Ristampa anastatica dell'opera basilare di La Pira sui fondamenti della più alta democrazia, cristianamente ispirata, con una nuova presentazione di Fabrizio Fabbrini.
Questo libro raccoglie scritti e discorsi di Giorgio La Pira datati 1965-1977, anno della sua morte. Una selezione sufficiente per valutare l'intero arco del suo pensiero e della sua esperienza politica. Un'avvertenza è d'obbligo: questi testi sono stati pensati e composti nel contesto della divisione del mondo in due blocchi e della conseguente "guerra fredda" che provocò la corsa al riarmo atomico. Il proclamato e praticato ateismo di Stato nei paesi del "socialismo reale" coinvolse nella spaccatura del mondo in due anche la libertà religiosa. Soprattutto in Occidente ciò valse a costruire ulteriori muri. In questo scenario apocalittico, una voce si leva, spesso solitaria, sempre chiarissima e coerente: quella di La Pira. La sua visione profetica della storia lo induce, ovunque, a costruire ponti, mai ad elevare barriere. Nell'impossibilità della guerra - egli affermava, con un ragionamento che ai fautori del riarmo dava molto fastidio - bisogna costruire la pace, la quale per essere tale richiede rispetto delle diversità, giustizia sociale all'interno delle nazioni, solidarietà, anche economica, tra i popoli. E in base a questo principio, da uomo libero qual era, superò le maglie diplomatiche per tessere una rete di rapporti personali ed epistolari coi "potenti" della terra riscontrando in tanti attenzione, stima, rispetto.
Un evento meraviglioso quale può essere la nascita di un nipotino, fa si che, all'improvviso, scaturisca la voglia di dedicare al nuovo arrivato qualcosa che rimanga a lungo nel tempo. Ecco allora che dall'immaginazione e dai pastelli colorati della nonna, pittrice per diletto, nascono dodici piccole storie, ciascuna delle quali illustrata dalla stessa autrice, che mescolano fantasia e situazioni reali della vita di ogni giorno del piccolo arrivato. Infatti, come cita all'inizio il libro: la loro ricetta è molto semplice, un po' di fantasia, un po' di verità, condite con tanto amore. Ed è proprio come sono nate Le avventure di Pulcino Tommaso. Con amore, come qualunque nonna avrebbe fatto.
Il testo raccoglie gli Atti del seminario popolare sul pensiero dell'Estremo Oriente. I ricercatori coinvolti a partire dalle proprie competenze e dai propri interessi, cercano di chiarire, in modo semplice e "popolare" perché è necessario conoscere e approfondire un tema legato ad un aspetto del pensiero orientale (filosofia, religione, musica, arte, cinema). In questo modo, si cerca di trovare ragioni vitali, e non esclusivamente accademiche o commerciali, per accostarsi all'Oriente. Il tentativo è quello di avvicinare quante più persone possibili a una cultura che rimane, nonostante l'accelerazione dei ritmi globalizzanti, relegata in secondo piano e ristretta o al cerchio magico degli specialisti o esposta alla banalizzazione del pensiero unico. Attraverso questo libro si tenta, dunque, di offrire risposte che possano essere un vero punto d'inizio per chi, spesso carico di pregiudizi, si accosta per la prima volta a un mondo così complesso e affascinante. La sfida è, non di esporre una teoria preconfezionata, ma aprirsi al dialogo interrogante e stabilire insieme ragioni superiori e condivise.
Su iniziativa della Fondazione Federico Ozanam - Vincenzo De Paoli, il volume raccoglie gli scritti di Giorgio La Pira tratti da «II Samaritano» (oggi «La San Vincenzo in Italia»), organo ufficiale della Società di San Vincenzo De Paoli italiana, scritti che vanno dal 1950 al 1977, anno della scomparsa di La Pira. Ordinati dal Curatore secondo un criterio tematico, «I suoi scritti ci dicono quanto La Pira sia stato, fino all'ultimo dei suoi giorni, non solo il Presidente, il padre, il fratello, l'amico ma anche un faro e una bussola per tutti i vincenziani. In questa ottica i suoi “scritti vincenziani” si possono considerare “istituzionali”, cioè frutto dell'attività propria di questi ruoli, riconducibili a funzioni di indirizzo, di formazione, carità e assistenza (...). Essa si concentra su argomenti domestici, piuttosto ricorrenti, finalizzati a formare il vincenziano, visto che per La Pira il primo obiettivo per il confratello è il raggiungimento della propria santità» (dalla Presentazione).