Cinquant'anni fa Paolo Sylos Labini pubblicò il "Saggio sulle classi sociali", un libro fondamentale che rivoluzionò l'idea stessa della struttura sociale italiana, mettendo in luce come negli anni del boom economico si fosse formato un vasto ceto medio, non più proletario e non ancora borghese. In questo mezzo secolo nessuno è più tornato a indagare così in profondità la società e per molto tempo ci si è accontentati di dire che «le classi non ci sono più». Pier Giorgio Ardeni è 'tornato sul luogo del delitto', riprendendo il lavoro di analisi laddove lo aveva lasciato Sylos Labini. Il risultato della sua ricerca descrive i cambiamenti intervenuti e come l'Italia intera è ancora attraversata da differenze sociali che permangono forti e nette, che limitano la mobilità sociale, l'accesso all'istruzione, le possibilità e le opportunità. Certo, il peso relativo delle classi è variato e con esso il loro peso 'politico' ma, ancora oggi, a differenze nel contesto di origine, nel titolo di studio e nella professione corrispondono disuguaglianze nella distribuzione del reddito. Ed è proprio da questi aspetti che bisogna ripartire per ripensare la crisi della democrazia e della rappresentanza.
Un ricca raccolta di barzellette, storielle, aneddoti i cui protagonisti (diretti o indiretti) sono i personaggi della Bibbia.
Lo studio presente ha il pregio di offrire una sintesi fondamentale dell'ecumenismo nelle chiese dell'Oriente. La storia e le sfide contemporanee sono considerate a partire dalla categoria teologica del dialogo; tale scelta rende il testo agevole e illuminante. Le pagine iniziali mirano a far luce sull'origine e sul significato di 'oriente' e di 'ecumenismo/ecumenico', e le pagine successive offrono una panoramica delle singole Chiese orientali nella loro storia e particolarità. Come nucleo centrale viene delineato per ognuna di esse il cammino ecumenico, focalizzando soprattutto quello percorso dal secolo XX fino al presente. Si conclude indicando alcune nuove piste di dialogo per continuare il cammino verso l'unità, voluta da Cristo per i suoi seguaci.
Nell'attuale contesto mondiale già molto provato dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, si sta per celebrare l'11a Assemblea generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Si terrà in Germania, a settembre prossimo, sulla traccia: «L'amore di Cristo muove il mondo verso la riconciliazione e l'unità». Nel volume l'Autore spiega come, nel dialogo ecumenico e in ogni altra forma dialogica, sia fondamentale cominciare possibilmente sempre dalle ragioni del cuore. Tre sono le dimensioni caratterizzanti l'ecumenismo del cuore, qui descritte con motivi biblico-teologici: agapica, kenotica e minoritica. Dopo aver collocato il cuore al centro, un grano di ecumenismo francescano potrebbe rappresentare l'ingrediente più semplice e naturale, la finitura mancante. Da Karlsruhe, la "città a ventaglio" (Fächerstadt), molti auspicano che si alzi un vento di speranza e di pace, per riaccendere desideri di unità nelle chiese e nella società degli uomini. «L'impegno per l'unità dei cristiani non può essere considerato appannaggio di pochi specialisti, ma appartiene a tutti coloro che hanno "a cuore", da un lato, la persona di Gesù e la sua volontà, e dall'altro, la sorte dei propri fratelli e sorelle oggi più che mai assetati di pace e di giustizia» (dalla Prefazione di Mons. A. Palmieri).
Nella vita di tutti giorni si cerca di pensare il meno possibile alla morte. Una consuetudine che ha portato però a sviluppare un pensiero negativo sulla fine della vita, momento cruciale che, secondo la promessa di Cristo, coincide con la rinascita in cielo. Questo libro affronta in modo chiaro e aggiornato i punti chiave dell'escatologia cristiana, dalla certezza della vita dopo la morte al giudizio universale, fino al mondo dell'aldilà. Una presentazione per vivere con consapevolezza secondo gli insegnamenti di Gesù. E per capire attraverso la morte tutto il valore della vita.
«Qual è il colmo per un predicatore? Entrare in argomento con un’uscita spiritosa!». Una raccolta di aneddoti, curiosità e storie divertenti per risvegliare l'attenzione e vivere la fede con allegria. E la soluzione definitiva per evitare gli sbadigli durante l’omelia domenicale...
La famiglia è sempre stata considerata un caposaldo della fede e della religione cristiana. Gli apostoli con le raccomandazioni contenute nelle loro lettere e Gesù stesso con l'esempio della sua vita a Nazaret sono la più chiara e forte dimostrazione dell'importanza vitale della famiglia per la pratica e la trasmissione della fede. Partendo dalla Bibbia, nella prima parte, questo libro offre indicazioni pratiche sul come vivere la fede insieme in famiglia sia nelle grandi occasioni che nelle specifiche situazioni quotidiane: in casa, in chiesa e nella società. Nella seconda parte presenta esempi vissuti di famiglie sante.
Il volume presenta barzellette e brevi storie umoristiche – con particolare attenzione al mondo religioso ed ecclesiastico – raccolte per tematiche disposte in ordine alfabetico. Questa pratica struttura consente la ricerca delle barzellette per occasioni opportune. Si spazia da «Adamo ed Eva» a «diavolo», da «creazione» a «matrimonio», da «professioni» a «santi» e «soldi», per citare solo alcuni dei temi affrontati. Il volume è idealmente il seguito del precedente Per ridere sul serio (2008).
Punti forti
Il testo, dietro la battuta divertente, cerca anche di comunicare – senza fare del moralismo – alcuni insegnamenti utili per la vita attraverso una pratica struttura alfabetica.
Destinatari
Ragazzi e adolescenti.
Autore
Pier Giorgio Gianazza (Cerro Maggiore MI 1945), seguendo una precocissima vocazione missionaria, a soli sedici anni è partito per il Medio Oriente, dove nel 1973 è stato ordinato sacerdote. Appartiene alla congregazione salesiana di don Bosco. Conseguita la laurea in filosofia e la licenza in teologia, insegna soprattutto all’Istituto teologico di Cremi "San Gerusalemme", all’università di Betlemme e al Centro superiore di studi filosofico-teologici di Harissa (Libano). Le sue ricerche riguardano specialmente l’Oriente cristiano, l’islamismo e l’ebraismo. Dal 1961 vive in Medio Oriente. All’umorismo ha dedicato tre volumi: "Quando ridono gli angeli" (2000), "Risate in sacristia" (2003) e "Per ridere sul serio. Barzellette dalla A alla Z", quest’ultimo edito da Paoline nel 2008.
Il volume presenta barzellette e brevi storie umoristiche - con particolare attenzione al mondo religioso ed ecclesiastico - raccolte per tematiche disposte in ordine alfabetico. Questa pratica struttura consente la ricerca delle barzellette per occasioni opportune. Si spazia da "Adamo ed Eva" a "cardinali", da "famiglia" a "monache e suore", da "parroci" a "virtù" e "vizi", per citare solo alcuni dei temi affrontati.In alcuni casi, si tratta di "barzellette vere, non inventate", come precisa l'Autore, cioè scaturite da situazioni bizzarre, domande curiose, risposte argute, "catturate" direttamente dalla vita reale che, come si sa, a volte è più fantasiosa di qualsiasi barzellettiere.
Una lectio divina sull’inno alla carità, caratterizzata dalla costante presenza di testi di san Francesco di Sales a commento delle parole ispirate di san Paolo. Come quest’ultimo, anche il grande vescovo e dottore della Chiesa ha una visione totalizzante dell’amore. E sa coglierne i diversi aspetti guardando sempre alla loro fonte prima e perenne, il Dio trinitario.
La carità non è solo necessaria per piacere a Dio e al prossimo, ma è anche indispensabile per la vita quotidiana del semplice cristiano, dell’apostolo, del missionario.
Dalla quarta di copertina:
Questa lectio divina sull’inno paolino alla carità (1 Cor 13) è caratterizzata dalla costante presenza di testi di san Francesco di Sales (1567-1622): una sorta di antologia degli scritti del grande vescovo e dottore della Chiesa, a commento delle parole di san Paolo.
Come Paolo di Tarso, anche Francesco di Sales ha una visione globale e totalizzante dell’amore: lo sa cogliere nella sua fonte prima e perenne, al punto che i suoi vari aspetti risultano essere nient’altro che i variopinti petali di un unico fiore. Per i due Maestri la carità non solo è necessaria per piacere a Dio e al prossimo, ma è indispensabile anche per la normale vita quotidiana, oltre che per l’azione apostolica e missionaria.
A proposito di quest’ultima, a chi gli chiedeva come riconquistare la sede vescovile di Ginevra, il giovane prevosto Francesco di Sales nel suo primo discorso rispose in modo sorprendentemente chiaro: «Non vi propongo né ferro né polvere di zolfo; ma con la carità bisogna scuotere i muri di Ginevra, con la carità bisogna invaderla, con la carità bisogna ricuperarla».