Aspetti clinici e di ricerca sulla genitorialità a rischio.
Il contributo di questo libro, che raccoglie l’esperienza scientifica internazionale e quella accumulatasi negli anni dal gruppo di Caretti et al. consente in maniera significativa di poter affrontare i problemi correlati alla depressione perinatale con minori timori per questa fase della vita della donna.
Negli ultimi anni lo studio delle dipendenze patologiche si è arricchito di numerosi contributi scientifici ma anche di osservazioni cliniche che hanno ampliato l'area di indagine sulle condotte compulsive. Il volume rappresenta il più aggiornato compendio della ricerca neurobiologica e psicologica nel campo dell'addiction. Obiettivo degli autori è offrire le acquisizioni più recenti, derivate dalla conoscenza clinica e dalla ricerca sperimentale, per affrontare la sfida che le dipendenze patologiche pongono oggi al clinico e al ricercatore, allo psicofarmacologo e allo psicoterapeuta.
Philip Bromberg è uno degli autori più originali della psicoanalisi contemporanea. Questo volume raccoglie i suoi scritti sul trauma e sugli stati dissociativi, riletti all'interno di una visione relazionale del processo clinico e del cambiamento terapeutico. Nel corso della sua lunga esperienza clinica, Bromberg ha messo in evidenza il ruolo centrale svolto dal trauma nei disturbi della personalità visti come espressione di rigide difese dissociative erette allo scopo sia di impedire l'esperienza interna del trauma sia di mantenere il mondo esterno sotto controllo, evitando il pericolo della ritraumatizzazione. L'autore è giunto così a sviluppare una prospettiva clinica basata sul ruolo della dissociazione nel funzionamento sia normale sia patologico, e sulle sue implicazioni per la relazione terapeutica. La mente e il funzionamento mentale, dice Bromberg, si fondano su una configurazione complessa di stati mutevoli di consapevolezza, ognuno con una propria realtà soggettiva, mantenuti in interazione dinamica da processi di tipo dissociativo. La salute risiede quindi non solo nell'integrazione, ma nella capacità di "restare negli spazi" tra realtà differenti senza perderne alcuna, di sentirsi "uno in molti".
Tra le operazioni difensive che la mente umana può mettere in atto per contrastare il dolore, la dissociazione è certamente uno dei meccanismi più arcaici e immediatamente disponibili, cui l'essere umano può ricorrere sin dalle prime fasi dello sviluppo per preservarsi dalla minaccia di disgregazione psichica. In questo testo l'autore presenta un approccio scientifico rivoluzionario allo studio dei fenomeni dissociativi, che vengono presi in esame nelle loro componenti somatiche non meno che in quelle psicologiche. L'ipotesi dell'autore è che la dissociazione potrebbe essere letta come sistema di reazione difensiva animale alla minaccia predatoria: molti pazienti, infatti, presentano sintomi somatici cronici di natura dissociativa (come il congelamento e l'intorpidimento) che possono essere paragonati alle strategie universali di sopravvivenza delle specie animali. Negli esseri umani, pertanto, la dissociazione potrebbe essere il risultato di un'istintiva risposta di sopravvivenza. L'autore elabora dunque il suo 'modello degli stati difensivi' e lo mette in relazione con gli studi sull'isteria di Pierre Janet e con il modello degli stati comportamentali di Frank Putnam.
La scoperta dell'alessitimia quale dimensione psicopatologica trae origine dalle osservazioni cliniche effettuate su pazienti affetti da malattie psicosomatiche classiche: l'ulcera, l'asma, la colite ulcerosa, l'eczema, l'ipertensione, eccetera. Nel 1973, P. E. Sifneos coniò il termine 'alessitimia', che tradotto letteralmente significa: emozioni senza parole o mancanza di parole per le emozioni, e che descrive un insieme di deficit della capacità di elaborare gli affetti sul piano sia cognitivo sia esperienziale.
Di per sé la dissociazione è prevalentemente una difesa contro le emozioni eccessive derivanti da esperienze traumatiche impossibili da fronteggiare e integrare nella coscienza ordinaria. Quando diventa la modalità esistenziale primaria della persona, tuttavia, essa perde le caratteristiche adattive e protettive per diventare una vera e propria patologia. Ma la dissociazione patologica è anche una delle più tragiche conseguenze dell'abuso infantile. E dunque imperativo comprendere meglio i disturbi dissociativi della prima infanzia, il ruolo della dissociazione nei problemi psichiatrici derivanti da esperienze traumatiche, dal maltrattamento e dalla violenza, nonché le possibilità di efficace intervento terapeutico.