Il "filo conduttore del corpo" è davvero uno strumento indispensabile per orientarsi nel labirinto delle attuali immagini dell'uomo. Una seria antropologia filosofica non può evitare di interrogarsi sul significato e sul ruolo della corporeità nell'identità personale e nella relazione intersoggettiva. L'indagine di José Ortega y Gasset e Julián Marías esplora i nodi essenziali dell'esperienza del corpo, condizione stessa dell'esistenza personale: la differenza sessuale, l'espressività, le dinamiche del riconoscimento, il rapporto tra natura e libertà.
Aliénore ha quindici anni e, all'improvvisa morte del padre, eredita la corona di uno dei territori più ricchi d'Europa: il ducato d'Aquitania. È cresciuta alla scuola del nonno, il potentissimo Guglielmo il Trovatore, famoso per le stravaganze, gli eccessi e l'immoralità dei comportamenti. Da lui Aliénore eredita non solo la stupefacente bellezza, ma anche la concezione della vita e i tratti del carattere, inclusa la spregiudicatezza e la forte sensualità. Come Guglielmo, è colta, intelligente, determinata, ama la vita e sa goderne i piaceri. Luigi, secondogenito del re di Francia, ha diciassette anni. È cresciuto in convento, sotto le cure assidue di Sugero, abate di Saint Denis. È animato da una religiosità profonda e, per certi aspetti, ossessiva. Desidera solo fuggire il mondo e le sue tentazioni, per chiudersi nella pace della clausura. Ma la morte improvvisa del fratello primogenito lo costringe ad assumersi responsabilità per le quali né lui si sente portato né gli altri lo reputano all'altezza. A Luigi, per ragioni politiche, viene imposto di sposare Aliénore d'Aquitania. Mai coppia fu peggio assortita, almeno all'apparenza. "La regina irriverente" è la storia del loro matrimonio, tempestoso, sorprendente e animato da continui colpi di scena.
Anna Lisa Russo ha lottato per oltre tre anni contro il cancro prima di andarsene; nonostante le sofferenze fisiche e psicologiche, grazie a uno spirito sorprendentemente leggero, positivo, a tratti incredibilmente ironico, è riuscita a raccontare le sue giornate attraverso un blog, lasciando una testimonianza universale di coraggio: migliaia di persone hanno seguito e commentato attraverso la rete i suoi post, accompagnandola nella difficile battaglia contro la malattia. Mario Calabresi si è imbattuto quasi per caso nel blog e ha subito deciso di ospitarlo sul sito della "Stampa": "Mi sono immerso nella sua sofferenza, nel suo stupore; ho avuto paura di leggere, ma ho trovato la sua mano che mi tirava dentro per scoprire quanta vita ci può essere anche quando si sente la morte vicina. Quanta energia e speranza ci possono essere quando si è capaci di amare e di riconoscere il bene". Questo libro raccoglie la coraggiosa testimonianza di Anna Lisa e insieme un racconto che Mario Calabresi ha voluto dedicare a una persona capace, come poche, di rompere il silenzio che troppo spesso accompagna la malattia, una donna che "ha vissuto con coraggio, ha avuto giorni di dolore, di pianto, di vuoto, di paura, molti di rabbia, ma è riuscita a trovare attimi di gioia, di speranza; e vivere così, senza abbandonarsi alla disperazione, è il regalo migliore che ognuno di noi si può fare. Se ci può essere ancora un attimo di felicità o di amore, anche lì dove tutto appare finito, perché rinunciarci?"
Compendio teorico e pratico sull'esercizio quotidiano della professione, questo volume si rivolge agli studenti della materia e ai giornalisti esordienti, cui presenta le dinamiche del mestiere e le sfide cui oggi è sottoposto. Sono esaminati i principali settori dell'attività giornalistica e i diversi media, dalla stampa fino al web, passando per la radio e la televisione. Sono inoltre evidenziati i problemi del management e del marketing redazionale, come pure il rapporto tra giornalismo e pubbliche relazioni. Concepito secondo il modello dei manuali di giornalismo americani, il testo è ricco di esempi concreti.
Demetrio è stato incarcerato con la gravissima accusa di far parte di una congiura contro l'Imperatore Nerone, ma per proteggere la sua amica Clelia ha deciso di rinunciare alla propria difesa. La ragazza, infatti, nasconde un segreto che mette in pericolo non solo la sua vita, ma anche quella di molte altre persone... Età di lettura: da 9 anni.
Una riflessione a più voci sui grandi temi della "questione ecologica": dal nucleare ai rifiuti, dagli OGM al controllo demografico, dalla fame nel mondo all'urbanistica, dalle biodiversità alla "deep ecology"...
Questo sussidio si propone di aiutare quanti sentono fortemente le questioni della vita ed operano per la promozione di una cultura a suo favore.
Nella Milano grigia e dolente degli anni più duri della seconda guerra mondiale, quelli dei bombardamenti, delle stragi, dei morti abbandonati nelle vie, delle vite immolate, talvolta per libera scelta, in nome di un ideale, talaltra per la brutalità degli eventi, cresce fra mille difficoltà un amore miracoloso che donerà ai due giovani protagonisti, Mara Bonfanti, bella, elegante e di buona famiglia, e Mario Canevari, operaio delle acciaierie, momenti di indicibile gioia e altri di sofferenze strazianti. La bimba, frutto del loro amore, verrà abbandonata al suo destino appena nata e Mara sarà costretta, dalla madre e dalle convenzioni sociali, a sposare il generale Pepe, un uomo molto più anziano di lei, alto ufficiale della Brigata Fascista Ettore Muti. Quando, una notte, il generale Pepe verrà trovato morto nella sua casa, dell’assassinio si confesserà colpevole Mara, condannata per la sua colpa al carcere a vita. Dovranno passare diciotto anni prima che una lettera anonima giunga a disseppellire un passato dimenticato e a gettare una luce nuova e sorprendente su quegli eventi lontani.
Un romanzo corale e incalzante, minuziosamente accurato nella ricostruzione di una città, di un’epoca e delle psicologie dei personaggi, di diversa estrazione sociale ma della stessa tragica statura. Un romanzo nel quale tutti pagano un prezzo al momento storico in cui è toccato loro vivere e agli egoismi che sempre genera ogni guerra, rendendo ciascuno dei protagonisti vittima e carnefice.
Il tema di questo libro è "l'empatia estetica", un costrutto teorico che ha avuto uno sviluppo rigoglioso fra Ottocento e Novecento, e che oggi, grazie ai neuroni specchio ("le cellule del cervello più famose di tutte"), è ritornato di grande attualità. Così, per il fascino del prefisso "neuro", l'empatia si è imposta come un fatto scientifico incontrovertibile. Ma lo è? La gioia e la tristezza sono passioni invisibili? La leggerezza e la pesantezza sono qualità dell'oggetto o del soggetto? Passioni e qualità espressive le percepiamo o le empatizziamo? I neuroni specchio sono il correlato neuronale dell'empatia? Quel che senti si incarna nel tuo corpo o nel mio cervello? Sono queste le domande brucianti alle quali l'autrice dà qui risposte limpidamente argomentate.
Ancora un libro sul corpo: perché? Perché al corpo oggi è assegnato un ruolo di primo piano nella scena della cultura, della politica, dei vissuti individuali. Ma questo protagonismo non lo ha reso più trasparente, ossia più comprensibile nel suo significato, anzi. Come accade con le realtà che si osservano da una distanza troppo ravvicinata, il corpo sembra perdere le giuste proporzioni sotto la lente della medicina, che rischia di considerarlo come semplice organismo - corpo fisico - e dell'estetica, che lo guarda come immagine, pura apparenza. Nell'uno e nell'altro caso, il corpo diventa un qualcosa da sottoporre a controllo e da modificare, nel tentativo di sottrarsi ai limiti del corpo paziente, in modo da dilatare infinitamente il desiderio individuale, di salute, di giovinezza, di bellezza, di vita o di morte. Ma la radicale concentrazione sul corpo porta inevitabilmente alla riduzione del mondo, che finisce per circoscriversi alle esigenze e ai vissuti soggettivi del solo corpo: da qui l'impoverimento delle relazioni personali. Occorre pertanto un'etica del corpo per saper accettare quella sua passività non evitabile o, meglio detto, per saper trasformare la passività in pazienza. Solo attraverso la pazienza, si riesce a decifrare il senso della vulnerabilità e addirittura a imparare da essa. Un'etica del corpo diventa pertanto anche una pedagogia del corpo, guida a quella realizzazione di sé inseparabile dalla crescita nella libertà responsabile.
1755. Il carnevale veneziano è all'apice dell'ebbrezza e della festa. Caterina Dolfin, nonostante il divieto materno, partecipa di nascosto a una festa in casa del console inglese Smith, per stordirsi e dimenticare per qualche ora i dispiaceri che l'assillano: la recente morte del padre, che l'ha educata all'amore per l'arte e allo studio della filosofia, la povertà e le nozze imminenti con un uomo che detesta, ma che la madre le impone. Nella biblioteca del palazzo incontra Andrea Tron, ambasciatore della Serenissima, erede di una delle più facoltose famiglie veneziane, cui tutti predicono un futuro da doge. Stregato dalla bellezza di Caterina e abituato a soddisfare ogni capriccio, Tron osa proporle un cinico patto: abbandonare il marito e divenire la sua amante fino a quando a lui piacerà, in cambio della sicurezza economica e della promessa di non intromettersi nella sua vita privata. Da quel momento Caterina si trasforma in un'adultera, ma anche in una donna padrona di sé e delle proprie scelte, spesso contro corrente e pericolose, incurante del disprezzo della società, che non le perdona la coraggiosa sfida alle sue regole. Ma Tron, contro ogni aspettativa e contro la sua stessa volontà, è costretto ad ammettere che il legame con la Dolfina si è trasformato in un sentimento che non può ignorare e che esige una improrogabile e difficile scelta.