Il testo illustra, attraverso spunti provenienti dalla ricerca scientifica e dall'esperienza pratica, alcune possibili applicazioni della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) nei contesti educativi, con particolare riferimento all'ambito scolastico. Le proposte si snodano lungo due filoni principali. Il primo fa riferimento al modello ICF come struttura conoscitiva dell'alunno e quadro di riferimento per la lettura/identificazione dei bisogni e l'attivazione delle risorse. Il secondo filone, invece, lo propone come strumento di programmazione educativa.
Un albergo isolato, tre insegnanti, il problema della gestione della classe. Sono questi gli elementi che danno vita ai dialoghi rappresentati in questo libro, nel quale Tuffanelli immagina tre insegnanti rinchiusi per una settimana in un albergo a discutere su come gestire la classe. Ogni giorno viene affrontato un nuovo argomento: il ruolo e della responsabilità sociale dell'insegnante, i problemi di stress e di autostima, l'autorevolezza dell'insegnante, la programmazione e i diversi modi di fare lezione, le dinamiche di classe e le strategie per governarle, i saperi, le abilità e le competenze, i modi diversi di valutare e i rapporti che intessono la funzione docente. I tre attori - un giovane laureato, un'insegnante di scuola secondaria di primo grado ottimista e fiduciosa e un professore di filosofi a che ha perso l'entusiasmo per il suo lavoro - aiuteranno insegnanti e educatori a riflettere su un tema difficile e poco affrontato come la gestione della classe in modo ironico e leggero.
La definizione di percorsi educativo-didattici individualizzati capaci di dare una risposta efficace alla molteplicità dei Bisogni Educativi Speciali che caratterizzano gli attuali contesti scolastici è una sfida complessa che coinvolge sempre più la scuola "inclusiva". In questa ottica, la stesura di un Piano educativo individualizzato (PEI) si rende necessaria per gli alunni non solo disabili, ma anche per tutti quelli che presentano disturbi dell'apprendimento, difficoltà psicologiche, comportamentali, emotive, svantaggio sociale, differenze linguistiche e culturali, ecc. Il presente volume, che si caratterizza per un'impostazione basata sul sistema ICF-CY/Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute per bambini e adolescenti (OMS, 2007), fornisce una guida insostituibile per leggere e interpretare pedagogicamente una Diagnosi funzionale, definire gli obiettivi di lavoro in modo dinamico, stendere un PEI vicino ai bisogni di ciascun alunno e volto al raggiungimento di concreti risultati educativo-didattici e di vita quotidiana, anche nell'ottica di un Progetto di vita adulta, compiti complessi ai quali tutti gli insegnanti sono chiamati a lavorare in una dimensione di co-costruzione condivisa.
Il terzo volume de "II Piano educativo individualizzato. Progetto di vita" presenta una raccolta di buone prassi di Piani educativi individualizzati definiti sulla base del sistema ICF-CY/Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute per bambini e adolescenti (OMS, 2007). Gli esempi proposti hanno lo scopo di illustrare come si costruisce concretamente, passo dopo passo, un PEI realmente funzionale e vicino ai bisogni dell'alunno. Su questi presupposti si basa la proposta di Diagnosi funzionale educativa dalla quale vengono evidenziati i vari punti di forza/abilità e i punti di debolezza/deficit dell'alunno, le sue capacità e performance, i fattori che facilitano o ostacolano il suo "funzionamento" e apprendimento nelle varie aree. Quest'analisi permette poi di individuare, a livello di Profilo dinamico funzionale, quelli che sono gli obiettivi a lungo, medio e breve termine verso i quali orientare concretamente il lavoro con l'alunno. I casi presentati si riferiscono a scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado (con uno sguardo nella prospettiva del Progetto di vita adulta) e sono accompagnati da riflessioni di carattere pedagogico-didattico che ne sottolineano gli aspetti più significativi. Ampio spazio è inoltre dedicato a suggerimenti pratico-operativi ed esempi di materiali, strumenti e metodologie utilizzati con successo nelle attività di intervento.
Il libro presenta una metodologia di didattica speciale, cioè più efficace e più umana, alcuni metodi specifici di lavoro e varie "buone prassi" realizzate. L'insegnante avrà così a disposizione una cornice culturale generale, modelli operativi ed esempi selezionati con cura dalle ultime annate della rivista "Difficoltà di apprendimento". Gli esempi e le buone prassi sono state scelte con i criteri della novità, dell'efficacia nel raggiungere gli obiettivi e delia replicabilità in contesti diversi.
Il libro analizza la situazione di apprendimento del bambino dislessico per fare il punto di quello che si può fare in particolare a scuola e in famiglia, indicando i materiali più adatti per una didattica specializzata e per un buon lavoro a casa. Il testo guida inoltre criticamente il lettore nella corretta fruizione dei materiali video contenuti nel DVD e dei materiali di intervento didattico e abilitativo presenti nel CD-ROM. Il DVD contiene videointerviste ad alcuni dei massimi esperti italiani (Giacomo Stella, Enrico Savelli, Enrico Ghidoni e Cesare Cornoldi) nel campo della dislessia, accanto a testimonianze di logopedisti, insegnanti, familiari e adulti che raccontano in prima persona la loro esperienza, presentando quindi la problematica da diverse prospettive e con diverse colorazioni emotive. Il CD-ROM contiene numerosi materiali stampabili in formato PDF (articoli, parti di libri, schede operative) e versioni dimostrative di software educativodidattici, che consentono di approfondire la tematica, fornendo un ampio ventaglio di quelli che sono gli strumenti e le metodologie più attuali fornite dalla ricerca scientifica.
Una delle "educazioni" psicologicamente più vitali, quella delle emozioni e della vita affettiva, si sta diffondendo nelle attività scolastiche con interventi di vario genere: laboratori di scoperta delle emozioni, percorsi di autoconsapevolezza, di esspresione affettiva, di lavoro su di sé e sulle relazioni.
Per realizzare una buona qualità dell'integrazione scolastica degli alunni con disabilità e un'efficace azione inclusiva per i molti alunni più con bisogni educativi speciali vi è la necessità di rendere sempre più "speciale" la "normalità" del far scuola tutti i giorni. La normalità della didattica e dei problemi educativi e formativi va decisamente arricchita di strategie efficaci e aspetti tecnici che provengono dalla pedagogia speciale (special education) e dalla psicologia dell'educazione. In questo modo, per l'alunno disabile o con bisogni educativi speciali è la normalità del relazionarsi e dell'imparare con tutti gli altri alunni, che gli dà identità, appartenenza, sicurezza, autostima.
Accanto al 2-3% di alunni disabili "certificati" c'è un altro 15-20% di alunni che presentano vari tipi di "Bisogni Educativi Speciali": difficoltà psicologiche e relazionali, svantaggio sociale e differenze linguistiche e culturali. Nel testo viene illustrato un nuovo modello di lettura delle difficoltà di "funzionamento educativo-apprenditivo", basato sull'ICF dell'OMS e utilizzabile dagli insegnanti, per cogliere in tempo i vari Bisogni Educativi Speciali e attivare tutte le risorse possibili secondo i principi della "speciale normalità", cioè la normalità quotidiana delle relazioni e degli apprendimenti, arricchita dalla specificità tecnica che le varie difficoltà richiedono.