Tra gli scritti maggiori di santa Teresa d'Avila, il Libro della Vita costituisce ancora oggi per la teologia spirituale un costante punto di riferimento, una fonte di chiarimento per i grandi problemi dell'esperienza mistica. Teresa si rivolge a tutti i suoi confessori per sottomettere al loro giudizio le sue grazie mistiche, i suoi dubbi, le sue ansie, senza alcun intento dottrinale: scrive semplicemente per obbedienza. Il testo, curato da L. Borriello e G. della Croce, si articola in 40 capitoli. I capitoli 1-10 contengono il racconto degli anni giovanili (vita in famiglia e scelta vocazionale) e dei primi vent'anni nel monastero dell'Incarnazione di Avila. Dopo la grazia dell'Ecce Homo, questa linea viene interrotta con i capitoli 11-22, dedicati a un piccolo trattato sui quattro gradi dell'orazione. I capitoli 23-31 riprendono il racconto biografico, ma su un piano spirituale e profondo: il suo rapporto con il Cristo, segnato da sempre più frequenti apparizioni, da sublimi estasi fino ai vertici dell'esperienza affettiva mistica. Nei capitoli 32-36 si legge la storia travagliata della fondazione del primo monastero della riforma carmelitana, il monastero di San Giuseppe di Avila. Infine, gli ultimi capitoli, 37-40, riecheggiano nuovamente le sue altissime esperienze mistiche, che risalgono agli anni 1562-1565.
Questa edizione del Vangelo di Marco è un commentario di taglio scientifico che utilizza non solo il metodo storico-critico, ma i metodi sincronici che prediligono l'analisi narrativa del testo così come oggi è nelle nostre mani. Quale è l'intreccio del racconto? Quali sono le grandi tensioni narrative del testo? Che tipi di reazione suscita nel lettore? Quali compiti quest'ultimo si assume? Come sono costruiti i personaggi che compaiono sulla scena?? Ecco alcune delle domande che hanno spinto l'autore, S. Grasso, alla composizione di questo commentario che vuole guidare alla comprensione profonda del racconto che da duemila anni ha suscitato in uomini e donne coraggiosi scelte di fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Il celebre itinerario dell'anima nella sue 7 dimore interiori, alla ricerca dell'unione perfetta con Dio, che abita nel profondo di noi stessi. Santa Teresa D'Avila scrive per le sue consorelle e le istruisce, come una buona e paziente maestra, sulla preghiera e sulle sue difficoltà e consolazioni. L'opera spicca per la sua attualità e si propone ancora oggi ai credenti come guida sicura per una spiritualità solida e profonda. Pubblicazione adatta a tutti coloro che sono interessati ad accedere alle fonti della spiritualità cristiana e ad entrare "in dialogo" con una grande maestra.
Le celebrazioni per il Tempo di Avvento e Natale sono una possibilità per offrire a sé stessi e alle proprie comunità di riferimento un momento di ascolto e di preghiera, di scoperta del grande mistero che la Chiesa celebra in questo tempo liturgico. Quattro sono le celebrazioni per il Tempo di Avvento: si medita la piccolezza di Maria, la sua disposizione ad accogliere il Signore, la sua capacità di gioire per l'evento meraviglioso del Natale del suo Figlio. Tre le celebrazioni nel Tempo di Natale: si contempla Maria come sposa, come madre e infine come colei che custodisce tutti gli eventi «nel suo cuore». Queste pagine tratteggiano un bozzetto della figura della Vergine Maria, cercando di delinearne i tratti essenziali, attraverso la Parola offerta dalla liturgia di questo intenso tempo liturgico.
Le celebrazioni seguono il percorso battesimale che caratterizza la Quaresima dell'anno A del ciclo liturgico. Ogni proposta celebrativa nasce dall'incontro del Signore con l'uomo, un incontro fatto innanzitutto di sguardi che si incrociano, che rivelano, che svelano, che salvano. Sguardi che permettono ai nostri occhi di aprirsi a una novità di vita, che permettono al nostro essere di riconoscersi e sentirsi amati in quello che si è e in quello che si vive. In questo cammino di conversione, Maria è la guida. I suoi atteggiamenti, le sue parole, la sua esperienza ci aiutano a comprendere che la conversione non è un percorso penitenziale, ma la scoperta di un Dio che ci guarda con occhi di Padre e ci accompagna con la sua Parola di vita.
Tra il 1895 e il 1897, nella Francia della Belle époque e del crescente entusiasmo per i sempre più spettacolari progressi della scienza e della tecnica, una giovane carmelitana poco più che ventenne ricevette dalla sua Priora, nel convento di Lisieux, l'ordine di stendere un testo autobiografico, nel quale testimoniare, a futura memoria, il suo specialissimo itinerario spirituale. La giovane seppe tracciare, in tre successivi manoscritti, un vero e proprio trattato sulla fede e sulla speranza cristiana, nella forma di un vivace racconto in prima persona. Storia di un'anima è il titolo con cui sono stati pubblicati questi celebri manoscritti. Qui vengono riproposti in una nuova traduzione basata sulle più recenti edizioni critiche pubblicate in Francia in occasione del Centenario della morte di Teresa di Lisieux, Dottore della Chiesa dal 1997.
Tutte le opere di Teresa - da quelle più autobiografiche, come Libro della mia vita, a quelle più spirituali, come Il castello interiore, fino alle piccole poesie a carattere mistico o quelle esuberanti per alcune feste comunitarie - sono qui raccolte. Il lettore ha così la possibilità di immergersi nel suo universo spirituale fino a comprendere esperienze eccezionali nella vita del cristiano. A tal fine risulta di fondamentale importanza l'ampia introduzione. Dall'insieme delle sue opere emerge con chiarezza non solo il suo amore vivissimo per il Signore Gesù, ma anche quello per la storia, la cultura e la femminilità, da lei caldamente difesa dalle prevaricazioni (maschili) ecclesiastiche. Edizione integrale delle opere. Il Cammino di perfezione è presentato nelle due versioni: come uscito dalla penna di Teresa (codice dell'Escorial) e dopo gli interventi dei diversi censori.
Madre Teresa è la donna minuta che, insieme con le sue consorelle, è divenuta la «gigante» dell'amore verso i più poveri, i bisognosi, i cercatori di speranza, i sofferenti. Queste pagine raccolgono alcune sue preghiere per offrire a tutti la possibilità di rivolgersi a Dio anche solo «per cinque minuti» al giorno. Teresa di Calcutta osò affermare che avrebbe aspettato fuori dal paradiso finché non fosse entrato l'ultimo dei figli di Dio. «Ti ho trovato in tanti posti, Signore. Ho sentito il battito del tuo cuore nella quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell'unità di cuore e di mente di un'assemblea di persone che ti amano».
Il saggio intende proporre un'antologia di sermoni tratti dall'opera omiletica di Ildegarda, organizzata a partire dal fil rouge delle parabole. La traduzione si sforza di restituire l'andamento originale dell'esegesi allegorica, condotta quasi parola per parola. Un linguaggio e uno stile non immediatamente consonanti con la spiritualità contemporanea, ma che, se letti con gli opportuni strumenti, possono aprire squarci su una lettura profonda del Vangelo, in cui "sotto traccia" traspaiono i caratteri più noti della penna di Ildegarda: la dimensione cosmica della natura, la capacità di scandagliare l'animo umano, una propensione all'introspezione che, non invano, può essere identificata come dotata di un carisma profondamente "femminile".
Prima opera esegetica di Ambrogio (difficoltà e soluzioni nell'interpretazione di Gen 2,8 - 3,19) che si rivela capace di utilizzare l'allegorismo di Filone in maniera originale, ed elabora una antropologia fondamentalmente serena. Prelude al dibattito agostiniano su grazia e opere, ma non guarda tanto al danno prodotto dal peccato sulla natura umana, ma piuttosto alla imago Dei, l'elemento divino. Satana non ha il potere di abbattere il nostro spirito, a meno che noi non lo vogliamo. Emerge il tema del felix culpa: il peccato ha provocato la risposta divina di un più grande amore. Il testo non è solo la riedizione economica del volume pubblicato nel 1982: è stato arricchito di un nuovo commento e aggiornato secondo le più recenti ricerche.
Il Vangelo di Marco, costruito sulla base di un preciso progetto teologico e cristologico, dimostra la sua autorevolezza non per l’importanza dell’autore, ma per il valore del suo messaggio: riporta il vangelo di Dio manifestatosi in Gesù, il Figlio di Dio.
L’opera marciana è spesso interpretata come un testo in cui il materiale tradizionale è stato accostato senza un vero e proprio principio ordinatore. L’analisi approfondita della narrazione mostra, al contrario, come la costruzione marciana abbia una sua articolazione progressiva anche se non secondo i criteri classici. Si presenta pertanto un testo a composizione simmetrica preceduto da un prologo e chiuso da un epilogo, che contiene due ampie parti dedicate rispettivamente al ministero galilaico e a quello gerosolimitano con al centro una sezione di passaggio che presenta Gesù in cammino dalla Galilea alla Giudea.
Il titolo iniziale costituisce il programma non solo narrativo, ma anche teologico dell’opera.Lo scopo del racconto,infatti,è proprio quello di mostrare come il personaggio Gesù sia da identificare con il messia sulla linea della figliolanza divina (Mc 1,1).
Santi Grasso, nato a Udine il 13 agosto 1961, è presbitero della diocesi di Gorizia. Ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1991 ed è professore di esegesi del Nuovo Testamento nel Seminario interdiocesano di GoriziaTrieste-Udine, nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Gorizia e di Udine e presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. È autore di diverse pubblicazioni, fra le quali ricordiamo: Gesù e i suoi fratelli (Bologna 1993), Il vangelo di Matteo (Roma 1996), Luca (Roma 1999), La prima lettera ai Corinzi (Roma 2001); Il Vangelo di Giovanni. Commento esegetico teologico (Roma 2008). Con Paoline ha pubblicato: Matteo. Il vangelo narrato (Milano 2000); Il vangelo di Marco. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2003, 20122). Collabora anche a diverse riviste con articoli e contributi scientifici.