Nell'attuale temperie culturale fatichiamo a comprendere la fede cristiana nella risurrezione. Che cosa intendiamo esattamente quando, per esempio, del nostro destino ultimo diciamo che è quello di risorgere dai morti? André Paul svolge, da storico, da biblista e da teologo, uno scavo accurato sulle origini e gli sviluppi di questa nozione. Sin dalla notte dei tempi, l'essere umano, alla ricerca del senso ultimo della sua sorte mortale, si è figurato un oltrevita, un aldilà. E non ha mancato di attribuire una immortalità a quella parte si sé che percepiva come incorruttibile: l'"anima". In una fase successiva la sua riflessione ha avuto accesso al concetto di risurrezione - non più dell'anima, ma del corpo -, che diventerà un elemento assiale del sistema cristiano. Oggi questa credenza si confronta con nuove fantasticherie di immortalità (come l'utopia transumanista): mentre vorremmo pianificare un'umanità "aumentata", in fondo noi non facciamo altro che perpetuare una ribellione verso il corpo e i suoi limiti. Quello stesso corpo che la risurrezione vuole però "trasfigurato", e in una forma così ardita che soltanto la fede davvero visionaria è in grado di prospettare. Un saggio chiarificatore che scommette sull'aldilà promesso in Cristo, tanto quanto sulla portata universale (e umanizzante!) del corpo risorto, delineando un messaggio teologico pregiato e più attuale di quanto non si pensi.
He aquí once obras literarias producidas por la sociedad judaica mientras se elaboran los escritos del Nuevo Testamento. Están puestas bajo la autoridad de grandes profetas (Elías, Isaías, Jeremías, Baruc, Ezequiel, Sofonías) o de sabios (Esdras, Job, Salomón). Junto con las obras presentadas en el CB n. 152 constituyen la “cultura a priori del primer cristianismo”.
He aquí trece obras literarias surgidas del judaísmo entre el siglo III o II a. C. y el II d. C. No se conservaron en la Biblia judía, pero son como el mantillo del Nuevo Testamento. Hablan de (o hacen hablar a) Adán y Eva, Henoc, Abrahán, Moisés, etc., figuras ilustres de los tiempos fundacionales mencionados en el Pentateuco. Demasiado ignorados por el gran público, estos numerosos escritos se nos ofrecen como firmes caminos de acceso tanto a la literatura del judaísmo antiguo como a la cultura escrita de las Iglesias cristianas, desde la Antigüedad hasta la Edad Media, y desde Oriente a Occidente
Questo libro e una introduzione storica all'ebraismo, alla sua dottrina e alla sua cultura
Nel 1947 fu compiuta la più grande scoperta archeologica del ventesimo secolo. Un fatto casuale rivelò all'umanità uno dei maggiori e più antichi depositi di documenti, i manoscritti del Mar Morto. Che cosa sono questi testi, in buona parte sconosciuti, venuti così improvvisamente alla luce? Chi erano le persone che li hanno scritti o raccolti durante i due secoli che precedettero l'avvento del cristianesimo? Quale ruolo svolsero nella storia sociale e religiosa del Medio Oriente quei giudei contemplativi, un nucleo scelto dei quali occupava il sito di Qumran, dove furono trovati i rotoli? Sono solo alcune delle tante domande a cui risponde questo volume dopo oltre cinquant'anni di lavoro degli esperti.
L'opera esamina gli elementi e i fatti principali che hanno contribuito alla creazione dell'identità giudaica, nei rapporti con le altre culture e con la Scrittura. In chiusura l'autore sintetizza le proprie conclusioni: il giudaismo è nato contemporaneamente al cristianesimo, nel I secolo, dalle rovine del tempio di Gerusalemme. L'esperienza dell'esilio e la mancanza del centro nazionale e religioso hanno generato i caratteri costitutivi dell'identità giudaica: sarà necessario altro tempo per percepire il cambiamento innestato nel dopoguerra dal nuovo stato d'Israele sul tronco bimillenario di questa tradizione.