L'attualità politica porta alla comune attenzione temi sui quali a volte non siamo sufficientemente preparati, chiamandoci ad esprimere in merito una opinione consapevole. In questo breve sussidio vengono esposti anzitutto, quasi a modo di lessico, i concetti fondamentali dell'antropologia cristiana, quali quelli di corpo, persona, dignità umana, esaminati nei loro aspetti filosofici e teologici; in secondo luogo sono presentati i profili biologici, quali risultano dalla ricerca scientifica più recente; in terzo luogo sono discussi i profili costituzionali e legislativi, anche nei loro risvolti legati all'attualità politica italiana. L'intenzione degli Autori è di offrire al lettore una mappa concettuale per orientarlo nella sua formazione personale e nelle sue scelte responsabili. Un cittadino ben formato è garanzia di una corretta convivenza democratica; ma nessuno potrà essere ben formato se non sarà bene informato.
L'Enciclica Laudato si' costituisce un prezioso orizzonte di senso che invita a costruire insieme una rinnovata cittadinanza ecologica, custodita e coltivata in un più ampio progetto di ecologia integrale. L'intento precipuo di questo lavoro vuole sottolineare la rilevanza dell'educazione del carattere nell'accogliere la sfida educativa che la Laudato si' propone. Il volume rappresenta una proposta corale, di respiro internazionale, suddiviso in due parti. Nella prima parte sono indagate alcune prospettive di ricerca utili a focalizzare specifiche questioni di senso che promanano dalla Laudato si' e che trovano proprio nell'educazione del carattere un felice interlocutore ed uno strategico terreno di fioritura. Nella seconda parte vengono sottolineati alcuni promettenti ambiti di azione, pensati in particolare per la scuola e l'università.
Il volume raccoglie i contributi scritti in memoriam di Giuseppe Mari (1965-2018). Era professore ordinario di Pedagogia generale presso l'Università Cattolica di Milano, ma anche docente presso l'Istituto Universitario Salesiano di Venezia e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Fecondo studioso, di grande acume e umanità, certamente interessato alle dimensioni fondative, senza tuttavia trascurare le sollecitazioni più attuali che attraversano il mondo dell'educazione. La sua riflessione sa coniugare puntuali riferimenti di filosofia dell'educazione, incarnandoli in un contesto pratico-esperienziale sempre attento a raccogliere e rilanciare le questioni che interrogano coloro che sono impegnati fattivamente nei diversi ambiti educativi. Infatti, il contributo instancabile di Giuseppe Mari è stato sempre attento nell'accogliere la complessa sfida cui l'educazione è chiamata nella ricerca e costruzione della vita buona.
Il volume è il frutto di una riflessione e di un lavoro condiviso sul tema dell'osservazione, che ha coinvolto professionisti ed esperti su campo, oltre agli stessi docenti del corso di studi in Educatore nei servizi per l'infanzia dell'Università di Bologna. Siamo partiti dalla volontà di riflettere sull'identità e quindi sulle ragioni stesse del nostro percorso di laurea triennale, innanzitutto per evitare il rischio della frammentazione e della disorganicità di un'offerta formativa molto ricca e differenziata, e insieme per promuovere negli studenti e nelle studentesse la consapevolezza del senso e del significato di una professionalità educativa rivolta alla prima infanzia. Una professionalità estremamente delicata e complessa che richiede la costruzione di buone prassi, orientate alla maturazione di competenze che trovano proprio nella capacità di osservare quell'elemento-chiave, che costituisce per noi il perno, l'asse portante, su cui si incentra il lavoro delle educatrici/ori nei nidi e nei servizi 0-3. I capitoli che compongono il volume affrontano infatti l'osservazione da diverse angolazioni, che convergono su ricorrenti parole-chiave (responsabilità, cura, ascolto, empatia, preoccupazione, sospensione del giudizio, attenzione), e che rimandano a costrutti teorici, a pratiche, strumenti, sperimentazioni. Eleggendo l'osservazione a nucleo tematico, trasversale, che fa da trait d'union tra gli insegnamenti teorici, i laboratori, l'attività di tirocinio, il volume valorizza la feconda interdipendenza tra il piano della teoria, quello della ricerca e quello della pratica, risultando dunque un imprescindibile strumento in grado di accompagnare le studentesse e gli studenti dei corsi per Educatore nei servizi per l'infanzia.
Parlare oggi di virtù significa interrogarsi con forza sul significato antropologico dell'eccellenza umana. In prospettiva pedagogica, quest'invito si fa sempre più urgente, poiché si confronta apertamente con alcuni snodi educativi fondamentali per la crescita come la formazione del carattere, il valore della testimonianza e il senso della vita buona per l'uomo. La virtù, perciò, non si esaurisce nel possesso di particolari abilità o specifiche competenze, ma vivifica l'incontro, sempre imprevedibile, fra educatore ed educando. Ne consegue come il testo, pensato in particolar modo per tutti coloro che sono impegnati educativamente con gli adolescenti, vuole andare alla radice di quelle dinamiche relazionali intersoggettive che proprio l'atto virtuoso, indagato tenendo anche conto delle più recenti prospettive neuroscientifiche, consente di avvalorare e che ritrovano nel mondo emozionale, nella disponibilità empatica e nel perdono le sue rivelazioni esistenziali più incisive.
Quali sono i problemi e le prospettive delle nuove professioni, in un mondo che cambia di continuo?Il libro vuole rispondere, con contributi multidisciplinari, a queste domande. Gianni Ambrosio e Ignazio Sanna mettono in luce come oggi si faccia una gran fatica nella pratica e nel rispetto della libertà; perché la libertà sia vera, bisogna riportarla alla sua vera origine, sostiene Giuseppe Lorizio, mentre secondo Luigi Alici il coraggio della libertà lo si dimostra nei percorsi di una vita buona e felice, tra i quali spicca, appunto, quello professionale, luogo e momento in cui cercare l'equilibrio sempre difficile tra utilità individuale e impegno civile. A quest'ultima tematica è dedicata la seconda parte del volume, introdotta da un Forum di interventi; Dio ha benedetto il lavoro umano, come dimostrano i saggi di Bruno Maggioni e Ignazio Sanna e anche nel mondo della politica, dell'economia, della cultura si può e si deve narrare Dio, secondo Carlo Nanni; la storia del Meic, rievocata da Anna Civran, documenta, inoltre, come i suoi appartenenti abbiano cercato sempre di dare un'anima e una spiritualità alla politica e alle professioni. I contributi di Luciano Corradini e Ignazio Marino Chiudono il volume che contribuisce in modo lineare e composito a delineare davvero un mondo di libertà.
La vita di Clara Scardi è stata sconvolta dalla scomparsa del marito, ricco finanziere, il cui corpo non è mai stato ritrovato. A seguito della tragedia che l'ha colpita, Clara, che non ricorda nulla del proprio passato, vive in una condizione di apatia, mentre il suo patrimonio è gestito da un curatore, il dott. Varosi. Nel frattempo, l'avvocato Mario Valadier si trova ad affrontare l'inspiegabile scomparsa della moglie Emma. L'ispettore Bertoli conduce delle indagini infruttuose, credendo più a una fuga d'amore che a un omicidio o a un rapimento. Clara, intanto, in seguito a un nuovo choc, si convince di essere vittima del diabolico piano di una ramificata organizzazione criminale. Inizia così una rocambolesca battaglia per la sua sopravvivenza che la porterà a intrecciare la sua vita con quelle di Mario e di Emma. Di chi o di che cosa è vittima Clara Scardi? Che fine ha fatto Emma Valadier? Ambientato nella Milano dei nostri tempi, "Life on loan", primo romanzo di Rossana Balduzzi Gastini, è una storia adrenalinica che ruota intorno alla figura di due donne: Clara ed Emma.
Contributo a più mani al dibattito sulle ragioni che sostengono l'istituto familiare, il volume persegue l'obiettivo di un'analisi oggettivamente condotta, con l'apporto di varie discipline, sulla base di recenti indagini statistiche e dei rapporti del Centro Internazionale Studi Famiglia. L'approccio metodologico estrae la famiglia dai confini della categoria del privato, facendo emergere in maniera ineludibile l'intreccio tra famiglia e società. Apre il volume un ampio saggio introduttivo che contestualizza lo studio nel dibattito politico e legislativo attuale.