Nella società post-moderna dove l'affettività è debole e in balia dell'emotivismo, le relazioni mutevoli perché votate alla cultura del provvisorio e le identità fluide, disincarnate, se non addirittura digitalizzate, la famiglia rischia di subire la liquidità di questo tempo venendo sommersa dalle onde del disponibile e del manipolabile. Tuttavia, a dispetto delle previsioni di stampo relativista e dei continui "necrologi" che certe ideologie le dedicano continuamente, la solidità della natura della famiglia continua ad imporsi nella cultura di ogni tempo: una società a misura di famiglia è, infatti, la migliore garanzia contro ogni deriva di tipo soggettivista o collettivista, perché in essa il valore della persona è sempre al centro e il bene comune si realizza senza svilire quello individuale che, anzi, è libero di sbocciare in tutta la sua verità e bellezza.
Pensare una bioetica per non addetti ai lavori non è compito facile. Il testo ardisce a diventare un vademecum per insegnanti ed educatori, attraverso una collana di temi scelti di bioetica: scelti, appunto, in base a un criterio prima di tutto di urgenza e attualità. Infatti, il campo entro cui si svolge l'azione educativa è quella del reale, una realtà che richiede di essere conosciuta e ancor prima riconosciuta. L'educatore ha bisogno di una visione antropologica, una visione capace di guardare l'uomo nell'interezza della sua verità: non è in fondo questo il "rischio educativo"? La formazione bioetica per realizzare una svolta nella cultura della vita è infatti formazione della coscienza morale circa il valore incommensurabile e inviolabile di ogni vita umana. Da questo dipende un'opera educativa che aiuti l'uomo a essere "più" uomo. Per questo, il testo fornisce al lettore contenuti scientifici e critici, anche grazie al contributo di autori di alto livello, per rendere ancora più nitida la bellezza del bene e del vero. Per questo volume si è scelto l'ambito della sessualità, dando spazio a temi particolarmente dibattuti come la medicalizzazione della sessualità, il gender, l'omosessualità e l'educazione all'affettività e la famiglia. E questo, con il caratteristico approccio interdisciplinare della bioetica che rende possibile che su un medesimo tema discuta un medico, ma anche uno psicologo, un giurista, un filosofo o un teologo.