Il volume raccoglie alcuni scritti ciprianei: L'unità della Chiesa cattolica a difesa dell'unità della Chiesa. La preghiera del Signore sul significato della preghiera e commento del Padre Nostro. La condizione mortale dell'uomo, uno degli esempi più illustri di consolatio cristiana. Le opere di carità e l'elemosina, un'esortazione alle opere di carità; A Demetriano, una dimostrazione della superiorità del Dio cristiano. La virtù della pazienza sulla questione del battesimo degli eretici. La gelosia e l'invidia sulla gravità di questi peccati. A Fortunato: che intende offrire una guida che fortifichi i cristiani ad affrontare la persecuzione.
Le prediche in volgare di Bernardino da Siena riflettono spesso satiricamente – per smantellarlo – il vasto corpo di credenze e timori profondamente radicato nella società italiana quattrocentesca, colta in relazione all’irrequietezza di un’epoca di transizione. L’asciutto buon senso induce Bernardino ad entrare in contatto con il popolo per aiutarlo ad emanciparsi dalle superstizioni più grossolane, anche attraverso l’antica arte del racconto. Le novelle, gli aneddoti e i discorsi di questa edizione a cura di Giona Tuccini, pronunciati nelle maggiori piazze del Paese tra il 1423 e il 1427, costituiscono una preziosa testimonianza del linguaggio appassionato e della saggezza popolare del più grande predicatore italiano del Rinascimento e ancor oggi mantengono intatta la loro freschezza e vivacità.
Un testo per pregare Maria con San Giovanni della Croce.
Introducción general, notas e índices de Melquiades Andrés Martín. Traducción castellana a cargo de Paulino Gallardo.
Gregorio Magno vivió un periodo de profundas convulsiones religiosas y políticas. Sus obras se caracterizan por cierta tonalidad melancólica; una aversión peculiar hacia las cosas de la tierra y un suspirar enardecido por la herencia de la gloria. Gregorio fue un pastor maravilloso que llegó con su solicitud pastoral a todas las iglesias. En su epistolario revive la inquietud de su época. Su pontificado se distingue por su acción en España, Galia, Inglaterra, Italia, Armenia y el Oriente; por su gobierno espiritual y misionero; por sus trabajos en la educación de la juventud; por socorrer, ayudar, enseñar, curar las llagas sangrantes de una sociedad en ruinas. Fue incansable restaurador de la disciplina canónica. Sus cartas regulan las más diversas cuestiones de derecho y revelan su preocupación por el cumplimiento de las leyes" (M. Andrés, "Introducción general").
Contiene: Regla pastoral; Homilías sobre la profecía de Ezequiel; Cuarenta homilías sobre los Evangelios.
Este volumen pertenece a la serie "BAC Thesaurus".
I Fioretti di San Francesco sono il libro che meglio esprime il messaggio del Santo d'Assisi. Contengono episodi celeberrimi, ormai sedimentati nella memoria dei secoli: la “perfetta letizia”, il lupo di Gubbio…I Fioretti sono l’espressione del desiderio di un vangelo vissuto e annunziato con radicalità.
Il Cantico delle creature,composto da san Francesco poco prima di morire,è una delle preghiere più belle che siano mai state scritte. Francesco loda Dio per ogni creatura: il sole, la luna, le stelle; l’aria, le nuvole e il vento;l’acqua,il fuoco e la terra... Questa particolare edizione, con le suggestive illustrazioni di Silvia Colombo,dà la possibilità a tutti di accostarsi a questo capolavoro dell’umanità.
I testi qui raccolti per tematiche hanno lo scopo di offrire ai cristiani del nostro tempo uno sguardo d’insieme sulla profondissima produzione teologica di Massimo il Confessore, uno tra i più grandi teologi del cristianesimo antico, capace di “confessare” la fede nel suo Signore fino al dono estremo del martirio. La sua opera, vasta e complessa, abbraccia i campi più diversi – esegetico, ascetico, dogmatico, teologico, liturgico – ed è affidata a un imponente corpo di testi, dispute, opuscoli e all’epistolario stesso del Confessore, in dialogo con le autorità politiche ed ecclesiali, con monaci e teologi del suo tempo. È in questo corpo che è possibile rinvenire i cardini essenziali del pensiero di un padre della chiesa in dialogo fecondo con la tradizione (da Dionigi l’Areopagita a Gregorio di Nazianzo), all’insegna di una riflessione e di una scrittura fortemente radicate nell’ascolto, nella meditazione e nella conoscenza della Parola di Dio.
Massimo il Confessore († 662), monaco, funzionario di corte dell’impero bizantino, visse una vita errabonda, che lo condusse dalle rive del Bosforo all’Africa e a Roma, dove partecipò alla preparazione del concilio lateranense del 649, fino all’arresto, ai processi, alla deportazione e all’esilio sulle montagne del Caucaso. Sarà canonizzato dalla chiesa ortodossa nel 680. In un tempo segnato da grandi controversie teologiche e rivolgimenti politici, nella sua vita e nei suoi scritti Massimo contrastò la diffusione delle dottrine miafisite e monotelite, opponendosi a ogni intromissione del potere politico in materia dottrinale e scorgendo nell’invasione araba un estremo appello alla conversione lanciato ai cristiani del suo tempo.
Traduzione italiana di Mons. Attilio Costantini.
Ascrivibile al genere medioevale dei trattati sulle virtù e sui vizi, questo progetto generale di esercizio delle virtù, ispirato da una spiritualità agostiniana e bernardiana, affronta già nodi teologici in funzione riformistica.
Il volume propone l’unica traduzione, rivista puntualmente sull’originale latino e linguisticamente aggiornata, del primo libro dell’opera di un grande mistico e dottore della Chiesa: san Lorenzo Giustiniani.
Nella primavera del 1884 Don Bosco è a Roma alle prese con problemi finanziari e impegnato a ottenere per la sua Congregazione un rassicurante stato giuridico. In questo periodo si accentua in lui anche la preoccupazione di dare stabilità e unità alle sue opere e al tempo stesso di rafforzare lo stile educativo tipico del sistema preventivo. In questo contesto nasce la Lettera da Roma indirizzata ai suoi giovani di Valdocco e ai loro educatori. Il suo contenuto è da considerare come uno dei più ricchi documenti pedagogici di Don Bosco: è come fosse il suo testamento, e un testamento va preso sul serio per realizzare quanto in esso richiesto. Questo libretto la ripropone con l'accompagnamento di un agile commento che la attualizza.
Attribuito per lungo tempo a Gregorio Magno, questo Commento al Primo Libro dei Re è in realtà opera di un monaco del XII secolo, Pietro Divinacellus, che nell'esegesi del testo biblico si sarebbe ispirato agli scritti di Gregorio Magno. Si tratta di un'acquisizione recente, degli anni Novanta. Del testo la prima traduzione in lingua moderna è quella curata da A. De Vogué per le Sources Chrétiennes e terminata nel 2004. La presente, prima traduzione italiana, è dunque la seconda in assoluto e si riferisce ai sei libri che coprono un commento ai primi sedici capitoli circa del Primo Libro dei Re che vengono identificati con il Primo Libro di Samuele. Consapevole della polisemia del testo biblico, Pietro Divinacellus, partendo dalla comprensione del senso letterale, accede al senso tipico - con il quale fatti e personaggi dell'Antico Testamento vengono letti come profezie e prefigurazioni del Nuovo - che diventa a sua volta fondamento del senso morale.