Il cristianesimo è esperto in comunicazione. Lo mostrano venti secoli di storia: dalla vivacissima circolazione di testi, che caratterizza già le prime generazioni cristiane, sino al ruolo d'avanguardia assunto in questo ambito dalla Santa Sede nel corso dell'ultimo secolo e mezzo. Eppure, soprattutto a partire dalla metà degli anni Sessanta del Novecento, questo filo sembra essersi interrotto, moltiplicando le incomprensioni tra Vaticano e stampa internazionale. Perché? A interrogarsi in queste pagine sono figure di primo piano nell'ambito degli studi e della comunicazione: un cardinale (Gianfranco Ravasi), due docenti di storia contemporanea (Andrea Riccardi e Lucetta Scaraffia), cinque giornalisti non italiani (John L. Alien, Paul Badde, Jean-Marie Guénois, John Hooper e Antonio Pelayo) e il direttore di un quotidiano (Giovanni Maria Vian). Voci tra loro diverse, ma unite dalla volontà di capire senza tesi precostituite un nodo cruciale che, pur non limitato agli ultimi anni, affronta temi di stretta attualità. Comprendere il motivo di queste difficoltà mediatiche per un'istituzione esperta in comunicazione è un compito storico, che s'intreccia innanzi tutto con le problematiche ambivalenti della secolarizzazione e della modernità. In una tradizione di lunghissimo periodo come quella cristiana, nella quale la continuità presenta due facce: forza vitale e lentezza.
Nel lungo periodo che va dal VII-VIII secolo alla Riforma protestante degli inizi del Cinquecento, si viene affermando un cristianesimo proprio dell'Occidente, distinto dal cristianesimo bizantino, orientale e ortodosso e segnato da profonde trasformazioni interne. È in questo arco di tempo che la cattolicità diventa "romana", in quei secoli che cioè solitamente vengono indicati come secoli di mezzo, o Medioevo. L'organizzazione ecclesiastica prende le forme che tuttora conosciamo secondo suddivisioni spaziali costanti e uniformi, alle quali corrispondono specifiche competenze sacramentali e disciplinari: regioni metropolitane o arcidiocesi, diocesi, pievi, parrocchie. Il processo va di pari passo con una sempre più marcata accentuazione del papato romano, identificato come vertice gerarchico e teologico, come una vera e propria monarchia pontificia. Il tutto avviene sulla base di una larga omogeneizzazione, se non proprio unificazione, di riti e liturgie.
Napoli, così, non l'avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. "Il Coccodrillo" lo chiamano i giornali: perché, come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di un'unica pistola. L'ispettore Giuseppe Lojacono è l'unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall'affetto della moglie e della figlia. È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un'occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l'aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente.
Nel 1960 Giovanni Battista Montini scrive una delle sue Lettere pastorali più preparate e per la quale si è più documentato, intitolata "Per la famiglia cristiana". Essa viene riproposta in questo volume, insieme a quattro omelie dell'arcivescovo in occasione di nozze, dal taglio più confidenziale. Da questa raccolta è possibile ricavare agevolmente il pensiero di Montini su quella che definisce una "vitale questione": il matrimonio e la famiglia, basilari per la vita umana e cristiana, oggi posti al centro dello studio sociologico, dell'assistenza caritativa, della cura pastorale e della meditazione spirituale. La riflessione di Montini risulta essere di grande attualità in una società in cui i principi fondanti del matrimonio e della famiglia devono continuamente confrontarsi con le trasformazioni della vita contemporanea.
A volte le parole umane assumono un significato più profondo col passare del tempo, rivelando come chi le aveva pronunciate esprimesse una verità la cui grandezza sembra accrescersi ogni giorno di più. Accade questo rileggendo i "Discorsi" che Giovanni Paolo II ha rivolto al Centro Studi e Ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, fondato e inizialmente diretto da Anna Cappella, una figura di medico e di religiosa che, col Papa, ha avuto un rapporto privilegiato. Generate dal magistero e dalla profonda sensibilità umana di Papa Wojtila, queste pagine sviluppano una catechesi completa sul delicato ed entusiasmante tema della trasmissione della vita e della procreazione responsabile e, in tempo di "sfida educativa", diventano un "mandato d'amore" per insegnanti dei metodi naturali, sacerdoti, medici, educatori, ma anche per le coppie che cercano di vivere in pienezza la vocazione coniugale, per i giovani che rischiano di sciupare la bellezza della sessualità... Per chiunque voglia imparare a leggere , attraverso la conoscenza e il rispetto della fertilità umana, quel disegno di amore e vita che Dio stesso ha sapientemente scritto nel corpo e nel cuore di ogni creatura.
"Che la preghiera sia tradizionalmente al centro della spiritualità cristiana è un dato assodato. L'esistenza cristiana 'vive' di preghiera, si esprime anzitutto nella preghiera, si esercita nella preghiera. Senza preghiera inaridisce e muore". Ma la preghiera deve accordarsi alla fede concreta della comunità cristiana e del singolo credente, che vivono nel tempo. Sulla base di queste convinzioni, "le quattro meditazioni che qui vengono proposte sono come quattro itinerari alla riscoperta del senso e della pratica della preghiera cristiana. Non intendono certo esaurire tutto il vasto paesaggio della preghiera cristiana, ma offrire alcuni sentieri concreti per inoltrarsi in esso e per imparare a pregare o a migliorare la propria preghiera".
In questo volumetto, dopo aver passato in rassegna tutte le rappresentazioni del “genio femminile”, Giovanni Paolo II esprime la sincerità del suo “grazie”: «Sono profondamente grato per il mistero della donna, e, per ogni donna, per ciò che costituisce l’eterna misura della sua dignità femminile...»
Un sentimento di gratitudine che può essere rinnovato con questo piccolo segno a tante altre donne.
Destinatari
È un’ottima idea regalo per le donne (8 marzo).
Nel volume è ricostruita la storia di Erasmo da Narni, detto Gattamelata (1370-1447) titolare del celeberrimo monumento equestre innalzato da Donatello nella piazza del Santo a Padova. Erasmo da Narni, di cui da tempo è nota la vicenda quale capitano generale dell'esercito della Serenissima, fu al centro di una rete di relazioni familiari e amicali che coinvolsero nomi illustri dell'Umanesimo veneto e insieme uomo legato ai poteri veneziano e fiorentino. Della casa padovana dove abitò Gattamelata furono frequentatori docenti universitari, francescani del Santo, nobili veneziani. Questa cerchia di frequentazioni, e insieme i forti legami familiari della cerchia dei Gattamelata con i Lion padovani, rendono ragione dell'arrivo di Donatello a Padova, incaricato di eseguire il monumento. La rilettura dei documenti, anche in relazione con l'esecuzione contemporanea dell'altare maggiore nella basilica del Santo, ha permesso di evidenziare talune dinamiche chiarendone alcuni aspetti e rilevando la problematicità di altri. Il testo contiene il documento con l'inventario dei beni del condottiero padovano stilato nel 1467, pubblicato per la prima volta.
Un valido compagno per l'animazione di adolescenti e giovani che intercetta le sollecitazioni post sinoidali. The Mission Diary, un viaggio di esplorazione fatto di pensieri, parole, la Parola, canti, preghiere, giochi e tanto altro. Il sussidio - sul tema missionario - si articola in un percorso in 7 tappe, 7 parole, e per questo ben si presta ad essere utilizzato in un campeggio di una settimana; ma può anche essere adattato a weekend e ritiri brevi o percorsi più lunghi di animazione, essendo modulabile e arricchito da diverse appendici.