Un reportage sull’ecumenismo visto da un cattolico non specialista, ma conquistato dalla causa dell’unità cristiana e del dialogo con le fedi viventi. L’autore, fra i primi e più attivi promotori del SAE (Segretariato per le attività ecumeniche), rivive decenni di impegno, a partire da una prospettiva di fede, ad accogliere le diverse conoscenze e a tentare di comporle in una sintesi armonica. Si vede così l’ecumenismo attraversare con il suo passo, talvolta spedito e spesso zoppicante, le diverse stagioni, dalla disciplina monocorde degli anni ’40 e ’50 al pluralismo degli ’80 e ’90, alle inquietanti domande della post-modernità. Nella percezione di chi scrive, il territorio dell’ecumenismo è costellato di panorami e scorci inattesi, tali da trasfigurare i volti 'alieni' delle altre confessioni e le parole 'straniere' delle altre religioni fino all’approdo in un limpido orizzonte familiare, forse suscettibile di conferire ricchezza e respiro anche alla ricerca di senso della vita.
Alle mani d'ogni donna e uomo di buona volontà è affidata la responsabilità di fare della terra un giardino e del giardino la casa dell'umanità. Sopraffatti dalla gioia di questo compito ci sogna Dio. I coni d'ombra e di luce di questo sogno sono raccolti nel libro biblico di Genesi che sembra dirci: è sempre tempo dell'"In principio". È oggi il tempo dell'"In principio" perchè più le crisi sono profonde, più l'umano ha l'opportunità di scoprire la forza e la bellezza dei momenti aurorali.
IL LIBRO
Sono quasi trent’anni che la Madonna appare a Medjugorje e i suoi messaggi, in tutto questo tempo, sono un richiamo costante sul fatto che Dio esiste e guarda ogni uomo come un figlio suo, pensato e amato per l’eternità del Paradiso. Non a caso, proprio «Cari figli» ci chiama anche la Regina della Pace, che in questo modo inizia tutti i suoi messaggi.
Per l’Autore queste apparizioni e gli appelli della Vergine offrono un’occasione di grazia irripetibile all’uomo contemporaneo, dimentico di Dio, ma per questo insoddisfatto, infelice e senza meta. In queste pagine, allora, in stretta correlazione con le Sacre Scritture, i contenuti di altre apparizioni, il Magistero della Chiesa e gli insegnamenti dei santi, egli si mette alla scuola di Maria, traendo spunto dai messaggi di Medjugorje per mostrarne la spiritualità profonda e, al tempo stesso, i suggerimenti che contengono, molto concreti e pratici, per una corretta vita sacramentale e cristiana.
L’efficacia dei sette sacramenti, l’incontro reale con Dio nell’Eucaristia e nell’adorazione, il valore della libertà e il necessario conseguente esercizio delle virtù nella lotta col peccato, sono solo alcuni dei temi qui trattati con uno stile semplice e un argomentare ricco di propositi schietti e accessibili a tutti. Attraverso queste brevi meditazioni si impara a pregare e a farsi santi.
L'AUTORE
Ferdinando Di Maio (Castellammare di Stabia, 1963), ordinato sacerdote il 4 ottobre 1989, è parroco della parrocchia Sacro Cuore di Gesù a Pompei. Ha conseguito la licenza in Teologia Spirituale nel 1996 presso la Facoltà Teologica di Posillipo, a Napoli. Segue anche da molti anni i gruppi del Rinnovamento nello Spirito. Ha pubblicato altri testi di spiritualità: Maria modello di perfezione (ed. Segno), Davanti al Re (ed. RNS), Maria Ausiliatrice (ed. Seminatore).
Nella pista del circo, un prestigiatore e la sua ferocissima tigre si affrontano in un numero spettacolare di fronte ad un pubblico entusiasta. Quale straordinario segreto nasconde un'esibizione così pericolosa e straordinaria? Una storia che entra nel cuore grazie alla semplicità del testo e alla ricercata efficacia delle inquadrature. Età di lettura: da 4 anni.
II romanzo è ambientato in parte nel Settecento, in parte nel secolo scorso. Narra le vicende che portarono alla ripresa dei lavori del Santuario di Vicoforte: costruzione della cupola ellittica (1728-1732) ad opera dell'architetto Francesco Gallo e realizzazione, del pittore veneto Mattia Bertoloni, degli affreschi della cupola, nel 1748. Alle vicende, talora avventurose, dei due artisti si alterna la storia di una classe del seminario di Mondovì, alla quale, negli anni Cinquanta, furono affidate ricerche sull'architetto e sul pittore, dal docente di arte, Nino Carboneri, illustre studioso del Barocco piemontese. Il titolo si riferisce alla folla di angeli che popola gli affreschi e anche (con allusione parzialmente antifrastica) agli studenti che "volano via" dal collegio religioso.
Un repertorio essenziale di concetti e termini bonaventuriani, da communicatio a natura, da vita spiritualis a nihilitas.
Questo saggio sul Decameron propone una serie di ricette della tradizione fiorentina e talvolta, a seconda dello sfondo narrativo, anche di altri luoghi (Piemonte, Romagna, Borgogna) collegate alle novelle; ma intende anche stimolare alla lettura del capolavoro di Boccaccio, forse più famoso che frequentato. Esso è presente nelle biblioteche degli italiani, ma si ignora quanti lo abbiano letto tutto intero, andando oltre le novelle incontrate per dovere scolastico. E allora questo libretto vorrebbe indurre il lettore di, oggi a riprendere in mano l'opera che, come i veri "classici", è sempre attuale, perché rappresenta realisticamente il mondo degli uomini; narra una serie di vicende di volta in volta leggere o tragiche, avventurose o quotidiane, appassionate o ironiche, tenere o crudeli; crea personaggi che si affollano intorno a noi e ci somigliano, in quanto tesi (come sempre e dovunque gli esseri umani) alla ricerca della felicità. I passi inseriti mostrano come le difficoltà legate alla lingua trecentesca siano superabili e abbiano il loro premio nella scoperta di un mondo piacevole e cordiale, libero e disinibito, nell'incontro festoso con individui di ogni genere, ambiente e livello sociale, ciascuno a suo modo espressione della bonaria e sorridente umanità del narratore.