Che cosa vuol dire essere uomini? Gettarsi a capofitto contro gli ostacoli a costo della morte, o pianificare con astuzia ogni mossa? Inseguire la verità, o manipolarla? Essere Achille, oppure Odisseo? «Nessuno fra gli antichi Greci ignorava la profonda distanza caratteriale che divideva i due eroi. Nessuno ignorava la vita di Odisseo e la morte di Achille, l'astuzia del primo e la schiettezza del secondo, la riflessività dell'uomo maturo e l'impulsività del giovane. Il loro desiderio di uccidere la morte. L'uno schivandola. L'altro disprezzandola». Fin dall'antichità, Odisseo e Achille sono considerati i paradigmi di due modi antitetici di affrontare la vita. Da una parte un'intelligenza duttile, capace di adeguarsi alle circostanze per aggirare gli ostacoli, dall'altra la ferocia di chi pretende di dare forma alla realtà. Odisseo sa aspettare, sopportare, pur di salvarsi. Achille no, consuma l'attimo, divora la propria esistenza. Perché è troppo schietto, istintivo, collerico, almeno quanto Odisseo è prudente, strategico e ingannevole. L'uno rivolto al futuro, l'altro concentrato sul presente, sono entrambi incapaci di fare i conti con il passato. E sono fragili, come tutti noi, come noi destinati a un corpo a corpo con la loro finitezza. Ma che cos'è l'eroismo se non vivere fino in fondo la propria condizione mortale? Attraverso lo sguardo di Achille e Odisseo, Nucci racconta due visioni diverse del mondo, tanto radicate nell'immaginario collettivo da riuscire a parlare, ininterrottamente, al nostro tempo.
«Chi ama davvero non può che essere riamato». «Chi ama davvero ama per sempre». Stanno così le cose o queste due leggi dell'amore non sono altro che un sogno cui tutti vorremmo credere? Dobbiamo tornare molto indietro nel tempo per trovare una risposta. Sono storie famosissime quelle che possono aiutarci. Elena e Menelao; Pericle e Aspasia; Saffo e le sue ragazze; Socrate e i suoi ragazzi. Tutti i grandi amanti dell'antichità seppero conquistarsi amori eterni. Quale fu il loro segreto? In un libro in cui lo studio e i racconti si uniscono al viaggio nei luoghi dove tutto accadde, Matteo Nucci narra la potenza invincibile di Eros, il dio oscuro delle origini, maschile e femminile assieme, capace di squarciare il petto di coloro che incontra pur di penetrarne l'anima e sovvertire ogni regola. Scopriremo che, con inarrivabile chiarezza, i greci - poeti e filosofi, narratori e storici, scienziati e politici - seppero cogliere l'irresistibile potere della forza che come nessun'altra può muovere gli esseri umani, costringendoli a calarsi nelle loro profondità abissali. Soltanto Eros infatti riesce a spingere tutti noi alla ricerca inesauribile di quella sconcertante bellezza che ci fa tremare le gambe. Una bellezza che solo chi sa arrossire e provare vergogna può cogliere. La bellezza che brilla quando siamo noi stessi. E che, proprio per questo, unica può renderci felici.
Narcisisti schivi e rinchiusi in se stessi, spiriti fragili e spavaldi, apatici e indisciplinati, ragazzi iperconnessi eppure soli. Sono molti i paradossi che sembrano contraddistinguere questa nuova generazione di adolescenti, di fronte ai quali gli adulti si trovano spesso impreparati. Capita così che genitori e insegnanti nascondano le proprie carenze di educatori dietro inutili gesti autoritari o inveiscano contro il potere ormai fuori controllo di tecnologie mobili ed ecosistemi digitali, di cui, nella maggior parte dei casi, sono loro stessi assidui frequentatori. Gli adolescenti degli anni zero, usciti da un'infanzia ovattata e ricca di privilegi, non utilizzano più il conflitto e la trasgressione per affermare se stessi. Sono, invece, ostaggio di ideali presto disillusi e aspettative smisurate e scontano la mancanza di figure autorevoli capaci di guidarli nel loro percorso evolutivo. Il cyberbullismo, il ritiro sociale, l'autolesionismo, la bulimia e l'anoressia sono solo alcuni dei modi in cui si manifesta una sofferenza nascosta e trascurata. Psicoterapeuta con anni di esperienza clinica, Matteo Lancini ci spiega con semplicità come e perché gli adolescenti di oggi sono così diversi da quelli di ieri, confutando miti affettivi e stereotipi infantilizzanti, e ci invita ad aprirci all'ascolto per capire cosa serve davvero ai nostri ragazzi.
Nel giro di tre secoli, una piccola setta periferica riesce a diffondere e imporre il proprio messaggio, la propria legge, all'interno dell'impero romano. È questa la vicenda, stupefacente e improbabile, della prima diffusione del cristianesimo, che questo volume ricapitola con chiarezza. Dopo aver tratteggiato il contesto religioso in cui sorse, cioè il giudaismo tardo e i vari paganesimi vigenti nel territorio dell'impero romano, il volume descrive l'azione di Gesù e degli apostoli e l'intensa opera di proselitismo che questi iniziarono, la progressiva fissazione della dottrina, l'organizzazione delle comunità, le persecuzioni di cui l'autore mette in luce in particolare l'importanza nel dar forma a un'idea di Chiesa come Chiesa di martiri e dunque a una particolare idea di santità a partire dalla quale si svilupperà un'imponente letteratura agiografica.
Il testo raccoglie le meditazioni proposte dall’autore a una comunità di monache carmelitane come percorso quaresimale. Delle meditazioni conserva lo stile semplice, colloquiale, ricorsivo e suggestivo: più che offrire un quadro completo delle tematiche affrontate, intende offrire spunti di riflessione e provocazioni con l’intento di sollecitare una ricerca. L’itinerario è tutto raccolto attorno alla morte di Gesù, così come è raccontata nel Vangelo di Giovanni. Da pochissimi versetti emergono, come delle istantanee, quattro immagini, cui corrispondono le parti in cui è suddiviso il testo. La prima corrisponde alla Croce, la seconda e la terza formano un dittico – Gesù unisce il discepolo che amava e sua madre – e l’ultima è dedicata al tema dell’ora. Chiude il testo una breve riflessione sull’imperfezione, da vivere non tanto come un problema da risolvere, quanto come la possibilità stessa di entrare in relazione e di credere.
Concorrere alla costruzione di una comunità umana più fraterna: è questa la “nuova frontiera” che il cristianesimo ha davanti a sé.
Prendendo le mosse da questa affermazione di Papa Francesco, il libro del Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana prova a dire in che modo i credenti possono contribuire, concretamente, a lasciare nel mondo l’impronta evangelica della fraternità. In cerca dei sentieri lungo cui inoltrarsi per essere, tutti insieme, “Chiesa in uscita”.
In appendice al volume tre discorsi di papa Francesco all'Azione cattolica.
Sul Padre Nostro sono stati scritti innumerevoli commenti, fin dall'antichità. Quelli degli ultimi anni hanno cercato di mettere in luce la ricchezza delle differenti espressioni della preghiera del Signore, offrendo mirabili luci sul suo testo, sul suo sfondo giudaico, sulla sua ricca teologia. Tuttavia questi lavori hanno una caratteristica comune: dopo aver mostrato somiglianze e differenze fra la versione di Matteo e quella di Luca, procedono al commento della forma lunga, quella matteana, limitandosi a notare le diversità della redazione lucana. Questo commento al Padre Nostro è interamente fondato su una scommessa: valorizzare la versione di Matteo e quella di Luca nella loro ricchezza e singolarità. Le due versioni sono comprese ciascuna all'interno del proprio contesto immediato e tenendo conto della visione teologica del rispettivo evangelista. Il Padre Nostro diventa così un caleidoscopio attraverso il quale ammirare la multiforme ricchezza dell'annuncio di Gesù. Davvero, come dicevano i Padri, la preghiera del Signore è la sintesi di tutto il Vangelo.
Il racconto dei momenti più significativi della biografia del Battista è affidato a suggestive scene di fiction, che immergono lo spettatore nelle durissime peregrinazioni nel deserto, nell’incontro con Cristo durante il rito battesimale, nell’ammaliante ballo di Salomé e infine nel violento martirio voluto da Erode Antipa.
L'opera è frutto di una combinazione tra gli aspetti caratteristici, della tradizionale trattazione manualistica, di cui conserva la struttura e l'essenziale impostazione nozionistica, e, dall'altro, la trattazione "per compendio", di cui fa proprie la capacità di sintesi e la schematicità. L'Opera, analizza in maniera chiara i principali istituti dell'informatica giuridica, focalizzandosi sul commercio elettronico, sui reati informatici concludendosi con una corposa appendice normativa.
Rigeneriamo il mondo, il titolo di questo libro, è anche l'auspicio profondo che abita le intenzioni dell'autore. Si tratta di capire quale visione possa guidare questa opera di rigenerazione e l'autore si ispira alla visione superiore di papa Francesco: superiore perché il pontefice ci esorta a cercare una via altra e più alta nel superamento delle tensioni tipiche dell'epoca della complessità. In questa prospettiva il libro attraversa, tra gli altri, i temi della speranza e dell'utopia, declinati su problemi di portata globale come l'immigrazione, la geopolitica, l'ambiente, il rapporto con le altre religioni.
Quando IL 22 aprile 1519 Cortés sbarca sulle coste del Messico l'impero azteco è al culmine della sua potenza. Domina da mare a mare, è Cem Anahuac, l'Unico Mondo. Eppure sinistri presagi annunciano un'inesorabile rovina: il tramonto del Quinto Sole, cioè del quinto ciclo cosmico di creazione e distruzione. Cuauhtlatoatzin, Aquila Parlante, ha già cinquant'anni quando assiste tra la folla all'arrivo in Tenochtitlan dell'armata spagnola, accolta con tutti gli onori dall'Imperatore Montezuma II. E un suddito esemplare, nato contadino, elevato al rango di «venerabile» per meriti civili e poi di cacicco di una fiorente tenuta agricola. Credeva di aver già visto tutto nella vita, ma all'improvviso il destino gli spalanca una porta sull'infinito: il suo, non era l'Unico Mondo? E allora da dove vengono questi guerrieri di ferro, alti e pallidi, dalle chiome rosse, che cavalcano misteriosi animali, e possiedono armi capaci di distruggere con fragore tutto ciò che colpiscono? E che cosa resterà del grande popolo Azteco abbandonato dai suoi dèi? Prima di conoscere le risposte, Aquila Parlante dovrà assistere al sanguinoso calvario del suo popolo, fino all'estremo sacrificio.
Sara ha 7 anni e arriva per la prima volta a Roma, ma non ha nessuno, almeno fino a quando non incontra la sua piccola vicina di casa, Nennolina, una bambina malata con cui fa presto amicizia per la straordinaria vivacità e il sorriso contagioso.
Sara scoprirà ben presto che la sua amica ha un segreto: un altro amico, che Sara non conosce e il cui nome le ricorda qualcuno di cui ha sempre sentito parlare dalla nonna.
Fiori di ciliegio è la storia di Nennolina, bambina romana vissuta agli inizi degli anni Trenta, la cui esperienza di malattia e profonda fiducia nell’amico Gesù ha segnato la storia della fede dei piccoli.
Il libro, scritto con un linguaggio semplice e raccontato da delicate illustrazioni, accetta la sfida di presentare ai bambini di oggi questa luminosa storia d'amore.