A sessantatré anni dall'uscita di "Esercizi. Poesie e traduzioni", Giovanna Bemporad si è finalmente persuasa a riconoscere quello che autorevoli interventi critici, disseminati lungo questo notevole arco temporale, hanno da sempre sostenuto: i suoi versi originali hanno una loro propria preziosa voce, che per essere meglio apprezzata necessitava dell'affrancamento dalle bellissime e ingombranti traduzioni. Rispetto alle precedenti edizioni molte sono le poesie aggiunte e non trascurabile è il numero delle varianti apportate ai testi già editi.
I rapporti tra psicologia e religione non sono mai stati dei più armonici e pacifici. Un approccio per lo più negativo nei confronti del discorso religioso continua a essere assunto in maniera acritica da parte di molti psicologi e psichiatri. Questo studio, in una nuova edizione ampliata, cerca di dimostrare la necessità di un dialogo: religione e psicologia non possono non interagire tra loro. Un libro impegnativo, ma che affronta situazioni di vita che riguardano tutti.
Una raccolta di racconti di quel "Mondo piccolo" che Giovannino Guareschi ha animato con i personaggi ormai leggendari di don Camillo e Peppone, il prete della Bassa padana agguerrito e sincero in eterno conflitto con il sindaco del paesello, comunista convinto. Le loro passioni, i litigi e le fedi politiche e religiose si mescolano a un affollato e colorato universo di personaggi pieni di umorismo, che raccontano di un'Italia contadina genuina e pratica, solidale e ricca di buoni sentimenti e onestà. Dall'esame di quinta elementare di Peppone all'ultimo racconto della raccolta, in cui i due acerrimi nemici-amici si ritrovano fianco a fianco nell'aldilà, tutta l'ironia irresistibile di Giovannino Guareschi.
La mamma Margherita, il papà Giovannino, i figli Albertino e Carlotta, detta la Pasionaria, il cane Amleto... Sono questi i protagonisti delle cronache di Guareschi: la sua vera famiglia, gli amici, la gente che vive intorno a lui, alle prese con le piccole grandi imprese di tutti i giorni, il lavoro, la scuola, l'educazione dei figli, le incombenze di casa. L'essenza della vita in famiglia viene raccontata con tono ironico, e spesso autoironico, ma anche con dolcezza, a volte senza alcuna indulgenza: perché è nella quotidianità, di ieri come di oggi, che ognuno di noi cerca instancabilmente di affermare se stesso e scoprire, giorno dopo giorno, ciò che veramente è importante nella propria vita. Un libro che fa riflettere, sull'eroe che si cela in ogni "uomo comune".
Guareschi è tenente di artiglieria quando, all'indomani dell'8 settembre, rifiuta di giurare fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana e viene fatto prigioniero dai tedeschi. Comincia così quella che diventerà l'esperienza più importante della sua vita, che lo trasformerà da semplice umorista in autore capace di uno sguardo profondo e umano sulla realtà e gli individui che lo circondano. Durante l'internamento in Germania Guareschi decide di tenere un diario, di scrivere storie e aneddoti che legge ai compagni girando di baracca in baracca - per regalare un sorriso, per addolcire la malinconia, per far dimenticare almeno un po' la fame e dare a ciascuno la possibilità di sentirsi ancora libero. La cronaca di anni terribili, arricchita dal tono ironico e delicato del maestro della Bassa, ripercorre la vita quotidiana degli internati italiani, riflettendo il valore e la dignità di tutti coloro che sono stati costretti alla prigionia.
Il mondo della Bassa, irruente e sanguigno, e i due protagonisti, il parroco don Camillo - a volte intemperante nella sua missione pastorale - e il sindaco comunista Peppone, pronto a ignorare - nei casi di coscienza - le direttive di partito. Il primo libro della saga di don Camillo e Peppone comincia nell'immediato dopoguerra: fra rivalità e dispetti continui, sfide etiche e proclami di ultimatum mai eseguiti, Guareschi dipinge con grande umanità i conflitti tra Stato e Chiesa, le passioni politiche e la vita semplice di un immaginario paesello padano "tra il Po e l'Appennino". Un "Mondo piccolo" in cui don Camillo e Peppone incarnano due uomini dall'anima pura che desiderano solo la salvezza e il benessere per i loro cittadini. Perché il rispetto, la simpatia e l'amicizia non hanno nulla a che fare con il colore della bandiera, o della tonaca.
Nel loro paesello della Bassa Peppone e don Camillo continuano, negli anni dell'immediato dopoguerra, il loro conflitto privato fatto di avventure, vendette, scherzi, strategie opposte e complementari. Perché, si sa, spesso gli estremi sono così estremi che si ricongiungono dall'altra parte. Così può capitare che i due escano dalle cabine elettorali e non si sappia chi abbia fatto la croce sul PCI e chi abbia consegnato la scheda bianca, oppure addirittura che nascondano insieme un carro armato, ingombrante ricordo della guerra da poco finita. Le avventure di Don Camillo e Peppone superano le divergenze politiche, le ideologie, la Storia e si trasformano oggi in racconti pieni di umanità, in cui riscoprire il valore di un "Mondo piccolo" pieno di buona volontà, purezza e dignità.
II sindaco Peppone un giorno chiede aiuto al curato del paese per incassare dieci milioni vinti al Totocalcio. Non può farlo alla luce del sole: cosa direbbero i compagni di un capo comunista che gioca la schedina e vuole tenersi tutto quel denaro? Così don Camillo mette in piedi un piano infallibile: ricattare Peppone minacciandolo di rivelare il suo segreto, a meno che... A meno che il sindaco non accetti di portarlo con sé in un viaggio d'istruzione nel paradiso dei lavoratori: l'Urss. Inizia così l'avventura avvincente di don Camillo che, travestito da compagno Tarocci, parte alla scoperta della patria gloriosa del socialismo. Tra imprevisti, equivoci, situazioni paradossali, e un Peppone sempre più in ansia, Guareschi ci regala una favola a tratti commovente che celebra il valore del buon senso e della ragione.
Un bambino di nome Albertino parte la notte della vigilia di Natale per andare dal suo babbo prigioniero in un Paese lontano. Con lui la nonnina, il cane Flik e la Lucciola con il suo lume. Durante il loro viaggio vengono aiutati da una locomotiva che li trasporta fino a un ponte, che però è saltato; poi incontrano una gallina padovana residente all'estero che indica loro di camminare per 1490 passi, fino a un bosco abitato da tante creature, buone e cattive. L'avventura di Albertino alla ricerca del suo papà è popolata di sogni, paure e poesie: una favola toccante scritta da Guareschi e letta per la prima volta la vigilia di Natale del 1944 a un gruppo di compagni rinchiusi con l'autore in un campo di prigionia. Ed è anche la storia di quegli uomini, che la ascoltarono e che proprio grazie a queste parole riuscirono a mantenere viva la speranza del ritorno.
La morte si presenta come una tematica che inquieta e insieme affascina: basti pensare alla sua presenza in film, musiche, romanzi. Nello stesso tempo viene sempre più rimossa dall'immaginario quotidiano, considerata come un accadimento che riguarda solo altri. In queste pagine dopo aver presentato alcune conseguenze di questa rimozione, si cercano di delineare i possibili passi che caratterizzano l'elaborazione del lutto, prendendo spunto da un testo letterario, il "Diario di un dolore" scritto da C.S. Lewis in seguito alla morte della moglie. In questo piccolo libro, l'autore, oltre a indicare il valore terapeutico della scrittura, riconosce che per il lavoro del lutto sono indispensabili due cose: un punto fermo, l'esperienza di senso, che la morte scuote ma non può distruggere, e la vicinanza al dolore altrui.