
Attraverso un intenso dialogo con don Corso Guicciardini, emerge l'esperienza singolare ed esemplare di questo prete fiorentino, di famiglia nobile che rinunciò alla ricchezza per "passare dalla cruna di un ago" decidendo di seguire, nell'adesione al Vangelo, don Giulio Facibeni e l'Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa. Uomini che per tutta la vita hanno inseguito l'annientamento del proprio io nella carità e nella misericordia. in questo libro è raccolta le testimonianza di una vera e propria storia di santità che ha segnato la Chiesa e la città di Firenze. La figura di don Corso Guicciardini si trova, infatti, alla confluenza di una ricchissima rete di rapporti con persone eccezionali di quasi un secolo di storia fiorentina: don Corso narra episodi inediti di nobili famiglie cittadine; di Giorgio La Pira, decisivo per la sua vocazione; di Pio XII; di Elia Dalla Costa, Raffaele Bensi, Enrico Bartoletti, Lorenzo Milani e dei sacerdoti francesi del Prado e di quelli dell'Opera di don Giulio Facibeni. Un affresco tra due secoli della storia d'Italia che apre orizzonti sul futuro della "nostra umanità vulnerabile".
Con la rivoluzione innescata dalle nuove conoscenze sull'universo, per la teologia il dialogo con la scienza non è più una scelta, ma una necessità. In questo libro gli autori - di prestigio internazionale, provenienti dall'Europa e dall'America del Sud - esprimono tutti la necessità di una nuova visione della natura e del cosmo, di una nuova immagine di Dio e di noi stessi, di una nuova spiritualità. Lo fanno in relazione a quel paradigma post-religionale su cui è centrato il precedente volume "Oltre le religioni. Una nuova epoca per la spiritualità umana" (Gabrielli 2016) di cui questo rappresenta idealmente un seguito e un approfondimento. "La fine del conflitto - Se, da Galileo in poi, il rapporto tra scienza e fede è stato quantomeno problematico - tra aperti conflitti, tregue più o meno prolungate e persistente diffidenza reciproca - oggi questo lungo braccio di ferro sembra non avere più senso. Come evidenzia Vigil , «in materia "scientifica", solo la scienza ha una parola da dire. La spiritualità, senza pretendere di possedere verità immutabili provenienti da una fonte esterna, si richiamerà precisamente al contributo della scienza». E se, come sosteneva Max Plank, «la scienza non può risolvere il mistero ultimo della natura», perché, «in ultima istanza, noi stessi siamo parte del mistero che cerchiamo di risolvere» , la sua visione può senz'altro aiutare la teologia a purificare l'immagine di Dio e la sua relazione con il mondo, aprendo alla sua riflessione un meraviglioso ventaglio di nuove possibilità." (Dalla Presentazione di Claudia Fanti)
Il mito di Eva, secondo una lettura stereotipata di Genesi 2 e 3, indica un archetipo che condiziona in modo poderoso paradigmi culturali e pregiudizi del nostro tempo in materia di sessi/generi. Il libro raccoglie contributi diversi di studiosi - tre donne e tre uomini che rappresentano senza divisioni né preclusioni il cristianesimo della Riforma, il cristianesimo cattolico e la tradizione ebraica - che hanno ascoltato le parole di Genesi in un orizzonte di senso teso a "rendere giustizia": essi scoprono che all'origine era stata posta non la sottomissione di un sesso/genere sull'altro, ma l'alleanza e la parità, nelle differenze. Secondo una lettura del testo biblico che, come suggerisce la tradizione ebraica, disigilla ancora una volta nuove scintille di significato, ognuna nel dono di sé all'altra. Testi di: Gianpaolo Anderlini, Carlo Bolpin, Paola Cavallari, Lidia Maggi, Paolo Ricca, Brunetto Salvarani, Letizia Tomassone.
Le testimonianze raccolte nel libro "Amori consacrati" colgono la diversità nel cuore della Chiesa cattolica: suore, frati e preti raccontano l'essere diversi in una struttura di estrema normalità, testimoniano l'essere omosessuali e consacrati, spiegano il cammino difficile che, da paure, tabù e giudizi giunge alla libertà e alla pace interiori davanti a Dio. Le loro voci parlano a chiunque si sia mai fatto delle domande sulla sessualità, sulla normalità e sulla norma, sulla coscienza nel suo rapporto con l'autorità, a chiunque abbia vissuto la solitudine, il peso del silenzio, l'impossibilità di parlare e l'assenza di dialogo, a chiunque voglia sentire voci da sempre messe a tacere.
In questo libro, curato da Raniero La Valle, sono presenti due fonti rimaste finora inedite sulla vita di Benedetto Calati, il monaco camaldolese più importante del Novecento. Si tratta della lunga conversazione che padre Benedetto nel 1994 ha avuto con don Innocenzo Gargano e Filippo Gentiloni (all'epoca informatore religioso del "Manifesto"). In questa intervista, fino ad oggi nascosta, con sincerità e senza ombra di censura padre Benedetto, interrogato dai due amici, ricostruisce tutto il suo itinerario e la sua vita. La seconda fonte è la personale esperienza di amicizia e confronto di Raniero La Valle con padre Benedetto. Ne scaturisce il racconto straordinario di una vita che si è manifestata come paternità, si è svolta nell'esodo, si è compiuta nell'amore; una vita che è stata un cammino attraverso le stazioni della libertà. Benedetto Calati (1914-2000). Monaco camaldolese, fu testimone profetico del Concilio, riformatore della vita religiosa nel suo Ordine religioso e soprattutto un monaco amante della Parola di Dio. Benedetto Calati è rimasto nella memoria di molti per il suo dialogo con i non credenti, le altre religioni, il mondo ebraico ma è anche ricordato per la sua passione per la lectio divina e per aver traghettato, da priore generale dei camaldolesi per 18 anni (1969-87), i suoi monaci nella difficile temperie del post-Concilio.
“Questo ulteriore volume curato dal Prof. Jan Mikrut della Pontificia Università Gregoriana offre un quadro ampio e articolato delle vittime del Nazionalsocialismo nell’Europa centro-orientale. Gli autori degli studi hanno rintracciato ed esaminato con lodevole acribia storica migliaia di documenti presenti nei numerosi archivi europei, portando alla luce motivazioni, comportamenti e ambizioni sia dei carnefici sia delle vittime, che restano i veri protagonisti in positivo di questo triste censimento.
La lettura di quest’opera sarà di grande edificazione per tutti. I numerosi martiri della Chiesa, alcuni dei quali già elevati agli onori degli altari, ci interpellano ogni giorno sulla nostra vita di coerenza cristiana. Non disperdiamo come acqua sulla sabbia, il grande dono della fede. Il Vangelo ha ancora oggi bisogno di testimoni credibili.”
Angelo Card. Amato, SDB
Il futuro dei giovani e la sinergia tra Costituzione, cooperazione ed Eucarestia è al centro delle riflessioni di questo libro che raccoglie i contributi dell'Agorà "tra fede e laicità" di Fonte Avellana, promossa da Gabrielli editori e dalla locale comunità monastica camaldolese, dedicata ai giovani e alla loro difficile condizione, in particolare sul versante del lavoro. Secondo gli autori, per dare slancio alla profezia, al futuro, occorre alimentarsi al messaggio rivoluzionario di Gesù di Nazaret con un annuncio evangelizzatore fatto dentro i nodi fondamentali della laicità. E la celebrazione eucaristica, con la condivisione dei beni che evoca, può aiutare la realizzazione del principio di uguaglianza tra tutti i cittadini che la Costituzione (insieme al metodo cooperativo) propone come essenziale orizzonte della convivenza politica. Le Agorà "tra fede e laicità" si propongono di liberare il pensiero critico di fronte a una lettura unica e globalizzata dell'esistente. E nuovi pensieri sono necessari per far fronte alla crisi che stiamo attraversando e per ridare speranza alle prossime generazioni. I contributi centrali del libro sono di: Gilberto Squizzato: Crisi economica, risentimento sociale e Fractio panis Pierluigi Castagnetti: Repubblica democratica, fondata sul lavoro Gianfranco Maglio: Leggendo, meditando, pregando, lavorando. Il contributo millenario dei monaci nella genesi del concetto di Costituzione Paolo Tonelli: Lavoro in cooperazione...
Attraverso notizie più o meno clamorose e meditazioni (da leggere e praticare) il libro illustra il mosaico che si è composto nel tempo intorno alla figura di Maria di Magdala. Tanti sono i documenti perduti o falsati e il cammino è ancora irto, intriso di miti e leggende. Percorrendo le 19 meditazioni, emergono i diversi volti di Maria di Magdala, primo tra tutti quello di una femminilità che diventa soggetto spirituale, teologico, ed anche sociale. Numerosi i segnali della Sua presenza, scoperte di innumerevoli giacimenti (canti, preghiere, opere d'arte) e tracce disseminate da Oriente a Occidente (chiese, luoghi santi, santuari) che attestano tradizioni e devozione antiche. Un patrimonio, finora tenuto nascosto e sconosciuto ai più, che oggi diventa memoria viva, sulla scorta della rinnovata dignità che papa Francesco ha riconosciuto alla Santa (con la Festa a lei dedicata del 22 luglio).