Nel 1579 Akbar, il Gran Moghul, così come veniva chiamato in Occidente l’imperatore indiano dell’omonima dinastia sunnita di origine turco-mongola, invitava alla propria corte alcuni teologi gesuiti. Un evento forse unico nella storia, in quanto risulta piuttosto singolare per un sovrano di uno stato islamico ospitare alcuni missionari chiaramente mossi da un preciso intento evangelizzatore. Presso i Musulmani vige, infatti, la forte concezione dell’Islam come religione naturale dell’uomo e quindi il conseguente disinteresse per le fedi diverse dalla loro rappresenta una costante trasversale a molti paesi di influenza islamica. La Chiesa, sia pure con inevitabili difficoltà, non ha mai rinunciato a svolgere la propria attività di promozione della religione cristiana; un diritto che, tuttavia, difficilmente poteva essere riconosciuto da un sultano. Scopo di questo saggio è proprio quello di individuare le ragioni che spinsero un imperatore musulmano come Akbar a richiedere alcuni gesuiti presso la propria corte. In Occidente, sull’onda di un abbagliante e fuorviante ottimismo, si parlava di un’imminente conversione al cristianesimo del Gran Moghul. In realtà ben altre, seppur sempre sorprendenti, saranno le motivazioni.
La Guardia Palatina d'Onore di Sua Santità fu istituita dal B. Pio IX nel 1850 fondendo la Milizia Urbana e la Compagnia Scelta della Guardia Civica già da tempo addette ai Sacri Palazzi. Il presente volume illustra, nella storia e nella cronaca, i 120 anni di vita del Corpo attraverso un inquadramento storico operato grazie a documenti, disegni, acquarelli, fotografie e ricordi.
Che ne è della Chiesa, cinquant’anni dopo il Concilio? La situazione è drammatica, ma il problema vero non riguarda i numeri, costantemente in calo. Il vero problema
è che manca il fuoco. Chi si gingilla con i numeri e cita gli altri continenti, per dirne bene o male, lascia che la cenere stia lì. Occorre invece guardare in faccia la situazione e riconoscerne le cause.
Questa pubblicazione è una provocazione per incoraggiare gli uomini impegnati nella Chiesa, nonostante ogni rischio di dispersione, a cercare la brace sotto la cenere, perché il fuoco possa tornare a divampare. Fra i temi affrontati: gli abusi sessuali nella Chiesa; il dialogo con il mondo; i diritti umani; le situazioni matrimoniali irregolari; l’elezione democratica dei vescovi; l’abolizione dell’obbligo del celibato per i chierici; il ripensamento
del ruolo dei cardinali e in genere dei consultori del papa; l’ordinazione delle donne e il loro ruolo nella Chiesa.
L'autore
Martin Werlen (Geschinen-Obergesteln, Canton Vallese, 1962) dal 1984 vive come monaco all’abbazia di Einsiedeln (Cantone Svitto). Dopo gli studi di teologia a Einsiedeln e St. Meinrad (USA) dal 1984 al 1988, è ordinato sacerdote il 25 giugno 1988. Dal 1989 al 1992 studia psicologia a Roma conseguendo la licenza. Il 10 novembre 2001 è eletto abate del convento
di Einsiedeln e nominato dal papa Giovanni Paolo II il 17 novembre 2001. La consacrazione abbaziale ha luogo il 16 dicembre 2001. Fa parte della Conferenza Episcopale Svizzera, presso la quale si occupa di Chiesa e società, comunicazione e media, ruolo delle donne, abusi sessuali nella pastorale, giustizia e pace. Lascerà l’incarico al termine del 2013.
La chiesa coreana è l'unico esempio di evangelizzazione partita non da missionari religiosi ma da semplici uomini di cultura autoctoni, e il ruolo svolto dai laici coreani non ha eguali. Dalla fine del diciottesimo secolo, poi, il cattolicesimo trovò terreno fertile soprattutto tra le classi meno abbienti e le categorie più indifese (donne e contadini) alle quali il cristianesimo riservava un trattamento egualitario. Tutto ciò finiva per rompere i rigidi schemi di casta della società del tempo, per cui il cristianesimo entrò immediatamente in conflitto con le autorità: da qui una lunga serie di persecuzioni che portarono alla tortura e all'uccisione di migliaia di martiri. Oggi il cattolicesimo in Corea sta vivendo un periodo di grande fertilità, e la visita di papa Francesco è motivo di grande gioia e nuovo fervore.
Introduzione all’edizione italiana di Alberto Melloni
Edizione italiana a cura di Gianni Francesconi
Un’impresa scientifica di tipo nuovo: una storia della Chiesa che è stata elaborata congiuntamente da insigni storici delle diverse confessioni cristiane. L’opera, ora aggiornata e sottoposta a una radicale rielaborazione rispetto alle edizioni precedenti, è redatta secondo i più moderni criteri storiografici.
Dalla quarta di copertina:
La Storia ecumenica della Chiesa, in questa nuova edizione, è stata sottoposta ad una radicale rielaborazione che ha mutato sotto vari aspetti la sua forma originaria, inclusa una nuova periodizzazione.
L’opera rappresenta un’impresa di tipo nuovo, in quanto esposizione completa della storia della Chiesa elaborata insieme da storici delle grandi confessioni cristiane, secondo i più moderni criteri storiografici.
Un manuale nuovo per lo studio e un libro di lettura, aggiornato al periodo attuale, in tre volumi:
1. Dagli inizi al Medioevo
2. Dal basso Medioevo alla prima Età moderna
3. Dalla Rivoluzione francese al 1989