La complessità della società contemporanea e dei bisogni educativi emergenti interroga i professionisti dell'educazione e stimola la ricerca di strategie efficaci di garanzia e tutela della qualità del lavoro educativo. L'educatore non è un "tecnico dell'educazione", ma un esperto che assume la riflessività pedagogica come competenza e responsabilità professionale. In un processo continuo di bilanciamento tra operatività e teorizzazioni, sviluppa la propria capacità di pensare l'educazione per agire consapevolmente, contribuendo alla costruzione critica e al consolidamento di una cultura professionale densa. Obiettivo di questa nuova edizione è rendere riconoscibili i nuclei fondanti l'identità, il ruolo, la professionalità e la responsabilità politica dell'educatore socio-pedagogico, riletti alla luce delle novità legislative che ne hanno sancito il riconoscimento.
Gli psicologi di comunità esaminano i problemi non solo nella loro dimensione personale e soggettiva, come è tradizione della psicologia, ma anche nella loro dimensione oggettiva e sociale, nella quale si collocano vincoli e risorse che permettono od ostacolano ['empowerment di persone, gruppi, organizzazioni e comunità locali. Questo nuovo manuale, che fa tesoro della proficua esperienza di un precedente libro di testo, prende le mosse dalle radici statunitensi della disciplina, per poi considerare gli innovativi sviluppi europei e i contributi teorici e metodologici elaborati in Italia. Centrale nella trattazione è l'analisi delle diverse strategie d'intervento messe a punto dalla disciplina: lo sviluppo di comunità, l'analisi organizzativa multidimensionale, i gruppi di lavoro e di self-help, l'intervento sulla crisi e la gestione dello stress, la valutazione dei programmi di intervento, la consulenza e il lavoro di rete. Uno spazio particolare è poi riservato alla descrizione dei più efficaci interventi effettuati in ambito scolastico e sociosanitario. Conclude il volume un'accurata rassegna delle prospettive di occupazione per gli psicologi di comunità nel mondo del lavoro, della politica, nel volontariato e nel privato sociale, nella pubblica amministrazione e nei contesti formativi.
Il testo illustra le quattro principali prospettive teoriche impegnate nell'analisi sociologica dell'istituzione penitenziaria: l'approccio storico-sociale, che ricostruisce le origini del carcere e i suoi successivi modelli di sviluppo; l'approccio sociologico-giuridico, che affronta in una prospettiva critica i principi fondativi della pena detentiva; l'approccio etnografico, che studia il carcere come mondo sociale e analizza le dinamiche della vita detentiva; infine, una panoramica sulla composizione sociale della popolazione detenuta e sul recente emergere del tema dei diritti dei detenuti. Per ognuno di questi ambiti, il libro, in edizione aggiornata, spazia dai classici della disciplina ai riferimenti bibliografici più recenti, con un'attenzione particolare alle indicazioni provenienti dalla ricerca empirica.
Sono trascorsi settant'anni anni dalla proclamazione della "Dichiarazione universale dei diritti umani" eppure attorno a essi è ancora molto acceso un dibattito in cui più voci continuano a esprimere scetticismo e a metterne in dubbio l'esistenza. I diritti umani, infatti, non sono leggi, né sono stati pensati per doverlo diventare: talvolta hanno ispirato le norme giuridiche, ma la loro validità si estende al di là di esse. Inoltre, spesso non sembra chiaro a chi spettino i doveri implicati dai diritti umani né quale sia l'estensione di tali doveri, e anche questa forma di indeterminatezza ha suscitato accese critiche. Il volume prende avvio da un'analisi storico-filosofica della "Dichiarazione" e del modo in cui essa venne concepita e scritta, analizzando le radici profondamente morali dei diritti umani stessi. Nel seguito si afferma l'esistenza dei diritti umani come nonne in primo luogo morali, e se ne mostra l'efficacia; si indagano i doveri da essi generati per determinare a chi spettino e con quali limiti. Infine, passando dalla teoria alla prassi, si analizza il caso delle migrazioni, un fenomeno di portata globale che riguarda la protezione dei diritti umani di chi è costretto ad abbandonare il proprio paese di origine alla ricerca di quella ospitalità che con sempre crescente fatica viene concessa dagli altri Stati.
Ovidio fu uno dei più prolifici poeti dell’antichità, la cui influenza è giunta fino a noi grazie all'interesse suscitato dalla sua opera dal Medioevo a oggi. Il volume intende ripercorrerne la vita, dalla natia Sulmona alla gaudente Roma della prima età imperiale, sino alla grigia Tomi, che lo vide esule e disperato attendere invano il perdono di Augusto. Ma la vera protagonista è la sua Musa, una Musa versatile che egli seppe piegare alle diverse esigenze di una poesia in continua evoluzione: maestro d’amore nella giovinezza, poeta epico e civile nella maturità, dolente cantore dell’esilio nella vecchiaia. In ogni stagione della sua vita poetica Ovidio seppe essere non solo interprete del suo tempo ma anche grande innovatore. Le sue radici culturali affondavano in una tradizione profondamente permeata di quella a cui doveva gran parte della materia del suo canto. Nelle Metamorfosi, il più grande compendio della mitologia classica che l’antichità ci ha tramandato, rifluiscono e si intrecciano racconti antichi e recenti delle imprese di dèi, eroi, vittime e carnefici, in un caleidoscopio di immagini che si fissa per sempre nella mente del lettore.
Le potenzialità finora inimmaginabili degli strumenti digitali creano un'occasione unica, come scrive Franco Moretti, per rinnovare i metodi di analisi delle opere letterarie. Nel campo filologico le edizioni elettroniche del Beowulf, della Commedia, di Nietzsche e Jane Austen hanno già modificato l'approccio alla ricostruzione e presentazione del testo, ma l'ultima novità è la testometria digitale. Questo libro presenta in forma semplice e con esempi pratici alcuni dei metodi più efficaci per la creazione di edizioni digitali e per l'individuazione di fenomeni letterari non misurabili senza strumenti elettronici, come le reti di relazioni fra i personaggi, la distribuzione dei termini emotivi, il tasso di sovrapposizione ed esclusività del lessico per autore, epoca o genere letterario, le tecniche di identificazione autoriale o le prospettive di mappatura semantica.
Gli oggetti d’impresa hanno fatto la nostra storia, plasmato l’immaginario, segnato un progresso tecnologico o accompagnato una storia d’amore. Utili e belli, ben disegnati. Potenti e misteriosi, sono figli dell’industria, di grandi visioni, di piccoli traguardi, e di tante invenzioni. Raccontano la creatività e l’ingegno italiani, che hanno dato forma al nostro futuro. Sono anche nei musei, ma si possono toccare. Please, touch!
La fine dell'ancien regime e i recentissimi eventi di un panorama internazionale dominato dalla globalizzazione e da nuove e violente tensioni segnano rispettivamente il termine a quo e ad quem di due secoli in cui l'identità del mondo contemporaneo ha assunto differenti connotazioni. Con un quadro di riferimento mondiale, l'autore mostra le interazioni tra i processi internazionali e le realtà nazionali e locali, pur privilegiando le vicende europee e italiane. Pensato come testo base per l'insegnamento della storia contemporanea nelle università, il volume ripercorre, in modo chiaro e sintetico, l'arco dei principali eventi e problemi che hanno attraversato l'età contemporanea. In questa terza edizione il panorama si allarga alle conseguenze della crisi mondiale del 2008 e al persistente predominio dei mercati finanziari, al tramonto dell'Unione europea, alle grandi migrazioni, alla riduzione della democrazia, ai nuovi conflitti nel Medio Oriente e in Africa, alla diffusione dei terrorismi, fino alle difficoltà attuali della situazione italiana.
Dedicato interamente alla Villa di Ercolano sepolta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., il volume tratta tutti gli aspetti di una delle più straordinarie scoperte nel campo dell'antichistica, con particolare attenzione ai papiri in essa ritrovati. Nella villa infatti, riportata alla luce nel XVIII secolo, fu rinvenuta l'unica biblioteca antica di papiri greci e latini giunta a noi. Si tratta di circa un migliaio di papiri carbonizzati, nella massima parte greci, con testi di filosofia ellenistica (soprattutto epicurea e in piccola parte stoica), e di alcuni papiri latini in condizioni molto frammentarie, con testi in prosa e in versi di contenuto vario. Le vicende dei papiri, dal ritrovamento allo svolgimento, alla decifrazione, attraverso la storia europea del XVIII e XIX secolo, sono state variamente avventurose. Oggi si assiste a un risveglio senza precedenti degli studi su questo eccezionale patrimonio culturale, per la cui migliore fruizione sono impegnate anche le ricerche della moderna tecnologia.
Entro pochi anni la quasi totalità dell'informazione prodotta nel mondo sarà digitale. In una simile prospettiva i motori di ricerca risulteranno determinanti nel processo di acquisizione e consolidamento della conoscenza umana. Imprescindibile risulta perciò la verifica delle informazioni che ogni giorno riusciamo a trovare in rete. Come è possibile valutare l'attendibilità di queste informazioni? Il volume offre una riflessione originale su questo problema, delineando un paradigma epistemologico di ispirazione euristica al quale poter ricondurre qualunque tipo di ricerca di conoscenza acquisibile sul Web; paradigma sviluppato grazie ad analisi filosofiche declinate in tre specifici ambiti d'indagine: l'epistemologia della testimonianza, la teoria delle decisioni in contesti di razionalità limitata e, infine, la ricerca storica. Il risultato si inserisce nel dibattito, ancora allo stato embrionale, sul valore epistemico delle informazioni presenti sul Web; dibattito che, specie alla luce degli scenari tecnologici emergenti, costituisce uno dei temi di più stringente attualità, sia negli ambiti più squisitamente tecnici che nel settore delle scienze umane.
Sono i migranti a incarnare nel modo più pieno, e spesso drammatico, tutta la complessità e le contraddizioni del mondo globale contemporaneo. Nell'affrontare il tema delle migrazioni, la ricerca etnografica ha un ruolo importante perché dà voce agli attori coinvolti studiandone le traiettorie di vita. Nel corso degli anni l'etnografia delle migrazioni ha suscitato un ampio dibattito sui processi di globalizzazione e le dinamiche transnazionali, sviluppando un insieme di pratiche di ricerca per affrontare le diverse dimensioni della mobilità umana. Il volume delinea i principali temi e ambiti di ricerca di questo campo di studi, con particolare attenzione al contesto italiano, proponendosi come un'aggiornata introduzione al panorama degli studi antropologici e sociologici sulle migrazioni contemporanee.
Espressione di una politica fatta di passioni civili e di rigore intellettuale e morale, Enrico Berlinguer continua a rappresentare per molti una figura unica e affascinante. Al fallimentare sistema sovietico contrappose un modello che coniugava strettamente comunismo, libertà, democrazia e pluralismo. Insieme ai leader del socialismo nord-europeo, Willy Brandt e Olof Palme, comprese che i problemi più drammatici del mondo venivano dagli squilibri tra il Nord del benessere e il Sud della fame. La sua condanna del consumismo più sfrenato andò di pari passo con la costante denuncia della "questione morale", intesa quale degrado del sistema politico e istituzionale italiano. Non possiamo sapere come sarebbe andata la storia d'Italia se Berlinguer non fosse scomparso prematuramente nel 1984. Sappiamo com'è andata dopo la sua morte.