La mafia ha "rispettato" la Chiesa nella misura in cui essa non ha messo in discussione il suo controllo del territorio ed il prete si è fatto "affiziu ru parrinu" (l'ufficio del prete) tutto casa e chiesa, promotore di processioni, che "campa e fa campari". Ma don Pino è venuto allo scoperto, ha scelto di uscire dalla sagrestia e di vivere fino in fondo i problemi, i rischi, le speranze della sua gente. Alle spalle di ogni cadavere vittima di mafia si cercano giustamente gli esecutori materiali e i mandanti. Ma ogni delitto di mafia ha una terza categoria di colpevoli: i mandanti inconsapevoli, una categoria sociologica fatta da tutte le persone che per non correre rischi personali preferiscono vivere nel "puzzo del compromesso". Scrivono due testimoni che hanno conosciuto don Pino: uno studioso del fenomeno mafioso e un teologo cattolico provano, in una sorta di dittico, a rileggere il "caso Puglisi" soprattutto in prospettiva costruttiva: cosa possono fare le agenzie educative - in particolare la Chiesa cattolica - per contribuire a disarmare il sistema di dominio mafioso e a svelarne definitivamente le radici culturali ed etiche.
Il Mediterraneo sottolinea il valore della pluralità: nessuna forma di vita è più vicina delle altre alla perfezione. Nessuna tradizione può imporsi alle altre. Il primo comandamento mediterraneo è: tradurre le tradizioni, far sì che gli uomini diventino amici non nonostante le differenze, ma anche grazie ad esse. Franco Cassano
Su quel granellino sperduto nello spazio che chiamiamo terra passano miliardi di persone: solo di pochissime resta, sui libri di scuola, qualche traccia. Tutte le altre sprofondano nella notte della dimenticanza. Eppure si tratta, spesso, di esistenze che - come lucciole - interrompono per qualche momento il buio del nonsenso e lasciano intravedere la filigrana del mondo. per ridurre, sia pur minimamente, l'insopportabile sperpero di così prezioso patrimonio, si sono volute fissare alcune storie: attraverso la registrazione di colloqui diretti, altre volte attraverso brevi profili biografici. Il lettore potrà così incontrare, o riconoscere, volti - pìiù o meno noti nel nostro paese - di laici particolarmente impegnati nel mondo della cultura, della politica e del lavoro sociale, sia uomini (Francesco Lo Sardo, Lucio Schirò D'Agati, Giorgio La Pira, Peppino Impastato, Sergio Cipolla, Giovanni La Fiura, Luigi Lombardi Vallauri, Franco Cassano, Pietro Barcellona) che donne (Candida Di Vita, Simona Mafai, Amelia Crisantino); di preti cattolici (Don Pino Puglisi, Don Cosimo Scordato, Don francesco Michele Stabile, Don Carlo Molari, P. Ortensio da Spinetoli, Don Baldassare Meli, Don Vincenzo Sorce) e di pastori protestanti (Pietro Valdo Panascia).