"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio". Pur composto di soli 18 versetti, il prologo del quarto Vangelo, che la tradizione della Chiesa attribuisce all'apostolo Giovanni, è da sempre un luogo privilegiato di interpretazione esegetica, teologica e filosofica. Il saggio prende in esame le letture proposte da tre autori, uno di tradizione riformata, uno di estrazione ortodossa e uno di area cattolica. La prima voce è di Schelling (1775-1854), esponente dell'idealismo tedesco; la seconda di Solov'ëv (1853-1900), filosofo, teologo, poeta e critico letterario russo; la terza di Edith Stein (1891-1942), religiosa e filosofa tedesca, morta nel campo di concentramento di Auschwitz e proclamata santa nel 1998.
Il presente lavoro intende proporsi come un manuale per affiancare le lezioni di filosofia della religione nell'ambito di una Facoltà teologica. Si presenta con un'articolazione storico-ermeneutica, che comprende: un'introduzione di tipo epistemologico e metodologico; un'ampia rassegna storica delle principali posizioni e opere attinenti alla filosofia della religione, da Spinoza fino ai primi anni del XXI secolo; un capitolo dedicato agli "apporti indiretti" alla filosofia della religione, forniti non solo da filosofi, ma anche da psicologi e antropologi; un'antologia di testi difficilmente reperibili, alcuni dei quali sono presentati nella prima traduzione italiana; alcune schede concettuali su nuclei teoretici che possano avviare ad una sintesi sistematica. La destinazione del testo è eminentemente introduttiva e didattica.
Il volume raccoglie alcuni studi, prodotti nell’arco di un decennio, che hanno come tema esplicito o come sfondo le indicazioni fornite da Giovanni Paolo II nell’enciclica “Fides et ratio” (1998). Vi si troveranno lavori di indole metodologica, studi di filosofia della religione e pagine di tipo progettuale; quanto ne risulta si offre come sussidio didattico per gli studenti delle Facoltà Teologiche e come un contributo al dibattito su temi di grande attualità, come la circolarità tra fede e ragione, il dialogo possibile tra le grandi tradizioni di pensiero europeo d’Occidente e d’Oriente (donde anche il titolo del volume), l’apporto del pensiero filosofico alla formazione di un nuovo umanesimo cristiano per la nuova evangelizzazione.
Indagine filosofica del rapporto umano con il Sacro analizzato sia dal punto di vista pagano che attraverso la rivelazione giudeo-cristiana.
«Compiutasi l'ubriacatura moderna, costituita soprattutto da filosofie antropologicamente elogiative, sin dal XX secolo, l'uomo ha ripreso a essere un enigma a se stesso. L'indagine filosofica torna ad essere di importanza fondamentale per l'autocomprensione dell'uomo e per porre ancora una volta le domande ultime sull'esistenza […]. Davanti all'uomo di oggi si pone insomma il problema del criterio, dell'orientamento delle sue scelte, della verità del suo agire e del suo pensare, in ultima analisi il problema del fondamento, delle radici della sua dignità» (dall'Introduzione). È qui che la filosofia diventa religione e l'antropologia assume anch'essa una valenza religiosa. In questo ambito Guardini ha dato un contributo decisivo all'autocomprensione dell'uomo del XX secolo. Lo studio, dopo aver mostrato nel primo capitolo la centralità del tema antropologico nel suo pensiero e nella sua opera, mostra nei due capitoli successivi il tentativo di Guardini di “risalire” dalle manifestazioni della persona umana al fondamento metafisico e religioso. Gli ultimi tre capitoli sono dedicati al-la sua cristologia e alla delineazione dell'io cristiano.