Fondatore e massimo rappresentante della teologia letteraria, Jean-Pierre Jossua ci consegna in questo libro una prova alta del suo talento e del suo pensiero. Secondo il ritmo dei giorni, dei mesi, degli anni si vanno accumulando sulle pagine pensieri, riflessioni, aforismi e preghiere. Sono frammenti profondi e fascinosi, in cui si nasconde la totalità. Ma non si tratta, in Jossua, di un tutto inteso come la pretenziosa verità di una teologia che pretende di avere risposte su ogni questione. Siamo di fronte a una lezione di radicale umanità, dove la teologia affiora in quanto testimonianza disarmata di una vita. Un'esistenza consegnata al lettore, come quella di tutti. Un'esistenza affaticata dai fastidi quotidiani, dalla tristezza per il dolore, dal pensiero rivolto alle storture della storia, ma rallegrata dalla bellezza della natura, dai gesti semplici di amicizia, dalla sensibilità delle creature, dalla compagnia sommessa e indefettibile del suo Dio. "Buone nuove" della terra e del cielo portate da un uomo totalmente fedele alla vita.
L’eucaristia è allo stesso tempo un mistero e un’esperienza. Complessi, sia l’uno che l’altra. Accostabili solo a partire dalla celebrazione stessa, enumerandone e articolandone, se possibile, le varie componenti per coglierne l'unità profonda. Occorre partire da ciò che si celebra: la partecipazione all’eucaristia ci fa prendere coscienza della nostra identità cristiana, ci ricorda la misura della nostra fede, ci assicura un’esperienza della preghiera e della comunità, ci porta ad accettare di vivere l’unità nella diversità.
Jean-Pierre Jossua (1930), teologo domenicano formatosi alla scuola di Yves Congar, ha insegnato presso il centro di studi Le Saulchoir e ha diretto la rivista Concilium. Grande conoscitore dei padri della chiesa e della cultura contemporanea, ha sviluppato un originale e acuto modello di riflessione in cui si intrecciano il sapere teologico e quello letterario.
È ancora possibile credere? Ha ancora un senso una vita di fede in un mondo come il nostro? Si può fare esperienza di Dio, incontrarlo, parlargli come si fa con un interlocutore vivo e intimamente presente? In Se il tuo cuore crede... Jean-Pierre Jossua risponde a queste domande non da grande teologo (qual è), ma raccontando con lucida affabilità e incredibile intensità la storia vissuta della sua fede amante, della sua scoperta di Dio. Ne viene fuori un libro bellissimo, di eccezionale attualità, aperto e disponibile ad accogliere le domande di ogni credente e la ricerca di ogni uomo. Per questo, ogni pagina di Se il tuo cuore... sembra come attraversata da un fluido impalpabile, dall’aria inconfondibile di una fede passata al vaglio, posta al di là di ogni illusione, pienamente umana e dunque pervasa dall’alito del divino. A partire dal racconto di fede e dall’esplorazione sottile del senso del ‘fidarsi’, il libro si confronta con i grandi testi della tradizione biblica e patristica (la prima lettera di Giovanni e Agostino su tutti) e finisce con la preghiera, umile e accorata, di un credente che mentre adora e loda il suo Dio, non smette di inquietarlo e di lottare con Lui dinanzi al mistero del male e della morte. Perché la memoria inesausta dell’esistenza e del dolore dei fratelli mantiene un primato nel cuore di chi ha appreso, alla scuola di Abramo e di Mosè, quella solidarietà con il destino del mondo culminata nell’incarnazione e nella croce di Gesù di Nazareth.
Primo studio d'insieme sulla vita e l'opera di padre Congar.
Una critica acuta delle paure e delle falsificazioni del clericalismo, ma anche un vigoroso incitamento ad inventare un cristianesimo ringiovanito per il domani.