«Il 16 luglio 2023 monsignor Luigi Bettazzi ha abbracciato quel Dio in cui ha creduto anima e corpo, senza mai chiuderlo in chiesa, tra candele che si consumano e profumo d'incenso, ma facendolo camminare sulle strade polverose dei diritti, della giustizia, della pace. A un anno dalla sua morte proviamo a scriverne la biografia. Una sfida. Appassionato pastore d'anime, scrittore insonne, don Luigi ha collezionato incontri d'ogni genere e scritto migliaia di pagine. Nei capitoli che seguono offriamo il tanto che abbiamo scoperto da Treviso a Bologna, da Ivrea a Molfetta, sostando a lungo nel Castello di Albiano, sua ultima dimora, graffiata dal tempo e dunque dimessa, nonostante il nome altisonante». Così Alberto Chiara introduce alla lettura di questa biografia, che è una continua riscoperta non solo dell'uomo, sacerdote e pastore Luigi Bettazzi, ma anche delle sue relazioni, in un mondo che, a distanza di un anno dalla sua scomparsa, rivela la sua storia e le sue parole ancora più importanti e profetiche: l'impegno per una Chiesa attenta alla contemporaneità e per una pace che è continuamente offesa, fanno di Bettazzi una voce che, oggi soprattutto, non deve tacere ed essere dimenticata.
Questo profilo di san Carlo Borromeo, a firma dello storico della Chiesa Alberto Torresani, restituisce la figura di un santo che conciliava l'intensa vita di preghiera con un grande spirito di azione e governo. Carlo Borromeo (1538-1584), cardinale a 22 anni, segretario di Stato del papa Pio IV, diresse da Roma la conclusione del Concilio di Trento. Tornò a Milano come arcivescovo e riformò la grande diocesi ambrosiana di cui fu, di fatto, il rifondatore. La sua canonizzazione fu molto rapida, solamente ventisei anni dopo la morte.
Chi è, davvero, Bernadette? «Sarà una peste!», disse il suo padrino il giorno del battesimo ascoltando i pianti disperati della piccola durante la celebrazione. Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare lo sconvolgimento che avrebbe portato pochi anni dopo nel paesino, all'epoca sconosciuto, di Lourdes. Nata in una famiglia poverissima, Bernadette è una bambina all'apparenza come tante: analfabeta, non particolarmente devota, sempre un po' cagionevole di salute. Ma l'11 febbraio 1858 la sua vita cambia per sempre. Perché presso la grotta di Massabielle, dove si era recata insieme alla sorellina e a un'amica, accade l'inspiegabile. Da quel giorno in poi, una moltitudine di persone sempre più vasta sarà conquistata dal mistero di quel luogo, oggi divenuto meta di milioni di pellegrini da tutto il mondo. Ma la vera apparizione di Massabielle forse non è quella che la narrazione ufficiale ci ha sempre raccontato. Con questo libro minuziosamente documentato, frutto di anni di studio e di ricerche, Alberto Maggi ricostruisce per la prima volta un ritratto autentico di Bernadette Soubirous, liberandola dalle false rappresentazioni angelicate che negli anni le sono state costruite addosso - lei ancora in vita, rinchiusa nel monastero di Nevers -, e che ne hanno soffocato la sorprendente genuinità. A emergere è così una giovane donna ribelle, che forte del suo solido buon senso è capa - ce di opporsi alle autorità civili ed ecclesiastiche, ostinata nel non volersi adeguare al conformismo religioso e soprattutto decisa nel difendere con forza i suoi spazi di libertà.
Sono qui raccolti gli interventi più significativi di don Alberto Zanini, testimonianze di un'umanità che ha come origine e metodo l'appartenenza totale a Cristo. L'eccezionalità del libro sta nella passione di vita che ci comunica: in ogni parola si percepisce la vibrazione di un uomo che ha incontrato Gesù Cristo e in questo incontro si è realizzato. Leggendo queste pagine si incontra un uomo, non il suo ricordo, ma il suo cuore, la sua tensione alla felicità, e la presenza viva del mistero che risponde, segno che l'avventura umana ha, ieri e oggi, una speranza di compimento.
Mosconi amava la povertà. La esercitava e la raccomandava non come condizione fine a se stessa, ma come mezzo per sentirsi vicino alla povera gente e condividerne la sofferenza, che considerava un affronto per la virtù della Carità cristiana.
Era, specialmente e soprattutto, un assertore e difensore della Verità, che riteneva essere l'unica via per salvare l'uomo e la società dalla inevitable disgregazione morale e spirituale.
Con l'aiuto di Maria, Auspice Maria, come recitava il suo stemma episcopale.
Ambrogio (ca. 340-397) nasce a Treviri da una ricca famiglia senatoria cristiana. Si dedicò al diritto romano, fino a diventare consularis di una vasta regione con capitale Milano. Grazie alla sua fama di amministratore retto e giusto, nel 374 venne chiamato a ricoprire la carica di vescovo, nonostante non fosse ancora battezzato. Nel momento di massima crisi politica e religiosa dell'Impero romano, Ambrogio intuì che la Chiesa doveva svolgere alcuni compiti in funzione vicaria dello Stato, fornendo un modello di amministrazione che è giunto fino ai nostri giorni.
Alberto Burzio con questa raccolta di interviste ci prende per mano e ci aiuta a osservare con attenzione la realtà. Dove tanti vedono un grigiore indifferenziato, lui mette in evidenza sprazzi di luce intensa, macchie di colori così vividi che non puoi che condividere l'affermazione che dà il titolo alla raccolta: "Che meraviglia!". Prefazione di monsignor Giuseppe Guerrini Vescovo emerito di Saluzzo.
È il 1923 e ad Argenta, piccolo comune vicino Ferrara, viene dato il via alle iscrizioni all'Opera Nazionale Barilla. L'iniziativa non riscuote successo, solo un ragazzo del paese aderisce. I fascisti cercano un capro espiatorio e lo trovano in don Giovanni Minzoni, il sacerdote che gestiva l'associazionismo di stampo cattolico. Hanno così inizio le minacce e le intimidazioni a cui Minzoni risponde così: «Faccio del bene, ai cuori ed alle intelligenze, al popolano come al ricco, non per merito mio, ma per grazia divina, e, se la mia missione è contrastata, allora fiero insorgo a protestare, poiché la Religione non ammette servilismi, ma il martirio...». Parole profetiche, perché il 23 agosto dello stesso anno il sacerdote viene aggredito da due squadristi fascisti che facevano capo a Italo Balbo e muore per le ferite riportate. Questo volume raccoglie parte dei suoi scritti contro il fascismo e sul tema dell'educazione.
Questo volume dedicato a Maria Goretti è il primo della collana "I Santi del Messalino", che intende offrire al lettore la possibilità di conoscere da vicino i santi più amati, di cui il Messalino offre un breve profilo. Il libro è organizzato in tre parti che disegnano la figura di Maria Goretti a tutto tondo: La vita: un agile profilo biografico ripercorre la vicenda di purezza e perdono di Maria Goretti. Il perdono: si offre al lettore una riflessione sulla santità di Marietta e un profilo del suo assassino, Alessandro Serenelli, per comprendere le ragioni del suo gesto e conoscere la sua conversione di vita. I luoghi: in un sintetico tour guidato, il lettore visita idealmente i luoghi che hanno segnato la vita della Santa.
Giovane sposa e madre di tre bambini, Maria Cristina muore di tumore a soli 26 anni, lasciando un'eredità spirituale di autentico spessore umano e cristiano. Il libro ripercorre le tappe della breve esistenza di Maria Cristina facendo ricorso a molte testimonianze di familiari, amici e conoscenti, raccolte dall'autore, compagno di scuola e amico di Maria Cristina, e agli scritti lasciati da questa giovane donna, che propone una modalità viva e attuale di vivere il Vangelo nella società di oggi. Il 30 agosto 2021, Cristina è stata dichiarata Venerabile.
«"Eccomi!" è la storia della mia malattia, il Covid-19. Della discesa fino al bordo e poi della risalita. In molti lo hanno definito un miracolo. Lo credo anch'io. Eccomi!, effettivamente, potrebbe essere la storia di un miracolo. Ma non solo. È anche la storia di un'onda di preghiera che ha coinvolto centinaia, forse migliaia di persone, che hanno dedicato qualche minuto o molte ore della loro vita a invocarlo, questo miracolo. Sì, perché quello che è accaduto è che attorno alla mia malattia si è aggregato un movimento di persone, la maggior parte delle quali sconosciute, che ha chiesto a Dio che io quel bordo non lo superassi. Verrebbe da definirlo un fenomeno "virale". Che ironia. Eppure, forse è proprio il termine più giusto».
Una figura del XX secolo che aiuta a riscoprire il senso di ogni autentico impegno politico e sociale. Protagonista del Ventesimo secolo, Igino Giordani (1894-1980) partecipa alle esaltanti sfide del suo tempo con una lineare coerenza e una tempra eroica. Collaboratore di Sturzo, oppositore di Mussolini, confidente di De Gasperi, amico di Paolo VI, cofondatore del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich... egli è stato un seminatore di storie piccole e grandi, che oggi vivificano nell'impegno sociale e nelle scelte ideali di tanti che a lui guardano per districarsi nel nostro convulso presente. A oltre quarant'anni dalla morte, la prima biografia che indaga fra le pieghe più originali della sua esistenza. Prefazione Sergio Mattarella.