In breve
“Invece di chiederci se e quanto stia aumentando la globalizzazione rispetto al passato, ci chiederemo se e quanto della globalizzazione del passato sopravviva nell’attuale contesto internazionale.” Dal punto di vista diplomatico, strategico e ideologico il vero secolo globale è stato il Novecento. Oggi le diverse aree regionali continuano a essere in contatto tra loro grazie alla globalizzazione dell’economia e dell’informazione, ma ogni regione tende sempre più ad abbracciare protagonisti, interessi, conflitti e linguaggi diversi, e questo apre la strada a nuove diffidenze e competizioni.
Il libro
Le rappresentazioni più comuni del contesto internazionale attuale insistono sul restringimento del mondo prodotto dalla crescita delle relazioni economiche e finanziarie e dallo sviluppo delle tecnologie dei trasporti e delle comunicazioni. Ma, quasi sempre, esse trascurano il fatto che il passaggio al ventunesimo secolo ha seguito un andamento opposto sul terreno diplomatico, strategico e ideologico. Su questo terreno, il vero secolo globale è stato il Novecento: il secolo delle due guerre “mondiali”, appunto, della guerra fredda, della decolonizzazione, dello scontro tra due ideologie di portata universale quali la democrazia liberale e il comunismo. Mentre, con la chiusura di queste vicende, l’eccezionale coerenza del mondo bipolare ha lasciato il posto a un sistema internazionale nel quale le diverse aree regionali continuano a essere in contatto tra loro grazie alla globalizzazione dell’economia e dell’informazione, ma nel quale ogni regione tende sempre più ad abbracciare protagonisti, interessi, conflitti e linguaggi diversi. Tale scomposizione è un potentissimo fattore di instabilità: accentua le differenze istituzionali e culturali tra le diverse regioni, aumenta il peso delle gerarchie di prestigio e potere al loro interno e, in questo modo, apre la strada a nuove diffidenze e competizioni sulla sicurezza. Ma, soprattutto, tale scomposizione rende sempre più inadeguate le risposte di portata globale, anzi rischia di trasformarle da fattori di ordine in fattori di disordine internazionale.
Quanti modi esistono per dire "Ciao" in giapponese? Lo sapevi che gli indiani celebrano la Festa dei colori lanciandosi gavettoni d'acqua e polveri arcobaleno? E che i Maori si salutano, naso contro fronte, scambiandosi un "respiro vitale"? Pagina dopo pagina lettori grandi e piccoli viaggeranno attraverso 20 Paesi alla scoperta di usanze antiche, tradizioni e curiosità, e impareranno le espressioni tipiche e le "parole magiche" da usare in ogni occasione. Età di lettura: da 6 anni.
"I colori della libertà" è un'immagine, simbolica e allusiva, per cogliere la composita personalità di Nello Rosselli, vissuto dal 1900 al 1937 durante uno dei periodi più tormentati del XX secolo, che dopo le conseguenze della Grande Guerra apre la strada alle esperienze autoritarie e totalitarie, di cui il fascismo è uno degli esempi. Su questo sfondo il volume rivisita la figura e l'opera del fratello minore di Carlo Rosselli, mettendone in luce gli aspetti fondamentali: la costante del suo ebraismo, l'originale opera di storico, cresciuto alla scuola di Volpe, il coerente impegno civile, e la suggestiva passione d'artista. Ne esce una pagina illuminante della storia di ieri.
Quattro racconti a partire dai quattro elementi – acqua, aria, terra e fuoco –, per parlare dello stato di salute del nostro pianeta e di come mantenerlo in condizioni ottimali. Per imparare a prenderci cura della Terra e preservarne la bellezza. In coda a ciascun racconto, un apparato didattico per approfondire, stimolare la curiosità e darsi da fare nel quotidiano attraverso piccoli ma importanti gesti. Con suggerimenti di film, opere d’arte e libri a tema.
Dedicato ai bambini della primaria, ma anche ai ragazzi un po’ più grandi.
Mauro Colombo è giornalista, scrittore e autore di pubblicazioni per ragazzi. Tra i suoi lavori, sempre per In dialogo, Karim e la grande montagna.
Anna Formaggio è illustratrice dedita soprattutto alla letteratura per l’infanzia. Con Centro Ambrosiano vanta numerose pubblicazioni periodiche.
La guerra in Ucraina e la rimilitarizzazione dei rapporti tra le potenze hanno rimesso al centro dell'attenzione il tema della sicurezza. Ma già dall'inizio del XXI secolo preoccupazioni analoghe erano state sollevate dagli attacchi dell'11 settembre 2001 e dalla conseguente guerra globale al terrore, poi dalla tempesta economica del 2007-2009, subito dopo dall'offensiva terroristica dell'Isis e infine dalla pandemia di Covid-19. Questo crescente senso di insicurezza basterebbe già a rivelare le tensioni che attraversano l'attuale contesto internazionale. Ma la sua intensità non si comprende se si dimentica che, nei quindici anni precedenti, l'Occidente si era convinto di essere avviato verso un futuro opposto, incarnato nel grande progetto del Nuovo Ordine Liberale. Oggetto del libro è il rapporto tra questa promessa liberale di sicurezza e la "frustrazione securitaria" subentrata una volta che la promessa si è rivelata irrealizzabile.