Descrizione dell'opera
Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti si snoda la strada della Quaresima. Un percorso faticoso perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. Nella via del cammino di Gesù verso il calvario, la riflessione è guidata dalle annotazioni suggestive tratte dagli scritti di mons. Tonino Bello. Egli insegna a permanere con la propria fatica e a capire il dolore dei meno fortunati.
Sommario
Preghiera d'inizio. Via crucis. I stazione. Gesù è condannato a morte. II stazione. Gesù prende la croce. III stazione. Gesù cade la prima volta. IV stazione. Gesù incontra sua madre. V stazione. Gesù è aiutato da Simone di Cirene. VI stazione. La Veronica asciuga il volto di Gesù. VII stazione. Gesù cade la seconda volta. VIII stazione. Gesù incontra le donne di Gerusalemme. IX stazione. Gesù cade la terza volta. X stazione. Gesù è spogliato. XI stazione. Gesù è inchiodato sulla croce. XII stazione. Gesù muore in croce. XIII stazione. Gesù è deposto dalla croce. XIV stazione. Gesù è posto nel sepolcro. Preghiamo.
Note sul curatore
RINALDO PAGANELLI, sacerdote dehoniano, ha conseguito il dottorato in catechetica e pastorale giovanile all'Università Pontificia Salesiana a Roma, presso la quale è ora docente di catechetica. È direttore responsabile della rivista Evangelizzare. Fra le sue pubblicazioni presso le EDB: Formare alla fede adulta (1996), Formare i formatori dei catechisti (2002), Questione di Crocifisso (2003), Aria di Natale (2004), Preghiere dei pasti (22006), Campane di Pasqua (2008), Visitare e riesprimere il Documento Base (22010), Malato, mi hai visitato (22010), Mettimi come sigillo sul tuo cuore (2011); con M. Lucchesi e G. Barbon: Verso l'unità (1992); con V. Giorgio: Il catechista incontra la Bibbia (42006); con G. Barbon: Cammino per la formazione dei catechisti (62008), «Io ho scelto voi» (1994), Annunciare a partire dal cuore (22002), Ti racconto di Gesù (32009), Ti racconto di Gesù che compie prodigi (22007), Ti racconto di Gesù che si manifesta (2006), Ti racconto del mio incontro con Gesù (2007), Si seppe che Gesù era in casa (32010), Sono con voi tutti i giorni (2009), Gustate quanto è buono il Signore(2010), Li pose in un giardino (2011); con G. Barbon e S. Antonetti: Perdono in dono (52010), Pane e vino (42009), P come Spirito (32007) e Prima e Poi (2006).
La Via Crucis alla luce dell'Amoris Laetitia mette a fuoco il rapporto tra il mistero della gioia dell'amore familiare e il Vangelo della Croce di Gesù. Seguire Gesù lungo la via della Croce significa farsi discepoli di un Dio che ha da offrire, proprio a questa concreta famiglia umana del terzo millennio, una parola di rinascita e di speranza che è vera perché radicata nel mistero di Pasqua, quando dalla Croce è scaturito un amore gratuito, capace di rinnovare e rigenerare quello che sta a fondamento di ogni rapporto sponsale.
Il pio esercizio della Via Crucis, tanto diffuso in occidente, aiuta a rivivere gli ultimi tratti del cammino terreno di Gesù, da quando, con i suoi discepoli, «dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli ulivi» (Mc 14,26) fino al momento in cui il Signore fu condotto sul Calvario (Mc 15,26), fu crocifisso e fu sepolto.
La storia dei primi pellegrini a Gerusalemme ci rivela, già nei primissimi secoli, la presenza di un itinerario di preghiera attraverso i luoghi fondamentali della Passione. La Via Crucis nel senso attuale risale al Medioevo. Intorno al 1294 un frate domenicano, Rinaldo di Monte Crucis, nel suo Liber peregrinationis afferma di essere salito al Santo Sepolcro e descrive le varie “stationes” che anticipano le stazioni della attuale Via Crucis.
La Via Crucis, così come oggi è vissuta, è nata in Spagna nel XVII secolo, soprattutto negli ambienti francescani e da qui è passata in Italia. Un convinto ed efficace propagatore fu san Leonardo da Porto Maurizio (†1751). Nel 1991 san Giovanni Paolo II ha voluto dare al percorso un particolare riferimento biblico. Non figurano quelle stazioni di cui non si parla nel Vangelo quali le tre cadute, l’incontro di Gesù con la Madre e con la Veronica. Sono invece presenti altri quadri con evidenti richiami evangelici: Gesù nell’orto degli ulivi, il giudizio di Pilato, la promessa del Paradiso, la presenza della Madre e del discepolo presso la Croce.
In questo opuscolo, senza sottovalutare il percorso tradizionale delle stazioni, si è voluto valorizzare questa scelta fatta nel 1991 per la Via Crucis del Colosseo e poi ripetuta in altri anni.
Il chicco di grano non muore per morire: muore per dare frutto, aprirsi a una vita nuova. Attraverso l’amore che si dona scopriamo la gioia della risurrezione!
«Con tutto te stesso»: non si può pensare di amare diversamente, di vivere diversamente. Ce lo ha insegnato il Signore Gesù in tutto quello che ha fatto, per come ha vissuto, nelle parole che ci ha consegnato, perché imparassimo a metterle in pratica. Ce lo ha insegnato soprattutto sulla via della croce, quando ha preso su di sé tutto il male del mondo, per dare a noi la possibilità di una vita nuova. Gesù ha dato la vita per primo, con tutto se stesso. Quando ti senti stanco o deluso, quando vorresti stare solo fermo senza far niente o vivere per conto tuo ma con la tristezza nel cuore, chiedi a Dio la forza per rialzarti, sempre. Anche la preghiera va vissuta «con tutto te stesso», così come questa Via Crucis che ora percorrerai insieme ai tuoi amici, che sono i tuoi fratelli e le tue sorelle. Senti quanto Dio ti ama, pensa ai gesti che ha compiuto, scegli di seguirlo imparando a dare la vita per amore, con azioni buone. Questa è la strada per un'esistenza piena e felice. Gesù non ti impedisce di vivere in mille modi diversi, non ti toglie i tuoi sogni o i tuoi desideri, ma li riempie del suo amore che dura per sempre, perché tu possa sognare, desiderare, vivere «con tutto te stesso». Età di lettura: da 11 anni.
Nel compiere l'itinerario della Via Crucis si contempla tutta la vita di Gesù, che trova nei giorni della Settimana Santa il suo pieno compimento. In questo percorso ci accompagnano le meditazioni di Charles de Foucauld, che cercò per tutta la sua esistenza di vivere in piena adesione a Cristo. Guardiamo a lui come a un fratello maggiore nella fede, che ci prende per mano nel cammino di sequela.
Ho visto il tuo amore, l'ho visto e mi sono stupito di quanto sia grande! Ho visto il tuo amore in ogni attimo di questa salita al Calvario, mentre portavi la croce e intanto non facevi mancare il tuo sguardo carico di compassione a tutti quelli che erano lì, lungo il cammino, con te o contro di te. Voglio imparare ad amare così, allo stesso modo, per avere occhi come i tuoi, pronti al perdono, ricolmi di carità verso tutti, soprattutto verso chi soffre, è povero o solo. E allora ti seguo, Signore, in questa Via della Croce, per farmi aprire lo sguardo da te, lungo la strada, così dura. A ogni stazione mi lascerò meravigliare dalle scene che incontro. Alcune sono tratte dal Vangelo, altre sono frutto della tradizione della Chiesa, ma tutte ci dicono che «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15, 13). La Via Crucis può svolgersi tutta di fila oppure possono essere prese tre stazioni per volta, con la breve preghiera introduttiva che dà avvio all'incontro. Ogni tre stazioni viene suggerito un impegno che valorizzi quanto si è pregato. Età di lettura: da 6-10 anni.
La Via Crucis, che ci ricorda il doloroso cammino di Cristo Signore dal pretorio del Procuratore romano, Ponzio Pilato, al Calvario, parla al cuore di ciascuno di noi, attraverso le 14 stazioni, delle sofferenze che Nostro Signore ha dovuto subire per la salvezza dell'umanità.
Nella Passione, Morte e Risurrezione di Gesù vediamo che l'immenso amore di Dio nei confronti dell'uomo raggiunge l'apice.
Questo libretto, che può essere usato per una Via Crucis personale o comunitaria, rispetta le tradizionali stazioni della Via Crucis, con l'aggiunta della quindicesima dedicata alla Risurrezione. Ci accompagnano nella preghiera e nella meditazione sulla croce le riflessioni di San Pio da Pietrelcina. Alla luce del suo insegnamento, ogni Via Crucis non termina mai con il buio del sepolcro, ma si proietta nella nostra ultima meta: la casa del Padre, dove Gesù Risorto ci attende e, dove tutti siamo invitati ad entrare come figli e fratelli.
I testi delle meditazioni sulle quattordici stazioni del rito della Via Crucis di quest'anno sono stati scritti da quindici giovani, di un'età compresa tra i 16 e i 27 anni.
Due, quindi, sono le principali novità: la prima non ha riscontri nelle edizioni del passato e riguarda l'età degli autori, giovani e adolescenti (nove di essi sono studenti del liceo di Roma Pilo Albertelli); la seconda consiste nella dimensione "corale" di questo lavoro, sinfonia di tante voci con tonalità e timbri diversi. Non esistono i giovani", ma Valerio, Maria, Margherita, Francesco, Chiara, Greta..
Con l'entusiasmo tipico della loro età hanno accettato la sfida che è stata proposta dal Papa all'interno di questo anno 2018, dedicato in generale alle giovani generazioni. Lo hanno fatto con un preciso metodo operativo. Si sono riuniti intorno a un tavolo e hanno letto i testi della Passione di Cristo secondo i quattro Vangeli. Si sono messi, pertanto, davanti alla scena della Via Crucis e l'hanno "vista". Dopo la lettura, rispettando il tempo necessario, ognuno dei ragazzi si è espresso dicendo quale particolare della scena lo avesse colpito. E cosi è stato più semplice e naturale assegnare le singole stazioni.
Tre parole chiave, tre verbi, segnano lo sviluppo di questi testi: innanzitutto, come si è già accennato, vedere, poi incontrare, infine pregare.
Quando si è giovani si vuole vedere, vedere il mondo, vedere tutto. La scena del Venerdi Santo è potente, anche nella sua atrocità: vederla può spingere alla repulsione oppure alla misericordia e, quindi, ad andare incontro proprio come fa Gesù nel Vangelo, tutti i giorni, anche questo giorno, l'ultimo. Egli incontra Pilato, Erode, i sacerdoti, le guardie, sua madre, il Cireneo, le donne di Gerusalemme, i due ladroni suoi ultimi compagni di strada. Quando si è giovani ogni giorno si ha l'occasione di incontrare qualcuno, e ogni incontro è nuovo, sorprendente. Si invecchia quando non si vuole più vedere nessuno, quando la paura che rinchiude vince sull'apertura fiduciosa: paura di cambiare, perché incontrare vuol dire cambiare, essere pronti a rimettersi in cammino con occhi nuovi. Vedere e incontrare spinge, infine, a pregare perché la vista e l'incontro generano la misericordia, anche in un mondo che sembra sprovvisto pietà e in un giorno come questo, abbandonato all'ira insensata, alla viltà e alla pigrizia distratta degli uomini. Ma se seguiamo Gesù con il cuore, anche attraverso il misterioso cammino della Croce, allora possono rinascere il coraggio e la fiducia e, dopo aver visto ed essersi aperti all'incontro, sperimenteremo la grazia del pregare, non più da soli, ma insieme.
Celebrando la Via Crucis, come battezzati, siamo chiamati a meditare sulla nostra vita e a rileggerla alla luce dell'offerta che Cristo fa di sé al padre, ravvivando il desiderio di conformarci a Lui ogni giorno.
Stai vicino al Signore Gesù sulla Via della Croce. Guarda i suoi piedi: non si stancano di camminare anche quando c’è da offrire la vita.
Tanti sono i piedi che condividono la stessa strada del Signore, che devono portare una croce, una sofferenza o un dolore. Non importa il loro colore o la loro provenienza. Non guardare nessuno dall’alto in basso, ma concentrati solo sui piedi e, come Gesù, chinati e mettiti al servizio. Vedrai che bello!
Le diverse stazioni della Via Crucis prendono inizio da alcuni versetti dei Salmi: qui risuonano simultaneamente la preghiera di Gesù che, gravato dal peso della Croce, si rivolge al Padre in un filiale e amoroso abbandono, e la preghiera di tutti gli oppressi della terra che, unendosi a Cristo, ritrovano il coraggio e la forza di un fiducioso ricorso a Dio.
Chi partecipa alla Via Crucis unisce la propria voce a quell di Cristo e fa suo il dolore degli oppressi aprendo la propria esistenza alla speranza della gloria. Le pagine bibliche, tratte dal Nuovo Testamento, illuminano i quadri delle diverse stazioni della Via Crucis, mentre le preghiere di santi e pontefici ci fanno sentire in compagnia di uomini e donne che hanno vissuto l’immedesimazione al Cristo sofferente e glorioso.