La riflessione pedagogica e teologica di Rubem Alves, proposta nel volume attraverso una selezione di racconti, rivela al tempo stesso un carattere eretico ed erotico. Prima ancora dei comportamenti, osserva l'intellettuale brasiliano, bisogna cambiare gli sguardi e le visioni, ma anche superare una concezione della soggettività centrata sul "cogito" ripensando il soggetto a partire dal corpo. Per questo è necessario che l'apprendimento sia un'estensione progressiva della nostra dimensione corporea, in grado di crescere provando il piacere della contemplazione della natura, il fascino dei cieli stellati, la sensibilità tattile verso le cose, la gradevolezza della conversazione, delle storie e delle fantasie, ma anche del cibo, della musica, del riso, del far niente. "A me piacerebbe - scrive Alves - che nelle scuole si parlasse dell'orrore delle spade e della bellezza degli aratri, del dolore delle lance e del piacere delle cesoie da giardino". Prefazione di Mauro Castagnaro.
La religione e' scomparsa? Assolutamente no. E' necessario riconoscere la religione come presenza invisibile, sottile, mascherata che diventa uno dei fili con i quali si tesse il divenire del nostro quotidiano.
La Scuola del Ponte di Vila das Aves vista da Rubem Alves. In appendice alcuni saggi dell'autore pubblicati su Cem Mondialita". "
Il libro traccia le linee di una teoria dell'immaginazione creativa per nuove forme di organizzazione sociale.