L'EDIZIONE TASCABILE DI UN VERO E PROPRIO LONG SELLER.
Alcuni tra i più bei racconti di Giovannino Guareschi letti, interpretati e messi a confonto con parobole e pagine del Vangelo, da vari esegeti come il cardinale Giacomo Biffi o scrittori come Giovanni Lugaresi e Giorgio Torelli. Ne esce un Vangelo ritagliato secondo lo stile schietto e sanguigno di Guareschi, un vangelo dei semplici.
La vita e l'opera di Mario Palmaro al servizio della testimonianza, della fede e della ragione nel ricordo di alcuni dei suoi più stretti amici e collaboratori. Mario Palmaro è stato lo scrittore che, con Alessandro Gnocchi, ha osato per primo mettere pubblicamente nero su bianco perplessità e critiche sul pontificato bergogliano. Ma è stato anche lo studioso e il maestro che ha mostrato come nel campo della bioetica sia possibile tenere una condotta cattolicamente ineccepibile al servizio della fede, della ragione e della legge naturale. Ed è stato, con Gnocchi, l'inventore di un genere letterario capace di mettere alla berlina vizi, tic, errori e tradimenti di un cattolicesimo sempre più refrattario alla buona dottrina e arrendevole al mondo. E poi è stato anche tanto altro ancora, a cominciare dal marito e dal padre capace di tradurre nella vita di tutti i giorni ciò che scriveva e insegnava. In questo libro, Alessandro Gnocchi ha raccolto il ricordo di un gruppo di amici per mostrare come la vita di Palmaro sia stata la testimonianza di tutto questo, nella vita pubblica e privata.
Cattolici che discettano sull'azione salvifica della raccolta differenziata, che scambiano gli articoli della costituzione per i nuovi comandamenti, che sopportano qualsiasi ingerenza ma non tollerano gli insegnamenti della Chiesa, che smantellano la liturgia in nome della creatività, che gettano a mare la loro storia per abbracciare le patacche alla moda... La Babele che un tempo sembrava fantascienza oggi è cronaca quotidiana. Ce la narrano due autori che hanno fatto di questi temi il loro campo d'indagine con libri e inchieste che hanno fatto scalpore. Gnocchi & Palmaro ci mettono davanti a tutte le contraddizioni di un mondo cattolico sceso a patti con le sirene moderne ancora prima combattere. Ci raccontano la deriva grottesca di un mondo che, come al solito, è in ritardo di due o tre rivoluzioni e ora, invece di prendere atto della crisi della modernità e archiviarla definitivamente, intende portarle un improbabile soccorso. Un tentativo inutile, dannoso e destinato a fallire perché, come spiegano gli autori in alcune illuminanti pagine, alla radice del mondo moderno c'è la negazione del messaggio cristiano. È possibile uscire da questa nuova Babele? Gli autori propongono una loro modesta ricetta: che i cattolici tornino a essere cattolici. Chissà che non sia proprio ciò di cui ha bisogno il mondo moderno.
Il catechismo perduto di Giovannino Guareschi realizzato partendo da episodi tratti da Don Camillo e dai principi del Catechismo di San Pio X. Forse non tutti sanno che Giovanni XXIII chiese a Giovannino Guareschi di scrivere un piccolo catechismo" che riassumesse i contenuti essenziali della fede cristiana. Un progetto che, per vari motivi, non vide mai la luce, ma che avrebbe dovuto illustrare ogni passo fondamentale della dottrina cattolica con un racconto il cui incipit avrebbe potuto essere "Un giorno don Camillo...". In questo libro l'Autore ricostruisce la forma che il "piccolo catechismo" avrebbe potuto avere, estrapolando dall'opera guareschiana alcuni passi significativi e confrontandoli con i principi e i precetti proclamati dal Catechismo Maggiore di Pio X, in vigore all'epoca e sicuramente fondamentale nella formazione spirituale dello scrittore della Bassa. Un'opera che mette in luce una perfetta conoscenza della dottrina cattolica e per la quale aveva un'istintiva affinità, e che ribadisce la forza dirompente della dottrina di sempre, la sua inalterata attualità per gli uomini di oggi e la possibile e felice coesistenza di letteratura e ortodossia. "
I gesti e le parole di papa Francesco sono campionario di relativismo morale e religioso. Le esibizioni di ostentata umiltà ben poco francescane. La sua proclamazione dell'autonomia della coscienza e della visione personale del Bene e del Male, in palese contraddizione con il catechismo e il magistero dei pontefici precedenti. In un panorama in cui, dall'ultimo dei parroci al più agguerrito degli atei militanti, tutti si profondono a cantare le lodi del primo gesuita asceso al soglio di Pietro, la lettura controcorrente di due puntute firme del mondo cattolico tradizionale è apparsa come una vera e propria pietra dello scandalo. Mentre opinionisti da sempre anticattolici, su giornali da sempre anticlericali, riprendono le frasi "rivoluzionarie" di Bergoglio trasformandole in roboanti titoli da prima pagina, questa arguta riflessione si pone come primo contraltare all'unanime (e spesso per nulla disinteressato) consenso tributato al "vescovo venuto dalla fine del mondo". E offre nuove indicazioni per amarlo, nonostante tutto.
Chi sono “le vecchie zie”? Sono il simbolo di coloro che, con pazienza, intelligenza e fede, ricostruiranno il mosaico della Tradizione. Tassello per tassello, figura per figura, senza la necessità di troppa teoria e senza sentirsi in dovere di giudicare i compagni di strada. Rifacendosi al titolo di un celebre pamphlet di Leo Longanesi, Gnocchi&Palmaro mostrano come saranno proprio loro, “le vecchie zie” a indicare quale sia la strada giusta per porre riparo ai disastri che il neomodernismo ha portato dentro la Chiesa cattolica. E, dicono i due autori, lo potranno fare per il semplice fatto che vivono di Tradizione, quindi hanno il privilegio di evitare di perdere tempo a parlarne. Con questo nuovo libro, che inaugura la collana “I libri del ritorno all’Ordine” da loro diretta per Fede & Cultura, Gnocchi&Palmaro susciteranno come sempre scompiglio e più di una reazione scomposta in campo progressista. Ma questa volta sapranno essere urticanti anche nei confronti di certo tradizionalismo e certi tradizionalisti. Per fare veramente “ritorno all’Ordine”, bisogna prima avere il coraggio e la lucidità di fare chiarezza anche nel proprio campo.
«Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. E' venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza».
Papa Paolo VI
«Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi»: è ben più che una massima evangelica, è il programma di vita di ogni cristiano che non voglia tradire la sua vocazione. Perciò, quando il 19 aprile 2005 fu eletto papa, il cardinale Joseph Ratzinger immaginava sicuramente tutti gli attacchi odiosi e maramaldeschi che avrebbe dovuto subire. Entrato in conclave dichiarando guerra al mondo relativista e a un cattolicesimo pavido e malaticcio, non contava certo di evitare lo scontro. Tanto più che dimostrò subito di voler fare ciò che il mondo relativista e il cattolicesimo malaticcio proprio non possono tollerare: ridare vigore a Roma e al Papato. Un programma assolutamente imperdonabile all’alba del terzo millennio. Così si spiegano le aggressioni iniziate il giorno stesso dell’elezione, di cui le vicende legate ai casi di pedofilia tra i sacerdoti cattolici sono solo uno degli esempi più eclatanti. Magari, Benedetto XVI non ha incontrato tanto apprezzamento tra i colleghi teologi e intellettuali, però è riuscito in un’operazione molto più cattolica: portare dopo tanto tempo i cattolici in piazza San Pietro a gridare orgogliosamente «Viva il Papa».
Gli autori:
Alessandro Gnocchi, studioso delle tematiche religiose nella letteratura moderna e contemporanea, e Mario Palmaro, filosofo del diritto, sono due tra le firme più conosciute e più battagliere del panorama cattolico. Collaborano con varie testate, tra cui «il Foglio», «Libero» e la rivista di apologetica «Il Timone». Tra i libri che hanno scritto insieme: Cattivi maestri. Inchiesta sui nemici della Verità; Cronache da Babele. Viaggio nella crisi della modernità; Contro il logorio del laicismo moderno; Io speriamo che resto cattolico; Giovannino Guareschi: c’era una volta il padre di don Camillo e Peppone; Tradizione, il vero volto; Rapporto sulla tradizione.
Cattolici che discettano sull’azione salvifica della raccolta differenziata, che scambiano gli articoli della costituzione per i nuovi comandamenti, che sopportano qualsiasi ingerenza ma non tollerano gli insegnamenti della Chiesa, che smantellano la liturgia in nome della creatività, che gettano a mare la loro storia per abbracciare le patacche alla moda... La Babele che un tempo sembrava fantascienza oggi è cronaca quotidiana. Ce la narrano due autori che hanno fatto di questi temi il loro campo d’indagine con libri e inchieste che hanno fatto scalpore. Gnocchi & Palmaro ci mettono davanti a tutte le contraddizioni di un mondo cattolico sceso a patti con le sirene moderne ancora prima combattere. Ci raccontano la deriva grottesca di un mondo che, come al solito, è in ritardo di due o tre rivoluzioni e ora, invece di prendere atto della crisi della modernità e archiviarla definitivamente, intende portarle un improbabile soccorso. Un tentativo inutile, dannoso e destinato a fallire perché, come spiegano gli autori in alcune illuminanti pagine, alla radice del mondo moderno c’è la negazione del messaggio cristiano. E’ possibile uscire da questa nuova Babele? Gli autori propongono una loro modesta ricetta: che i cattolici tornino a essere cattolici. Chissà che non sia proprio ciò di cui ha bisogno il mondo moderno.
Gli Autori
Per Fede & Cultura, Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro hanno già scritto La Messa non è finita (2008). Tra le loro opere più conosciute: Catholic Pride; Contro il logorio del laicismo moderno; Io speriamo che resto cattolico; Il pianeta delle scimmie; Cattivi maestri; Giovannino Guareschi. C’era una volta il padre di Peppone e don Camillo; Rapporto sulla Tradizione; Tradizione: il vero volto.
Alessandro Gnocchi si occupa delle tematiche religiose nella letteratura moderna e contemporanea. È considerato il maggior studioso di Giovannino Guareschi, al quale ha dedicato una decina di saggi. Scrive anche di attualità religiosa: per Fede & Cultura ha pubblicato il romanzo Liberaci dal male (2006) e il saggio L’Ave Maria di don Camillo (2006). È editorialista del quotidiano “Il Giornale”, collabora con “Il Timone”. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Uomini e letteratura, incontri alla luce del Vangelo”.
Mario Palmaro, laureato in Giurisprudenza, filosofo del diritto, è docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Università Pontificia Regina Apostolorum di Roma e presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma. È presidente nazionale del Comitato Verità e Vita. Giornalista pubblicista, è una delle firme della rivista “Il Timone” ed è editorialista de “Il Giornale” e de “Il Cittadino di Monza”. Dai microfoni di Radio Maria conduce da anni la rubrica “Incontri con la Bioetica”.
Gnocchi&Palmaro, già autori di coraggiose inchieste sui guasti prodotti dal laicismo, questa volta sono alle prese con un’indagine veramente spinosa: un caso di omicidio. E la vittima è niente meno che l’uomo moderno. Pagina dopo pagina, si scopre che il delitto è stato commesso da un’intera banda. Anzi, da un vero e proprio corpo docente composto da tutti quei “cattivi maestri” che, pontificando impunemente da cattedre universitarie, giornali, tv, scranni parlamentari e pulpiti, diffondono una cultura che avvelena le anime.
L’indagine, che miscela in maniera avvincente il racconto giallo e il saggio, ci porta in luoghi popolati da femministe impenitenti e filosofi postmoderni, da sessantottini riciclati e apostoli della laicità, da teologi demolitori ed ecumenisti dialoganti, da ambientalisti illuminati e profeti della nuova Pentecoste.
Il tutto con la solita graffiante ironia che contraddistingue l’opera che questi due apologeti svolgono in difesa della fede, della cultura e della civiltà. Cioè dell’uomo
Il volume presentato è l’opera di don Gnocchi più impegnativa dal punto di vista teorico anche se probabilmente è quella meno conosciuta a livello popolare pur meritandogli il Premio Viareggio del 1951. La data della pubblicazione originaria del volume è emblematica: 1946. Don Gnocchi a un popolo disincantato dalla guerra voleva proporre l’impresa assai ardua di ricostruire l’uomo, <prima e più fondamentale di tutte le ricostruzioni>.
Il lettore moderno nelle parole di don Gnocchi nella prefazione al libro ritrova un’attualità sconcertante <siamo caduti nell’incoerenza, nel frammentarismo della vita, nel compromesso e nell’irresponsabilità morale, nel girellismo politico e nella dilagante disonestà pubblica e privata> mentre la sua dichiarazione “si legge tanta insipida brodaglia dalla quale si riesce a fatica a ricavare qualche frustolo di verità e forse si muore senza aver conosciuto Omero, Dante, Goethe, Pascal, sant’Agostino…per dire i primi nomi che mi vengono alla mente” si rivela importante ed utile quale appello alla profondità contro la superficialità, al pensiero contro l’ovvietà. Nel suo cammino di conoscenza l’autore è sostenuto nelle sue tesi sulla restaurazione della persona umana dal pensiero di Jacques Maritain, la cui presenza brilla in molte pagine dell’opera.
Dalla violenza negli stadi al bullismo, dall’aborto all’eutanasia, dall’egocentrismo più sfrenato allo sfascio della famiglia, passando per lo svuotamento delle chiese a favore del riempimento dei centri commerciali. Fenomeni che dimostrano il contrario di ciò che il pensiero dominante cerca di imporre, e cioè che la storia dell’uomo è evoluzione: dalla scimmia a forme sempre più alte di umanità. A forza di predicare che l’uomo è uno dei tanti animali sulla faccia della terra, gli uomini si sono veramente trasformati in scimmie. È questo l’approdo del pensiero laicista, che non a caso pensa di manipolare la vita degli uomini a suo piacimento sul piano filosofico e scientifico. Purtroppo la gran parte del mondo cattolico, negli ultimi quarant’anni, si è accodata a questo modo di pensare.
Questo volume non si limita a fornire la diagnosi di questi fenomeni, ma ne suggerisce anche le terapie. E la terapia delle terapie sta nel rimettere Dio al centro della vita di ognuno. Perché quando l’uomo dimentica Dio, libera il peggio di sé e trasforma la terra nel pianeta delle scimmie.