Questo volume si propone di offrire un'analisi del pensiero di Bauman, dalla fase della postmodernità alla teorizzazione della società liquida. Bauman è comparabile solo a Max Weber per l'originalità e l'impatto sociale del suo lavoro: l'uno apre il discorso sulla modernità agli inizi del Novecento, con la fondamentale analisi delle religioni e del loro impatto socio-economico, mentre l'altro chiuda il secolo, col tentativo di salvaguardare quanto di sostenibile resti ancora del "tempo nuovo", benché in una condizione liquefatta.
Il tempo in cui viviamo è stato definito dal filosofo e sociologo Zygmunt Bauman "modernità liquida": disgregato, instabile, precario e incerto. Di fronte alla nostra incapacità di afferrare e affrontare questo tempo, Bordoni propone il superamento del concetto di liquidità, in favore di una comprensione della società come "interregno", ovvero un periodo temporaneo di rottura col passato, in cui attendere la nuova era. Comprendere questo periodo, nella consapevolezza della sua instabilità e del degrado sociale che comporta, può aiutarci a fare le scelte giuste e trasformarsi nella possibilità concreta di vivere insieme, liberi ed eguali.
Questo volume si propone di offrire un’analisi del pensiero di Bauman, dalla fase della postmodernità alla teorizzazione della società liquida. Bauman è comparabile solo a Max Weber per l’originalità e l’impatto sociale del suo lavoro: l’uno apre il discorso sulla modernità agli inizi del Novecento, con la fondamentale analisi delle religioni e del loro impatto socio-economico, mentre l’altro chiuda il secolo, col tentativo di salvaguardare quanto di sostenibile resti ancora del “tempo nuovo”, benché in una condizione liquefatta.
Carlo Bordoni, sociologo e giornalista, scrive per il Corriere della Sera e la Lettura. Ha insegnato nelle Università di Firenze, Napoli, Pisa e all’Accademia di Belle Arti di Carrara, di cui è stato direttore dal 1990 al 2003