Il volume testimonia l'avanzatissimo stato di costruzione della Sagrada Familia dopo la consacrazione e il riconoscimento di basilica minor da parte di papa Benedetto XVI nel 2010. La vertiginosa altezza e complessità della chiesa di Antoni Gaudí è ora visibile a tutti. Fino al 1985 i lavori di cantiere erano proceduti molto lentamente e tra polemiche infuocate, i cui protagonisti internazionali spingevano perché la costruzione fosse conservata nello stato in cui l'aveva lasciata l'autore. La volontà di prosecuzione del progetto del grande catalano venne perseguita dai suoi discepoli, dalla Junta Constructora del templi expiatori de la Sagrada Familia, dai barcellonesi e dalle molte donazioni liberali che affluirono con continuità. Più recentemente vi hanno contribuito gli innumerevoli visitatori da ogni parte del mondo. Per statuto la basilica doveva essere costruita solo su base di donazioni. Jaca Book ha pubblicato diversi volumi su Gaudí e sulle sue architetture, divenendone il principale referente e interprete italiano. Sulla Sagrada Familia, in particolare, ha promosso coedizioni in più lingue con l'editore spagnolo Lunwerg. Quest'ultimo volume è il primo a segnalare in Italia lo stato avanzato del cantiere e a ripercorrerne la lunga storia.
Dopo i dei volumi dedicati alle città di Roma, Venezia e Milano fotografate dall'elicottero, Jaca Book ripropone in una nuova edizione il viaggio fotografico aereo lungo la penisola italiana. Con un rinnovato corpus fotografico il lettore è accompagnato in un percorso visivo attraverso le grandi stagioni della storia artistica e architettonica nazionale, per leggere l'eredità complessa e mutevole del nostro patrimonio nazionale e interpretare i segni del passato in relazione al contesto contemporaneo. Senza l'intento di offrire una disamina esaustiva delle vedute del nostro patrimonio storico, monumentale e non, il volume presenta in una prospettiva a volo d'uccello una selezione accurata di paesaggi naturali e della multiforme tipologia di architettura che vi si è inserita nel corso del tempo. La narrazione offre quindi una sequenza di ritratti dei più emergenti fenomeni costruttivi della storia italiana, scanditi secondo un ordine tematico e cronologico che dall'età romana - la cui impronta è tuttora determinante per l'identità del nostro paesaggio - arriva agli inizi del XIX secolo, alla vigilia della grande industrializzazione.
«La casa è la piccola nazione della famiglia», ha affermato Gaudí in uno dei pochissimi scritti autografi a noi pervenuti. Il suo interesse per questo tema e gli straordinari esiti in esso raggiunti sono dunque maturati sullo sfondo di una meditata attenzione alle radicali trasformazioni sociali e urbane del proprio tempo, nella Catalogna. Spazi, forme e ornamenti traducono in luoghi di vita una sintesi di cultura, tra le più innovative nel contesto dell'architettura prodotta tra la seconda metà del XIX e l'inizio del XX secolo. In questo volume gli autori propongono un'approfondita lettura del suo progetto per dimore, di città e di campagna. Ne esplorano anche il legame con il mondo della natura che, nel progetto di parchi, giardini e città-giardino, porta alla luce uno dei più attuali, anzi profetici, contributi dell'architetto catalano. Nell'inedito taglio interpretativo dell'abitare gaudiniano qui proposto, viene inoltre data grande importanza al vasto numero e alla grande qualità dei collaboratori dell'architetto, mettendo in piena luce la maestria del mondo artigianale a lui coevo e la sua capacità di convogliarne abilità e tecniche nel progetto della casa, della città, del paesaggio. Una ricca sezione antologica sugli stessi temi, di riflessioni di pugno dello stesso Gaudi o raccolte dagli allievi, conclude il volume.
Sondare la costruzione della storia di un fenomeno pervasivo quale è l'architettura è introdursi nell'affascinante e multiforme esplorazione di un mondo composto dai testimoni, eccelsi e umili, maggiori e minori, delle ragioni e dei modi di vita di abitanti, progettisti e costruttori. Offrendone sintetico profilo, il libro si rivolge a chi è interessato alla storia e al progetto dell'architettura, il nuovo, quello del costruire nel costruito, quello di conservazione del patrimonio esistente. Quattro sono le coordinate qui proposte: la presenza fisica del passato nell'habitat contemporaneo; la storia delle storie d'architettura; la sua ratio stabilmente costitutiva; la veridicità del racconto storico, nella dipendenza da materia, immagine, memoria. Si insegue la circolarità di senso tra assetti disciplinari specifici, che nel costruire e dar forma all'architettura e al paesaggio hanno l'oggetto principale, e il tema antropologico, che agita la cultura contemporanea, nella convinzione che tale circolarità fondi la capacità di mediazione, in principi e azioni, tra innovazione e continuità, o tradizione se si vuole, carattere della cultura occidentale.
Ritenuto uno dei più rappresentativi capolavori del Novecento architettonico, il santuario di Notre-Dame du Haut a Ronchamp in Francia, quasi al confine con la Germania, è tra le opere più discusse fra gli studiosi di architettura contemporanea. Visitato da turisti di tutti i continenti, oltre che meta di pellegrinaggio, da tempo attendeva una pubblicazione di riferimento nel panorama editoriale italiano e internazionale. Il presente volume, con una documentazione che si avvale di inediti, permette di far luce sulla genesi del lavoro di Le Corbusier e di chi lo ha accompagnato in una scommessa il cui esito era tutt'altro che scontato. Una campagna fotografica completa, ideata da Jaca Book e realizzata dallo studio BAMSphoto - Rodella, ha permesso agli autori di illustrare il percorso di lettura del monumento, cogliendo, oltre al contesto e alla struttura, dettagli costruttivi, cromatici, materici e simbolici. Gli autori entrano appieno nel rapporto tra l'architetto e i committenti - la Commissione d'arte sacra della diocesi di Besançon, che aveva fortemente voluto l'intervento di Le Corbusier, tramite due suoi membri, Mathey e Ledeur. Un rapporto che lascia all'architetto la mano completamente libera nell'innovare processi e forme architettoniche e lo impegna a ricostruire, dopo la distruzione bellica, un luogo sacro, già meta di pellegrinaggio. Il volume dipana il tema di come un fondatore del Razionalismo abbia realizzato un'opera da molti ritenuta espressionista...
Due padri domenicani d'eccezione accettarono di condurre, in anni e condizioni difficili, la battaglia per una "rinascita" dell'arte sacra tramite la rivista "L'Art Sacre" congiuntamente diretta, che ebbe la propria fase culminante negli anni Cinquanta: Marie-Alain Couturier, protagonista dei testi che qui si presentano, Pie-Raymond Régamey, che li commenta e che della passione del primo - protagonista delle avventure di Assy, Vence, Audincourt, Ronchamp, La Tourette e amico di Denis, Bazaine, Manessier, Matisse, Picasso, Léger, Maritain, Malraux, Focillon, e molti altri - dà testimonianza. I testi annodano molti problemi - sul sacro, sull'arte, sulla liturgia. Dal Concilio Vaticano II ad oggi, la Chiesa cattolica ha continuamente espresso volontà e impegno di dialogo con l'arte contemporanea. Tuttavia non può certo dirsi ancora sanato quel divorzio tra potenza immaginativa e fede degli artisti, da una parte, e sensibilità percettiva di clero e credenti, dall'altra, denunciato nei primi decenni del XX secolo, dallo svizzero Alexandre Cingria e dal francese Paul Claudel, come causa prima della decadenza dell'arte sacra. Il disorientamento estetico generale, l'intermittenza e rarità di realizzazioni riuscite in ambito cattolico, il generale cattivo gusto attuali segnalano che il problema è tuttora aperto. Questa opera di Couturier mantiene oggi il suo messaggio di speranza per un'arte in cui il sacro e il bello si evidenzino congiuntamente
Figura atipica nel panorama architettonico del XX secolo, Gaudì non cessa di stupire e di ispirare i protagonisti dell'architettura contemporanea. Di volta in volta ammirato, o accusato, per la sua capacità di far rivivere nei suoi edifici le radici tradizionali della cultura architettonica occidentale oppure, all'opposto, per l'inesausta ricerca tecnica che soggiace alla creazione di forme sempre nuove e sorprendenti, Gaudì resta un punto di riferimento ineludibile per comprendere il rapporto fra modernità e tradizione in architettura. In questo cofanetto si raccolgono tre fondamentali volumi che, soprattutto con autori catalani e italiani, mettono a fuoco i diversi ambiti in cui si è espressa la creatività del maestro catalano: dalle architetture per l'abitare, siano essi palazzi, case borghesi o giardini, al variegato impegno nella costruzione di edifici sacri, sino alla grande opera "collettiva" della Sagrada Familia, suggello della creatività di un genio ma anche della volontà di una città che ha dedicato decenni per completarne la costruzione.
La replica, la creatività, la conservazione e le derive idolatriche dell'architettura nel mondo globalizzato
Copie, cloni, simulazioni, facsimili, versioni... Nel mondo dell’architettura si constata la proliferazione di repliche di edifici storici scomparsi (per esempio il Globe Theatre, a Londra), molte delle quali opere mitiche di architetti come Le Corbusier, Mies van der Rohe o Josep Lluís Sert. Cloni architettonici dotati di forza tale da farci dimenticare la loro vera natura di facsimili, soppiantando l’originale scomparso e cancellando il passaggio del tempo tra i due. Le repliche architettoniche sono talvolta necessarie perché rispondono a situazioni di emergenza, laddove la società reclama la ricostruzione dei monumenti danneggiati o perduti per risanare ferite aperte dalle devastazioni belliche o causate da disastri naturali o accidentali. Altre volte sono il prodotto di un culto eccessivo tributato a certi punti fermi della storia dell’architettura, riflettendo in questo senso il trasferimento anche in ambito architettonico di una volontà di appropriazione identitaria evidente in altre pratiche artistiche.
Negli ultimi due secoli un fondamentale inquadramento storiografico d'arte e d'architettura ha costituito un riferimento condiviso ad ampio raggio, un medesimo orizzonte interpretativo. Negli ultimi decenni sono emerse tuttavia, in modo ancora frammentario, nuove esigenze critiche e una più lucida cognizione storiografica, che impegnano sia a rovesciare in domande alcune apodittiche affermazioni di principio dell'avventura modern, sia a ripensare alla "veridicità" di tale inquadramento storiografico. Inoltre, la registrazione delle radicali trasformazioni delle condizioni di vita sul pianeta ha orientato l'attenzione di architetti, storici e progettisti alla realtà concreta dell'ambiente costruito e al senso attuale dei luoghi dell'abitare.
L'eredit‡ dei secoli passati nel territorio della nostra penisola: un affascinante percorso storico attraverso lo sguardo della fotografia aerea.
All'interno del progetto Patrimonio Artistico Italiano, questo volume intende documentare la complessa stratificazione artistica italiana attraverso uno sguardo assolutamente peculiare e di straordinario fascino: la fotografia aerea con riprese da elicottero. Viene cosÏ reso appieno il contesto ambientale in cui il manufatto architettonico o urbano Ë inserito, senza perderne la tridimensionalit‡, la plasticit‡ e perciÚ stesso il valore formale e la qualit‡ artistica. Le riprese sono effettuate in modo da abbracciare in una sola visione monumento e contesto, architettura e territorio, qualit‡ plastiche e valori ambientali.
La storia parte dal paesaggio geometrico dell'epoca romana e individua successivamente via tipologie che perdurano nel tempo, lasciando la loro chiara impronta nell'Italia odierna.
La veduta "a volo d'uccello" permette di abbracciare con lo sguardo interi monumenti, borghi, castelli, abbazie, grandi opere urbane gotiche, rinascimentali o barocche.
Le Corbusier ha dominato la scena europea e occidentale del XX secolo con architetture, proposte urbanistiche, pitture, sculture e scritti, caratterizzati da sintesi vigorosa, energia creativa senza fondo, pungente vis polemica. Nessuno è stato studiato quanto lui; nessuno ha avuto altrettanti ammiratori entusiasti, denigratori feroci. Nessuno come lui ha messo a tema e dimostrato l'importanza della committenza per l'architettura e l'urbanistica contemporanee. Il libro di Jencks entra nel vivo di questi e di molti altri problemi, avanzando interpretazioni inusuali della sua personalità, tratteggiando un Le Corbusier nietzscheano, titano eroico e tragico, architetto-artista-scrittore, inventore di una potente iconografia cosmica.