La misteriosa fortuna che la sorte assegna all'orfano Pip, il suo altezzoso rifiuto dei vecchi amici, le sventure e le sofferenze che segnano il suo percorso esistenziale verso una consapevole maturità costituiscono la base di un racconto dove il senso di colpa e la violenza si fondono con spunti grotteschi nei quali la commedia assume connotazioni caustiche e crudeli. Dal momento in cui, nelle spettrali paludi del Kent, Pip si imbatte in Magwitch, un forzato evaso, fino all'ultimo incontro con la bella e cinica Estella che suscita in lui sterili emozioni e turbamenti, il lettore si trova coinvolto in una vicenda tanto drammatica quanto affascinante.
Sullo sfondo di una Londra cupa e fuligginosa si dipanano le avventure di Oliver Twist, un piccolo orfano la cui madre è morta dandolo alla luce. Allevato per nove anni in un ospizio di mendicanti, dove ha conosciuto soprattutto fame, duro lavoro e severe punizioni, dopo varie disavventure Oliver rimane coinvolto suo malgrado in una serie di imprese criminose e alla fine viene tratto in salvo e adottato da un gentiluomo. Pubblicato a puntate fra il 1837 e il 1838, "Le avventure di Oliver Twist", seconda opera di Charles Dickens, è un aperto atto di denuncia contro lo sfruttamento minorile così diffuso nell'Inghilterra della Rivoluzione industriale. Ma al di là degli intenti di critica sociale, questo romanzo resta ancor oggi un'opera straordinariamente affascinante e coinvolgente. Con uno scritto di Graham Greene Introduzione di G.K. Chesterton. Età di lettura: da 10 anni.
Venticinquenne, nel 1837 Charles Dickens inizia la pubblicazione a puntate di Oliver Twist su una rivista. Uscirà nel 1838. È un successo mondiale immediato - la prima traduzione italiana è già del 1840 - che proseguirà ininterrotto fino ai giorni nostri, con traduzioni, adattamenti per ragazzi, trasferimenti in altri media. Sarà Dickens stesso a dare il via a un diverso uso del materiale del romanzo nelle sue tournée, che presenteranno rielaborazioni in forma quasi teatrale di scene ed episodi che, ritagliati dal contesto e dotati di una loro autonomia, suscitano un vero e proprio entusiasmo tra il pubblico. Incentrato sulle alterne fortune del piccolo Oliver, il libro è una sorta di racconto fiabesco che sa descrivere la multiformità del mondo grazie anche a una mobilissima visione sottolineata dal continuo gioco di piani, che allarga e restringe il campo tra personaggi, classi sociali, società nel suo insieme; tra paesaggi rurali, panorami urbani, vie cittadine, caseggiati, botteghe e abitazioni... Un libro però che resta una grande favola e dove alla fine trionfa il principio del Bene.
La triste vicenda di Louisa Grandgrin e di suo padre è una delle più belle storie raccontate da Dickens. Thomas Grandgrin, come molti suoi contemporanei, ha commesso il tremendo errore di fare della Filosofia dei Dati di Fatto, cioè la filosofia utilitaristica, la teoria guida della propria vita. E solo quando la figlia Louisa, intrappolata in un matrimonio senza amore, diventa preda di un ozioso seduttore, il padre si vede costretto a prendere le distanze dalle proprie convinzioni. "Tempi difficili" è uno dei grandi romanzi della maturità di Dickens, una macchina travolgente in cui ricorrono gli ingredienti consueti della sua scrittura, ma con in piú un tono di favola che stempera gli eventi in chiave comica.
Las penurias y adversidades que azotan a la pequeña huérfana Nell Trent y a su bondadoso pero débil abuelo en su vagabundeo por Inglaterra bajo la persecución del usurero Daniel Quilp, uno de los villanos más acabados y odiosos de toda la obra del autor, son el hilo conductor de "La tienda de antigüedades". Charles Dickens consiguió alumbrar en estas páginas algunos de sus más inolvidables personajes a la vez que desarrollar una novela que, publicada por entregas, causó furor en su época.
"Canto di Natale" è il racconto della trasformazione di Scrooge, un uomo inaridito dalla solitudine e dall'avarizia, con l'unico desiderio di accumulare denaro. Visitato la vigilia di Natale dallo spettro di Marley, suo vecchio socio, riceve da lui un severo rimprovero e un insegnamento solenne: guardare gli altri per aiutarli, alzare gli occhi al cielo per rendere grazie alle creature e alle cose del mondo, comprenderle.
Tal vez porque esté inspirada en no poca medida en experiencias propias, David Copperfield era, como confesó el propio Charles Dickens, su novela favorita de entre todas las que había escrito. Sin embargo, desde entonces millones de lectores entusiastas en todas las lenguas así lo han refrendado. Y es que en esta afortunada novela Dickens consiguió como en pocas mezclar las dosis justas de melodrama y de comicidad, de crueldad y de ternura, a través de una amplia e inolvidable galería de personajes entre los que destacan, aparte del propio David, su bondadosa y vehemente tía Betsey Trotwood, el amable señor Micawber, siempre sin blanca, y el pérfido y disimulador Uriah Heep.
"Fidatevi di me. Ci sono almeno tre buoni motivi per leggere, o rileggere, 'Canto di Natale'. Il primo è che è un bel libro. Il secondo è che è un libro divertente. E il terzo è che l'uomo che l'ha scritto, Charles Dickens, non è stato solo uno dei maggiori scrittori di ogni tempo e di ogni paese, ma anche un uomo che, da adulto, non ha mai dimenticato cosa vuol dire essere un bambino o un ragazzo." (dall'introduzione di Alberto Melis) Età di lettura: da 9 anni.
Come tutte le grandi storie, "Un canto di Natale" ci accompagna da sempre, e sempre sa ritrovare le parole per parlarci: una fiaba da raccontare ai bambini e da rileggere da grandi, una storia di paura, di morte ma anche di solidarietà umana, di fantasmi grotteschi che si sfumano e si frammentano nel sogno e nell'incubo privato, un grande ritratto di solitudine e di vecchiaia e di una città degradata, e soprattutto un magico regalo di Natale che trasforma il gelo e il buio dell'egoismo e dell'avarizia nel calore di un sorriso e di una festa per tutti. Riprendendo fra le mani "Un canto di Natale" ritroviamo figurine dimenticate, scopriamo luci e colori nuovi, mentre altri inspiegabilmente li abbiamo persi. Ritornano alla memoria, alla rinfusa, il batacchio della porta con il volto di Marley, il tacchino fumante, il carro da morto sulla scala gelida, e perfino lo Zio Paperone di Disney, Uncle Scrooge, diretto discendente dello Scrooge di Dickens. Ma se nessuno può toglierci il piacere di questi frammenti di ricordi, è pur vero che le forme in cui un testo si sedimenta nella memoria ci allontanano dalla sua specificità, dal senso di una origine e di una appartenenza. Questa "edizione speciale" di "Un canto di Natale" vuole aiutarci a ritrovare in noi il senso di tale appartenenza. "Speciale" è la presenza del testo originale inglese, che ci restituisce il dono impagabile di una scrittura che tocca i registri più svariati del grottesco e del comico, del tragico e del sentimentale.
"Mi sento leggero come una piuma, felice come un angelo, allegro come uno scolaretto. La testa mi gira come se fossi ubriaco. Buon Natale e Buon Anno a tutti!". Nella notte della Vigilia, Ebenezer Scrooge, arido, spilorcio e duro di cuore, viene visitato dagli Spiriti del Natale passato, del Natale presente e del Natale futuro. Età di lettura: da 11 anni.