«L'avvio di una legislatura che, per alcuni, si preannuncia "costituente" avrebbe forse consigliato di rinviare una nuova edizione del manuale. Tuttavia, le numerose e significative novità intervenute sia sul piano costituzionale che legislativo e giurisprudenziale nei quasi tre anni trascorsi dalla precedente edizione ci hanno spinto a dare alle stampe questo nuovo testo. Si tratta di novità che attengono sia alla forma di governo che alla forma di Stato. Sotto il primo profilo vanno ricordate soprattutto le modifiche che hanno riguardato il numero dei parlamentari e la parificazione dell'elettorato attivo per Camera e Senato. Modifiche che sono appena divenute operative e che già hanno prodotto i loro effetti sul terreno dei regolamenti parlamentari. Modifiche che sono intervenute in un quadro generale, sempre in ordine alla forma di governo, caratterizzato da sviluppi singolari: dalla formazione del Governo Draghi, alla vicenda relativa alla rielezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica, alla conclusione anticipata della legislatura. Tutto ciò mentre risulta ulteriormente accentuata l'atrofizzazione della legge parlamentare. Sotto il secondo profilo, quello della forma di Stato, al di là degli sviluppi legislativi e giurisprudenziali (specie della giurisprudenza costituzionale) in tema di diritti di libertà, va sottolineata la ripresa del dibattito sull'assetto dell'autonomia regionale. Più in particolare, accantonata la prospettiva di rimettere mano al testo del Titolo V della seconda parte della Costituzione, così come riformato nel 2001, sta prendendo corpo l'ipotesi dare attuazione del regionalismo differenziato, previsto dall'art. 116, co. 3, Cost. Tale ipotesi fa oggi parte ufficialmente del programma dell'attuale Governo ma ha suscitato e suscita numerose perplessità in ordine alla sua compatibilità col disegno costituzionale complessivo nonché all'impatto che questo istituto è in grado di produrre sull'impianto generale del nostro regionalismo. Quelli segnalati non sono che alcuni dei profili presi in considerazione per rendere il testo il più possibile aggiornato e avvertito degli sviluppi che si registrano nel nostro contesto politico-istituzionale. Nel concludere il nostro lavoro vogliamo render noto che per questa nuova edizione ci siamo avvalsi della preziosa collaborazione del Prof. Giovanni Tarli Barbieri che vogliamo ringraziare così come ringraziamo il gruppo di giovani che si è fatto carico del compito di raccogliere e ordinare il necessario materiale documentario e composto dai dottorandi di ricerca Giovanni Aversente, Jacopo Mazzuri e Leonardo Alberto Pesci, dall'assegnista di ricerca Edoardo Caterina e dal ricercatore a tempo determinato Matteo Giannelli.»
"La doppia finalità introduttoria e critica di questo volumetto lo caratterizza sia nella sua globalità che in ciascuna delle sue componenti, in un percorso che si propone di orientare i primi approcci allo studio tecnico-sistematico del Diritto canonico verso una visione integrale ed integrata di tale aspetto della vita ecclesiale, in rapporto soprattutto alle sue premesse storiche, vitali e teoretiche. Si tratta di uno strumento di natura sostanzialmente didattica (come tutte le "introduzioni a ...") da tenere a portata di mano per orientarsi durante lo studio non solo della teologia del diritto canonico in senso stretto ma di tutte le discipline canonistiche, ogni volta che s'intenda andare un po' oltre il mero contenuto dispositivo delle norme e prassi ecclesiali per verificare presupposti e metodi utilizzati da autori - e Legislatori - nei differenti campi. Uno strumento di orientamento e navigazione tra dottrine (e loro autori), ma anche tra diversi approcci ideali alla normatività ecclesiale e, soprattutto, alle sue motivazioni più remote: antropologiche, istituzionali o - addirittura - "divine". Scopo del volume è introdurre in modo organico e consapevole (per questo: critico) la nuova disciplina accademica che la riforma dell'ordinamento degli studi ecclesiastici in diritto canonico del 5 aprile 2003 ha inserito quale Disciplina obbligatoria nel Ciclo di Licenza e che la nuova Costituzione apostolica "Veritatis Gaudium" del 2018 sugli studi ecclesiastici non ha toccato. Senza, infatti, un'adeguata consapevolezza del come e perché nasca una nuova disciplina accademica ne risulta impossibile uno studio rigoroso e, a maggior ragione, un'adeguata proposta didattica, oltre che una proficua fruizione pratica." (tratto dalla Presentazione)
"Questa terza edizione del manuale è nata, è stata predisposta e viene data alle stampe nel segno dell'incertezza. All'inizio del lavoro era in discussione una proposta di revisione costituzionale che avrebbe inciso fortemente non solo sulla nostra forma di governo, modificando in profondità i rapporti tra Governo e Parlamento, nonché l'assetto del Parlamento, ma anche la forma di Stato, procedendo ad una completa ridefinizione del contenuto delle autonomie regionali. Il referendum del 4 dicembre 2016 che ha respinto questa proposta ha cambiato del tutto la prospettiva, lasciando peraltro sul tappeto una serie di rilevanti problemi da risolvere: infatti, durante il lungo periodo nel quale si è elaborata la proposta di revisione costituzionale e si è atteso l'esito referendario, non si è intervenuti, come pure era possibile, a dare soluzione ad alcuni di tali problemi mentre si è sviluppata una critica corrosiva su molti aspetti dell'ordinamento costituzionale vigente. Un secondo elemento di incertezza è stato rappresentato dagli sviluppi della legislazione elettorale. La nuova legge elettorale 52/2015, successiva alla sentenza 1/2014 della Corte costituzionale, è stata concepita per la sola elezione della Camera dei deputati, dando per scontata l'approvazione della revisione della Costituzione in discussione con la trasformazione del Senato in un organo ad elezione indiretta. Essendo stata la proposta respinta dal voto popolare ed essendo stata parzialmente dichiarata illegittima la legge 52/2015 dalla Corte costituzionale con la sentenza 35/2017, si è aperta una nuova fase volta alla faticosa ricerca di una ulteriore legge elettorale in grado di operare per entrambe le Camere. Si tratta di elementi che non hanno certo semplificato la revisione del testo che, in ogni caso, cerca di dar conto dei vari passaggi di questa complessa vicenda istituzionale e del suo significato. Naturalmente il testo è aggiornato anche alle principali novità giurisprudenziali e normative che in questi ultimi tre anni sono intervenute. Sul primo punto, si pensi soprattutto alla giurisprudenza costituzionale non solo in materia elettorale, ma a quella in tema di rapporti tra ordinamento interno, ordinamento internazionale e ordinamento dell'Unione europea, e all'interpretazione della teoria dei contro limiti alle possibili cessioni di sovranità che essa contiene. Sul secondo versante, basti accennare alla riforma dell'amministrazione centrale, regionale e locale, a quella della giustizia contabile, a quella delle misure di prevenzione, alla disciplina delle unioni civili. Si segnala che, su suggerimento di alcuni colleghi che da tempo si avvalgono di questo strumento didattico, abbiamo pensato di predisporre un'appendice in formato elettronico che contiene materiali normativi (testi costituzionali e di leggi ordinarie) e giurisprudenziali che risultano particolar-mente utili al docente per la spiegazione di alcuni passaggi del testo e allo studente per comprenderne a pieno il significato. Da ultimo, ringraziamo ancora una volta i tanti collegi che con le loro critiche e i loro consigli ci aiutano da sempre a migliorare il nostro manuale."
Il presente volume si inserisce nel filone di studio sulle crisi d'impresa che ha visto l'autore già impegnato in passato con pubblicazioni in materia. Nella trattazione proposta, la confluenza dei temi di management e di comunicazione riflette, più in generale, la nuova tendenza, da parte degli studiosi, ad abbandonare la tradizionale concezione della corporate communication come pseudo-disciplina manageriale, destinata ai practitioner, inquadrata in una funzione sostanzialmente operativa, tattica (gestionale), a favore di un orientamento emergente che porta a considerare la corporate comunicazione d'impresa un'autonoma disciplina di management, dotata di un suo corpus di principi, tecniche e strumenti, che integra saperi di molteplici filoni di studio delle scienze sociali. Grazie alle azioni delle due componenti qualificanti il sistema d'impresa (l'organo di governo e la struttura operativa), l'Approccio Sistemico Vitale (ASV) consente, da un lato, di leggere ed interpretare la complessità del contesto esterno ed interno all'organizzazione d'impresa, da cui può derivare la percezione in tempo utile di segnali deboli connessi a fattori di crisi esogeni o endogeni, e, dall'altro, di interagire e stabilire una fitta rete di rapporti fiduciari con i sovra-sistemi (resource-holder), soprattutto con quelli rilevanti. L'alta densità di relazioni costituisce un patrimonio relazionale assai prezioso soprattutto nei momenti sfavorevoli, quando si rende necessaria la comunicazione di crisi che favorisca il dialogo costruttivo con i pubblici e la tutela della corporate reputation. Centrale è la pianificazione di programmi di gestione (anche di comunicazione) flessibili e adattabili alle diverse situazioni d'emergenza che possono presentarsi, l'impiego di metodi simulativi, l'analisi della vulnerabilità, lo studio degli scenari. La metodologia individuata, che, è bene ribadirlo, è resa possibile dalla cornice teorico-concettuale costruita a monte dall'autore, consente di operazionalizzare l'accennato processo di integrazione della gestione della crisi e della comunicazione di crisi. Di tale processo necessitano fortemente le imprese per trovare una possibile soluzione alle situazioni di difficoltà, come chiaramente dimostrano le criticità emerse nei case study analizzati nella parte finale del volume. Presentazione di Alfonso Siani.
Il volume si propone di avviare alla conoscenza ed alla comprensione del diritto della Chiesa cattolica tutti coloro che di esso non hanno una precisa nozione, in particolare gli studenti delle Facoltà giuridiche, che saranno messi in grado di affrontare con maggior consapevolezza lo studio delle parti speciali del diritto canonico e, più in generale, aiutati ad affrontare gli altri settori della scienza giuridica. Si tratta quindi di una ‘Introduzione’ nel senso proprio del termine, che offre un quadro sintetico, ma completo, dei più rilevanti aspetti di questo diritto. Vengono così illustrati l’origine, lo sviluppo storico, la peculiare natura di questo diritto; ci si sofferma sui profili istituzionali propri della Chiesa, con particolare attenzione per i componenti di questa comunità e la loro soggezione al suo diritto; si descrive la struttura di governo della Chiesa, mettendone in luce quegli aspetti che più la differenziano dalle forme di governo delle società civili. Pur mantenendo un rigore scientifico, questa “Introduzione al diritto canonico” adotta uno stile chiaro e di immediata accessibilità ed è sempre attenta a sollecitare l’interesse, la curiosità culturale ed anche i sentimenti del lettore attraverso richiami, nessi e collegamenti con fatti e persone conosciute, episodi storici, osservazioni sociologiche, suggestioni artistiche o letterarie.
«Il lavoro, che oggi vede la luce, è l'effetto congiunto di una esigenza che PA. sentiva da tempo, e del caso. L'esigenza trovava e trova la sua origine in una radicata e, credo, non contestabile insoddisfazione derivante dal piano di studi tradizionale. Il laureato in giurisprudenza doveva, infatti, conoscere puntualmente e minuziosamente tutti i meccanismi del processo civile, anche quelli di interesse esclusivamente professionale, ma al tempo stesso poteva legalmente ignorare l'esistenza del processo tributario, del processo fallimentare e - a seconda delle scelte della facoltà - finanche del processo amministrativo. Il risultato, ad avviso dell'A., era una formazione altamente squilibrata, quantomeno nel campo processuale. Da qui l'opportunità di un corso, che in modo istituzionale coprisse tutto il settore della tutela dei diritti: e quindi, in sostanza, la materia del diritto processuale civile in generale, poiché la funzione propria del processo civile -la tutela dei diritti - è propria anche dei processi amministrativo, tributario e fallimentare. Il caso ha voluto che, fra i corsi opzionali attivati presso la facoltà pisana, vi fosse la Teoria generale del processo: materia istituita a suo tempo da colui, cui il libro è dedicato, e che - una volta affidata all'A. - fu dallo stesso piegata a realizzare proprio quel corso istituzionale generale, che gli pareva mancare. La riforma degli ordinamenti didattici, e l'introduzione di una materia processuale al triennio, hanno consentito di generalizzare l'esperienza già maturata, e di far sì che questa materia sia volta a fornire nozioni generali di tutti i processi finalizzati alla tutela dei diritti, piuttosto che a somministrare i tradizionali argomenti del corso di diritto processuale civile, sia pur in modo concentrato e semplificato...» (Dalla Prefazione)
Le due vicende giudiziarie che vengono qui di seguito presentate e discusse hanno animato e diviso l'opinione pubblica del nostro Paese, occupando per lunghi mesi le pagine dei giornali e dei programmi televisivi. Si tratta dei "casi" di Piergiorgio Welby e di Eluana Englaro. Il primo affetto da una malattia neurologica degenerativa, la seconda sopravvissuta, grazie ai mezzi tecnici di cui oggi la medicina dispone, ad una terribile incidente stradale ma con un gravissimo deficit neurologico che la riduceva a vivere in "stato vegetativo". Welby era perfettamente cosciente del suo stato, Englaro, a quanto ci è dato sapere, no. Il primo caso tutto concentrato nel giro di pochi mesi, il secondo che si prolunga per anni. Due casi, dunque, molto diversi, accomunati forse dall'essere entrambi murati vivi nel loro corpo. Tanto dal punto di vista morale quanto da quello giuridico si confrontano, in essi, due diverse concezioni della vita. Sotto il profilo giuridico tutto ciò investe il problema del diritto alla vita e del diritto di morire. Ma vi è, sotto il profilo giuridico, anche un altro modo per considerare queste vicende, e cioè quello del diritto positivo, che consiste nell'analizzare come i due casi sono stati affrontati dai giudici che sono stati chiamati a decidere sulla base delle leggi esistenti, nel primo caso, su una richiesta di so-spensione di un trattamento non più voluto, fatta dall'interessato, nel secondo su una richiesta di sospensione di un trattamento fatta dal tutore dell'interdetta.