Con il Paradiso si completa l’edizione della Commedia di Dante Alighieri curata da Giorgio Inglese. Per la prima volta, novant’anni dopo i lavori di Giuseppe Vandelli, tornano a presentarsi così in un insieme organico la revisione filologica e il commento critico del capolavoro dantesco, in un’edizione che si rivolge al lettore colto come allo studente e che punta a far emergere, accanto ai valori espressivi del testo, il grandioso patrimonio culturale soggiacente ai versi di Dante.
Con il "Paradiso" si completa l'edizione della "Commedia" di Dante Alighieri curata da Giorgio Inglese, uno fra i massimi studiosi del Poeta. Per la prima volta, novantanni dopo i lavori di Giuseppe Vandelli, tornano a presentarsi così in un insieme organico la revisione filologica e il commento critico del capolavoro dantesco, in un'edizione che si rivolge al lettore colto come allo studente e che punta a far emergere, accanto ai valori espressivi del testo, il grandioso patrimonio culturale soggiacente ai versi di Dante.
Agli antipodi di Gerusalemme, da un emisfero di acque oceaniche si leva verso la luna una montagna altissima. Sulle sue balze le anime salve affrontano le pene purificatrici e le meditazioni che le renderanno degne di "salire ale stelle". È questa la scena della seconda cantica dantesca. Il pellegrino che ha visitato i gironi della dannazione ascende ora, sotto la guida di Virgilio, "dolcissimo patre", dall'una all'altra schiera di penitenti: condivide le loro speranze, le loro preghiere, l'accusa e il ripudio del peccato, il sentimento vivissimo della fraternità umana; condivide il loro tempo, che è terreno come il suo, fatto dunque di albe, tramonti e notti stellate. Anche per questo il Purgatorio è la cantica dell'amicizia. Ed è la cantica della poesia, che parla di sé: "I' mi son un che, quando Amor mi spira, noto e a quel modo ch'e' ditta dentro vo significando". Giunto fra le delizie dell'Eden, il pellegrino piange la separazione da Virgilio e ritrova Beatrice: nel "santo riso" di lei, finalmente si perde "a disbramarsi la decenne sete". Diverso dall'Inferno delle grandi passioni mondane, come dalla sublime visione del Paradiso, il Purgatorio è il poema dell'uomo in cammino: "libertà va cercando, ch'è sì cara...".
In un momento di straordinaria fortuna della Commedia dantesca la revisione critica del testo e il suo commento interpretativo vengono proposti in un insieme organico, ottanta anni dopo l'edizione curata da Giuseppe Vandelli. Sul filo di una lettura fedele ai grandi maestri della critica novecentesca da Barbi a Contini, da Auerbach a Croce - e attenta ai contributi più recenti, l'annotazione privilegia l'apparato informativo: traduzione delle asperità letterali, coordinate di linguistica storica, fonti della cultura dantesca, riscontri letterari, implicazioni dottrinarie e allegoriche. Una speciale cura per la chiarezza e la leggibilità delle note ne favorisce la lettura da parte dei lettori più giovani. L'Inferno è la cantica delle grandi passioni (l'eros, la carità di patria, l'amore per i figli, il desiderio di conoscere) e dei grandi personaggi: Paolo e Francesca, Farinata, Ulisse, il Conte Ugolino sono pagine impresse nella memoria di tutti, eppure sempre pronte a offrire - di rilettura in rilettura - scoperte impreviste ed emozioni nuove.