«Penso a quei preti, a quelle suore, a quei fratelli che lavorano nelle periferie o nel centro delle città. A quelle persone consacrate che non hanno pretese, che non fanno rumore, ma che lavorano senza preoccuparsi. A coloro che fanno la teologia della vita consacrata vivendola, pregandola. Sono persone che hanno un'umiltà essenziale: sono lavoratori e prendono molto seriamente la loro vita di consacrazione nell'insegnamento, nelle parrocchie, negli ospedali, nelle missioni o ovunque si trovino lavorando al servizio degli altri. Sono davvero persone che danno tutto a piene mani».
Ci vuole coraggio per pregare il "Padre nostro". Ci vuole coraggio. Dico: mettetevi a dire "papà" e a credere veramente che Dio è il Padre che mi accompagna, mi perdona, mi dà il pane, è attento a tutto ciò che chiedo, mi veste ancora meglio dei fiori di campo. Credere è anche un rane rischio: e se non fosse vero? Osare, osare, ma tutti insieme. Per questo pregare insieme è tanto bello : perché ci aiutiamo l'un l'altro a osare".
Papa Francesco
Il testo presenta il Messaggio per la Quaresima 2024
LLa Bolla è un documento ufficiale con il sigillo del Papa che, oltre a indicare le date di apertura e chiusura dell'Anno Santo, e le sue modalità di svolgimento, rende noti i temi del Giubileo e i termini in cui viene indetto dal Pontefice. Per questo anno giubilare ordinario il tema scelto è «Pellegrini di Speranza». "Spes non confundit", oltre a indicare gli elementi più tecnici (date e modalità di svolgimento del Giubileo) offre una meravigliosa riflessione sulla speranza cristiana toccando corde che arrivano dritte al cuore: una parola di speranza, una cammino di speranza, segni di speranza e ancorati alla speranza. Un testo capace di parlare, ora e sempre, a coloro che desiderano essere uomini e donne di speranza.
«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi» (Lc 22,15). È da qui che papa Francesco parte per condividere con presbiteri e diaconi, persone consacrate e fedeli laici una riflessione sulla Liturgia nella vita della Chiesa e di ogni singolo credente. Pur nella consapevolezza di quanto sia vasto il tema, il Pontefice offre alcuni spunti per aiutare il popolo di Dio a maturare nella consapevolezza del celebrare cristiano e nel contemplare la sua bellezza e verità. Una particolare attenzione è rivolta proprio alla formazione liturgica di tutto il popolo di Dio, come percorso necessario perché ognuno recuperi la capacità di vivere in pienezza l'azione liturgica, luogo dell'incontro reale con Cristo.
Il Trattato dell'amor di Dio costituisce forse il fiore all'occhiello delle opere di san Francesco di Sales e della sua stessa vita. In quest'opera il santo vescovo trasfonde l'essenza della vita spirituale, radicandola nella carità. Indica e illumina le vie migliori perché ciascuno possa realizzare un incontro personale con Dio. La palestra della contemplazione dei misteri ineffabili dell'amore di Dio è la strada maestra perché ciascuno riesca a gustare la pienezza di vita in Dio. Francesco traccia in queste pagine una rinnovata identità del cristiano: una persona unificata, in armonia con tutte le realtà terrene, che fonda le sue scelte prioritarie nella carità come etica di relazione e via maestra alla vera santità.
Leggendo le pagine del Vangelo, ci imbattiamo in tanti incontri e momenti di misericordia. La gente vede in Gesù uno che è diverso da tutti gli altri; uno che non ha timore di fermarsi, di ascoltare, di sedersi a tavola del peccatore, di toccare un lebbroso. Quando noi giudichiamo, etichettiamo, non facciamo altro che chiudere il nostro cuore alla misericordia. Guardiamo a Gesù e poi soffermiamoci per un istante a noi stessi. Che atteggiamento avremmo assunto noi dinanzi alla peccatrice colta in flagrante adulterio? Quanti sassi avremmo scagliato? E dinanzi a Zaccheo, a Matteo il pubblicano? Cosa avremmo fatto se si fosse presentato a noi il cieco mendicante, il lebbroso escluso dalla comunità o qualsiasi altro fratello bisognoso? In queste pagine scoprirete storie e volti, alcuni hanno un nome, altri sono senza volto e senza nome perché in quelle storie potreste esserci anche voi. Toccherete con mano la sofferenza, la voglia di riscatto e di cambiamento. C'è l'atteggiamento di Gesù, tutto il suo amore. Sarà un vero canto alla misericordia di Dio.
Molte sono le figure femminili che incrociarono la vita di Costantino, l'imperatore che, grazie alla sua intelligenza, determinazione e spregiudicatezza, scalò tutti i gradini del potere e riunì nelle sue sole mani il controllo dell'Impero Romano. La madre e la matrigna, la concubina e la moglie, le sorellastre e le figlie, e perfino la suocera, ebbero un ruolo nella sua vita. Ma l'unica che contò veramente per lui fu la madre Elena: donna di modeste origini, visse una vita oscura fino al giorno in cui il figlio la chiamò a corte, colmandola di onori. Le altre furono semplici pedine di un gioco politico gestito dagli uomini e per gli uomini. Questo libro racconta le loro storie.
Questa lettera, ai cui lettori Francesco augura grazia, misericordia e pace, è il documento attraverso il quale il Papa dà indicazioni circa i tempi, i luoghi, la durata e le modalità per vivere l'Anno Santo giubilare 2015, incentrato sul tema della misericordia. Tale bolla segna una rinnovata apertura della Chiesa al mondo, iniziata con il Vaticano II e qui riconfermata. La Chiesa si rapporta al mondo non come centro di potere, ma unicamente come segno annunciatore della misericordia di Dio, che è Padre, del Figlio Gesù, che nella sua vita terrena in tutte le circostanze non è stato altro che "misericordia". Papa Francesco invita tutti a farsi misericordia e annunciatori di misericordia; a convertire il cuore, a fare esperienza del perdono, a riscoprire il sacramento della Riconciliazione; a capire e valorizzare il pellegrinaggio, come segno peculiare dell'Anno Santo.
Papa Francesco con il suo inconfondibile stile pastorale spiega in modo sintetico le caratteristiche e gli effetti di ogni singolo dono dello Spirito Santo. Un libretto utile per la preparazione e il ricordo del sacramento della Confermazione.
Una domanda ricorrente che si sente spesso rivolgere dalla gente e dai sacerdoti chi è impegnato nel delicato 'ministero' dell'esorcismo è la seguente: "Come si fa a capire che una persona è veramente posseduta dal demonio"? A questa domanda cerca di rispondere questo libro, offrendo nello stesso tempo una rivisitazione sobria ma essenziale della corretta dottrina cattolica sul demonio e la sua straordinaria azione, a partire dai riferimenti biblici fino agli interventi di Paolo VI (15 novembre 1972) e di Giovanni Paolo II (13 agosto 1986), passando ovviamente per il Catechismo della Chiesa Cattolica e prima ancora illustrando il pensiero di due grandi dottori della Chiesa: sant'Agostino e san Tommaso d'Aquino.Più articolata si presenta invece la parte dedicata alle due maniere di agire del Maligno: una ordinaria, vastissima, che è il regno delle tentazioni, e un'altra, straordinaria, che si esprime nei fenomeni di infestazione, vessazione, ossessione e possessione demoniaca. L'autore, F. Bamonte, offre in questa parte tutta la documentazione necessaria per aiutare chi è impegnato nel delicato compito dell'esorcismo a discernere quando si tratta di vera possessione demoniaca o meno. Un capitolo di grande attualità è quello riguardante il satanismo.
L'Apocalisse sviluppa una delle cristologie più ricche ed elaborate dell'intero Nuovo Testamento. Se si considera, infatti, il solo dato statistico le attribuzioni cristologiche del libro sono di gran lunga superiori a molti altri scritti. Ugualmente le sfumature e la valenza dei diversi appellativi dati a Gesù presentano una vasta gamma di significati e implicazioni di carattere cristologico, ecclesiale, sociologico, escatologico e culturale in genere. Questo studio affronta aspetti che attraversano l'intera opera fornendo uno sguardo d'insieme sulla persona di Cristo. In particolare, vengono presi in esame i titoli «Figlio dell'uomo» e «Cristo-Agnello», i temi del giudizio e del regno, la metafora matrimoniale come immagine del rapporto di Gesù con la Chiesa. Infine, a partire dalla prima qualifica cristologica «il martire fedele», si rilegge la vicenda di Cristo morto e risorto in rapporto alla Chiesa e si considera l'intera rivelazione dell'Apocalisse nella sua valenza cristologica.