Questo volume nasce dall'intuizione di alcuni sacerdoti, ordinati da mons. Domenico D'Ambrosio, di riunire di riunire in un unico testo, se non tutte, almeno la maggior parte delle omelie e delle riflessioni che l'Arcivescovo ha pronunciato o ha scritto nel corso del suo lungo fecondo ministero episcopale, iniziato nel 1990 nella diocesi di Termoli-Larino e terminato nel 2017 nell'arcidiocesi metropolitana di Lecce. (dalla Prefazione)
Il Piccolo Principe si deve leggere almeno su due piani. Uno è il piano del racconto. A prima vista potrebbe essere confuso con una fiaba, ma fatti e personaggi assumono continuamente valori simbolici che chiedono di capire qualcosa di più della realtà.
La dedica al grande amico Leone Werth stabilisce fin dall'inizio il tema generale dell'opera: i grandi non sono più capaci di vera conoscenza, ma l'amico sì; per questo Leone può capire tutto, anche i libri per bambini. E può capire che il grande segreto della vita è l'amicizia, uno dei modi privilegiati per dire amore.
Questo commento, frutto di un lavoro didattico pluriennale coordinato da "La Traccia" di Calcinate e svolto in diverse scuole statali e non statali, intende guidare giovani e adulti a penetrare dentro la ricca simbologia del Piccolo Principe, perché possa «sbocciare il cuore degli uomini».
«A capo della mia città metterò dei preti e dei poeti. Loro faranno sbocciare il cuore degli uomini»
Antoine de Saint-Exupéry
All'inizio mi sono persa nella poesia, me ne sono intrisa fino al midollo; poi l'ho riconosciuta negli occhi delle persone che incontravo nel corso della vita. Dopo i cinquanta anni l'ho riamata profondamente e riadottata per comunicare il mio sentire così come l'ho rinvenuta: trasformata dal ricordo del vissuto, rintracciata come gemma custodita nei filoni della memoria e riportata in superficie.
Inginocchiarsi è un gesto molto importante che dice rispetto e onore, riconoscimento e obbedienza, fragilità e invocazione. Le ginocchia sono una parte del corpo che racconta molte dimensioni della vita: il potere e la vulnerabilità, la forza e la sottomissione. In ebraico ginocchio e benedizione hanno la stessa radice, quella che sta alla base di ogni nostra azione generativa di affidamento e di adorazione, di consapevolezza del mistero nel quale siamo immersi.
Di magistero sociale della Chiesa cattolica parlano in molti, ma pochi fanno scelte coerenti con essa. È così in politica, nel mondo del lavoro, in economia e nelle politiche ambientali, in diverse istituzioni laiche e religiose. La Dottrina sociale è ancora un valido strumento di orientamento per la costruzione di una società a misura di persona umana? È la domanda di fondo di questo testo. Gli autori offrono alcune risposte con un confronto impegnativo e serrato. Il libro si propone come un agile strumento di conoscenza e di approfondimento per i cattolici che scommettono ancora nella testimonianza della fede cristiana nell'ambiente sociale e politico.
Basandosi su testi musicali di Rino Gaetano, Francesco De Gregori, Fabrizio Moro, Jovanotti, Caparezza, Peter, Paul and Mary, Francesco Guccini, Roberto Vecchioni, Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Modena City Ramblers, Edoardo Bennato, il testo cerca di riflettere sulla necessità della formazione e dell'impegno politico, partendo dai loro contenuti di fondo. In un tempo che tutti definiscono di "crisi", i testi musicali sono utilizzati per approfondire diversi interrogativi sul mondo politico: partecipazione e assenteismo, persone e istituzioni, corruzione e mafia, competenza e politica-spettacolo, giustizia e pace, impegno e moralità, cattiva politica e italiani, scuole di formazione e candidature politiche.
Gli Autori presentano una serie di personaggi clinici per descrivere l'emergere della spinta a esistere come possibilita' di testimoniare la propria esperienza, anche in quei suoi aspetti che sono stati ridotti al silenzio, e di emanciparsi dalla mentalita' convenzionale del gruppo di appartenenza. La sessualita' e' un linguaggio tanto plastico da poter dare espressione figurativa allo spaesamento e al dolore psichico. Il libro affronta quella silente sintomatologia sessuale che l'individuo stesso considera secondaria rispetto al nucleo del suo disagio psichico. Queste sintomatologie sessuali poco appariscenti sembrano costituire un riparo e un diniego dell'angoscia e della paura di esistere, ma lasciano l'individuo sempre esposto alla domanda: vale la pena vivere? In questo modo la sessualita', dall'essere uno scambio intimo, tenero e appassionato con l'altro, diventa, degradandosi, uno strumento per non avvertire la paura di esistere in quanto individuo specifico...
"Possiamo dire che le parabole sono la dimostrazione antropologica che Cristo era davvero uomo, perché conosceva la vita nei dettagli futili del qui e ora, perché gli erano familiari paesaggi concreti, la polvere delle strade e le acque limacciose del Giordano, perché sapeva il sapore del vino e il gusto dell'acqua del pozzo. Perché aveva un'esperienza del mondo che può avere solo chi vi ha vissuto nelle contingenze particolari del presente" (dalla Prefazione di Franco La Cecla). In questo volume, Alberto Fabio Ambrosio offre al lettore una lettura inedita di alcune tra le più belle parabole dei Vangeli, dalla perla preziosa al buon Samaritano, dal banchetto di nozze al figliol prodigo.
Intense pagine nelle quali traspare una profonda esperienza di fede, un vissuto religioso da cui emerge una contagiosa capacità di professare con la vita e con il cuore l'assoluto primato di Dio e la carità per i fratelli. Prefaz. Card. Angelo Comastri, presentaz. E commenti di Gabriella Bova.
San Ambrosio de Milán (340-397) dedicó una gran solicitud pastoral a las vírgenes cristianas. Fruto de sus desvelos pastorales son los tres tratados que publicamos en este volumen: De uirginitate, De institutione uirginis y la Exhortatio uirginitatis. Con anterioridad, en esta misma colección publicamos los escritos De uirginibus y De uiduis. De esta manera cumplimos el propósito de sacar a la luz pública todo el corpus ambrosiano sobre la virginidad en lengua castellana. El primer tratado sobre la Virginidad que presentamos comienza con unos exempla sobre la sabiduría del rey Salomón y sobre Jefté. La actuación de este último le da pie para desarrollar una homilía en defensa de la virginidad. Finaliza la obra con otra homilía dedicada a la fiesta de S. Pedro y S. Pablo. El escrito consagrado a la Instrucción de la virgen tiene una particular significación, pues en él se destaca el papel de la Virgen María como modelo a imitar por las vírgenes cristianas. Se puede decir que estamos ante una obra eminentemente mariológica que va a tener un gran influjo en siglos posteriores. Aquí se nos muestra Ambrosio como un valedor a ultranza de la virginidad de Santa María, frente a detractores como Bonoso. La Exhortación a la virginidad reproduce una homilía de Ambrosio predicada en Florencia con motivo de la traslación de las reliquias de S. Agrícola. El obispo de Milán utiliza un recurso literario que consiste en poner en boca de Juliana, viuda de uno de los mártires cuyas reliquias se habían trasladado, un discurso animando a sus hijas a vivir la virginidad. Después, Ambrosio retoma la palabra para aplicar a las vírgenes unas enseñanzas del Cantar de los Cantares. En todo el volumen se puede apreciar el dominio de Ambrosio sobre los textos bíblicos, así como la exégesis que hace de los mismos, siguiendo en este punto las líneas generales de la hermenéutica alejandrina de tipo origeniano, aunque tampoco falten aplicaciones muy concretas de carácter parenético.