Nei primi decenni dell'XI secolo Giovanni fonda un monastero a Vallombrosa, nelle foreste dell'Appennino tosco-emiliano. Ha così inizio un nuovo istituto religioso, che si caratterizzerà per il recupero dello spirito più autentico della regola benedettina e l'impegno nella lotta per il rinnovamento della Chiesa. La vicenda di Vallombrosa rappresenta uno dei capitoli più interessanti e suggestivi della storia del monachesimo e anche della storia dell'agiografia di età medievale e per questo è stata fatta oggetto negli ultimi decenni di grande attenzione storiografica. I contributi raccolti nel presente volume mirano, attraverso l'analisi dei testi più rappresentativi, ad illustrare i processi di formazione della memoria agiografica e cultuale dell'Ordine nel periodo compreso fra XI e XV secolo. Testi di Sofia Boesch Gajano, Caterina Giovanna Coda, Antonella Degl'Innocenti, Adele Simonetti
Il volume affronta il tema di alcune particolari specificità della gastronomia friulana legate alla presenza, nel territorio del Friuli Venezia Giulia, delle comunità linguistiche di origine tedescofona e slavofona che per secoli hanno gelosamente mantenuto la loro lingua, la loro cultura e anche le loro abitudini alimentari. Questi contesti territoriali si caratterizzano per la presenza di molti prodotti tradizionali e di cucine con espressioni di singolare tipicità, tanto da diventare un elemento attrattivo anche dal punto di vista turistico.
Il pio esercizio della Via Crucis è una delle più antiche e più amate forme di preghiera della cristianità. Esso consiste nel "percorrere" insieme a Gesù (meditando e pregando) gli ultimi drammatici momenti della sua Passione e Morte a Gerusalemme, prima della gloriosa Risurrezione. "Tecnicamente" ci sono due principali varianti delle 14 stazioni: il percorso tradizionale ed uno più attinente al relato evangelico. La forma-base di ogni Stazione (comprendente il Titolo, l'Antifona, un Momento di silenzio e il Canto finale) si può arricchire di altri elementi importanti: l'Ascolto della Parola di Dio; la Meditazione di un testo particolarmente significativo; un'Invocazione o una Preghiera responsoriale. In questo sussidio si offrono diversi suggerimenti sia per le Letture bibliche, sia per gli Spunti meditativi (6 diverse serie), sia per le Preghiere, in modo da andare incontro alle varie esigenze, in ambito parrocchiale, comunitario o individuale, di tempo a disposizione, di età dei presenti, di diverse spiritualità.
La venerazione della Vergine Maria "che scioglie i nodi" ha origine da un dipinto votivo risalente agli inizi del 1700 e conservato attualmente nella chiesa di Sankt Peter am Perlach, ad Augsburg in Baviera. La concentrazione e l'impegno di Maria nell'operazione (così come è raffigurata nel dipinto) manifestano la sua tenera cura, la sua passione sincera e la sua materna misericordia per lenire le difficoltà e le sofferenze di tutti i suoi figli. Con testi mariani di papa Francesco per la meditazione.
Le vicende dello Studium di Santa Caterina in Pisa rappresentano un momento fondamentale non solo per la storia della cultura della città, ma anche per la storia dell'Ordine domenicano in Italia. Già nei primi anni del Trecento il convento, attivo con l'insegnamento di filosofia, di logica e delle arti, era rinomato per la dottrina dei suoi maestri e amanuensi, come ci attesta la Chronica antiqua. Sono sue creature Domenico Cavalca, il volgarizzato re delle Vitae Patrum, Giordano da Pisa, sermonum divinissimus seminator, Bartolomeo da san Concordia, definito arcula scientiae per la grande erudizione. Fra Simone da Cascina, ricordato dagli Annali del convento come scrittore fecondo di opere latine e volgari, fino a qualche decennio fa era noto soltanto come prosecutore della Chronica di santa Caterina dopo la morte di fra Domenico da Peccioli e autore del Colloquio spirituale, opera in volgare pisano. Si presenta ora per la prima volta l'edizione completa della sua opera autografa, gli Actus scolastici, individuati a metà del Novecento in un manoscritto della Biblioteca Vaticana. Composti dal domenicano tra il 1380 e il 1420 circa in forma di sermone secondo le tecniche dell'arte predicatoria medievale e da lui stesso declamati, sono documenti accademici ufficiali che offrono una testimonianza diretta della sua attività di magister theologie. Essi danno un quadro dettagliato dell'ordo studii degli Ordini Mendicanti facendo conoscere le varie tappe della carriera del frate nei conventi di Firenze, Siena, Perugia e Pisa e la prassi seguita nel conferimento delle licentie (odierne lauree) agli allievi del prestigioso convento di Santa Caterina di cui egli fu più volte priore. Emergono i nomi di frati non solo domenicani (Federico Frezzi, futuro vescovo di Foligno), ma anche francescani (Antonio da Massa, famosissimo predicatore), carmelitani e stranieri (Anglicus e Teutonicus) "licenziati" con cerimonia solenne «in pisana ecclesia katedrali». In tale genere di oratoria accademica costituiscono una novità le Vesperie, sermoni particolarmente pungenti, a cui il magister ricorre fantasticando sul comportamento degli allievi, ormai giunti alla sudata laurea, durante i lunghi anni di studio.