Antonio Ruffo, principe della Scaletta, collezionista nella Sicilia del Seicento, il più importante esponente del ramo isolano della sua casata, è uno straordinario personaggio in cui si coniugano prudenza in politica, abilità negli affari, notevole ricchezza, grande passione per l’arte, originalità di gusti e profondità d’interessi. Accanto a lui, il nipote Giacomo, visconte di Francavilla, allievo e sodale di Giovanni Alfonso Borelli e Marcello Malpighi, è un intellettuale e uno scienziato curioso di leggere, come lo zio, nel ‘gran libro della Natura’ ogni espressione di arte e di scienza. Grandi personaggi i Ruffo di Sicilia, uomini e donne. Questo libro racconta la loro storia che si dipana dalla Calabria alla Sicilia, da Messina a Madrid, a Malta e a tutto il Mediterraneo, teatro di traffici commerciali, di relazioni economiche, di scambi culturali e di opere d’arte. La vicenda dei Ruffo si inquadra in un percorso di studio dei casati nobiliari che, dal Piemonte alla Sicilia, è ormai considerato essenziale per interpretare i processi storici e i meccanismi delle società in cui agirono. Una parabola locale che si fa trama di una grande storia.
Genere poco valorizzato ma frequentatissimo, la scrittura per bambini e ragazzi è sempre stata lo strumento attraverso il quale si sono tramandati i valori delle società in trasformazione. Intere schiere di fanciulli, bisognosi di essere addestrati alla civiltà degli adulti, sono stati ricondotti, attraverso il racconto, al rispetto delle norme sociali, e molti grandi autori della letteratura hanno dedicato parte della loro produzione all'infanzia. Questa letteratura nel nostro paese ha legato il proprio destino alle esigenze dell'alfabetizzazione, e ciò spiega perché dopo l'unità d'Italia si sia assistito alla nascita di testi straordinari (di Gozzano, Capuana e Deledda tra gli altri) e alla fama di scrittori come Collodi, De Amicis e Vamba. I circa sessant'anni coperti da questa antologia, dall'unificazione nazionale all'epoca fascista, coincidono dunque con il periodo aureo del genere, quando le costrizioni pedagogiche sui giovani lettori non sono riuscite a soffocare la nascita di indimenticabili mondi di fiaba.
La sicurezza è una delle più pressanti esigenze e uno dei principali fini di ogni individuo e di ogni società. Di fronte alle trasformazioni sociali e politiche in atto, si pongono sempre più spesso interrogativi sul ruolo delle religioni nella costruzione della pace e della sicurezza. In questo dibattito l’apporto del cristianesimo non può mancare. I saggi proposti costituiscono un invito alla riflessione sui compiti che la comunità cristiana e la Chiesa dovrebbero adempiere, a vari livelli, rispetto non solo alla minaccia di conflitti armati, ma anche ai nocivi fenomeni culturali e politici o ai rischi di vario genere venuti alla luce in questo inizio del ventunesimo secolo.