La comunicazione è azione sociale per eccellenza, costituendo infatti un elemento fondamentale di socialità e di socievolezza, di scambio e di rapporto sociale. Indipendentemente dalle sue funzioni o dagli ambiti specifici, la comunicazione consente, immediatamente o in maniera mediata/ipermediata, l'informazione e la relazione per gli attori sociali che sembrano sempre di più ad essa legarsi quasi senza autonomia, misconoscendo il fatto che, come direbbe Habermas, fra azione sociale ed azione comunicativa rimane comunque una sostanziale differenza. Il testo propone, oltre ad una riflessione sulla struttura del comunicare (anche a livello interculturale), un excursus sui territori principali dell'agire comunicativo, a livello micro, macro e meso.
Il volume rappresenta un tentativo di mettere insieme ambiti di discorso differenti, multidisciplinari, per fornire una sorta di piccolo lessico della contemporaneità attraverso alcune parole-chiave. Attraverso il linguaggio noi possiamo fissare, conoscere la realtà e rapportarci ad essa, ma è pur vero che la natura necessariamente polisemica di molti concetti rende indispensabile ricostituire un significato proponibile e condivisibile. Vi si troveranno quindi sviluppati veri e propri "oggetti" culturali (come "appartenenza", "pregiudizio"), ambiti e territori di socialità (come "politica", "comportamento", "globalizzazione"), modalità di produzione sociale (come "comunicazione", "tradizione"); il tutto in maniera essenziale e discorsiva.
Partendo dall'idea che multiculturalismo spesso è piuttosto una definizione che un processo, il testo cerca di individuare tracce di percorribilità realizzative di una società che vuole essere non più principalmente monoculturale. Occorre dunque non pensare tanto sistemicamente, ma concentrarsi su alcune fra le strutture portanti della società stessa in maniera inizialmente disaggregata, nonché talune riflessioni su realtà trasversali al discorso. Questo volume vuole essere quindi un piccolo contributo a una discussione certamente molto complessa, contributo che parte dall'interazione per cercare ipotesi di lavoro più "macro" e, in quanto tali, non sempre facilmente raggiungibili.
Forme della contemporaneità, tracce dell'agire sociale fra struttura ed azione nel quadro della "società dell'incertezza": questo in sintesi il tema conduttore del volume. Principali temi affrontati sono l'"identità collettiva", i "problemi sociali" come l'agire interculturale ed azioni situate costituenti momenti specifici di interesse sociologico e sociale: ancora una volta un "discorso su un discorso" (ovvero la sociologia sul sociale) atto possibilmente ad interpretare con un necessario estraneamento talune complessità ed incertezze della contemporaneità.
Il presente volume si basa su due assunti: il primo consiste nel fatto che le organizzazioni complesse, al di là delle singole specificità in termini di strutture, obiettivi, campi d'azione, sono in sé dei sottosistemi sociali e come tali in ciò consiste il secondo assunto rispecchiano, secondo la logica del sub system mirroring, le principali componenti del sistema sociale macro di riferimento. I diversi capitoli descrivono e analizzano perciò sia il quadro di insieme, sia alcuni processi sociali e alcune forme di interazione così come riscontrabili nella teoria sociologica generale e tramite la ricerca.
Il presente volume, strutturato in saggi, ha come filo conduttore il tema della complessità sistemica, ora legata all'agire delle organizzazioni formali (parte prima), ora ai contesti di sviluppo locale (parte seconda). Le forme di complessità che emergono sono differentemente coniugabili nella contemporaneità, che vede peraltro sempre di più il declinarsi di una modernità multipla (nel senso proprio di Eisenstadt) sempre difficile da cogliersi nelle sue sfaccettature e problematiche d'insieme. L'unitarietà di questo volume, quindi, può essere solo "concettuale", considerata la ovvia frammentazione di tematiche specifiche e relative modalità di trattazione; è rintracciabile, tuttavia, una dinamica costante di "scomposizione/ricomposizione", insita nella contemporaneità stessa, che ne costituisce, spesso, sia la difficile comprensibilità sia il loro assoluto interesse. L'obiettivo di questo volume è proprio quello di poter contribuire, sia pure in modo frammentario, allo sviluppo negli studenti universitari di una sensibilità sempre crescente nei confronti della complessità sistemica stessa.
"Discorsi su un discorso", quello, ovviamente, "sociale": questa la chiave interpretativa del testo; il che presuppone la assunzione della metafora ermeneutica della "società-come-testo" e conseguentemente il lavoro del sociologo come interprete/trascrittore del testo stesso con tutti i possibili breakdown derivabili in termini di effettiva comprensibilità della azione sociale e di dialettica "distacco/coinvolgimento", di un tendenziale estraneamento talvolta difficile da praticarsi ma comunque indispensabile. I saggi qui compresi sono in qualche modo da considerarsi come ricostruzioni di "forme" di società, dei momenti/percorsi che, concepiti principalmente nell'ambito della didattica universitaria, vogliono fotografare diverse realtà spesso cogenti e, soprattutto, nella dimensione "comprendente" propria della sociologia.
"Nella storia europea la nostra civiltà si è incontrata con le altre culture in molte occasioni ed in diversi modi. In modi e occasioni che hanno consentito alla nostra società di guardare a se stessa in modo critico, dovendo trovare in se medesima le ragioni di apertura o eventualmente di esclusione mediante le quali poter rapportarsi all'altro. Negli ultimi tempi sotto l'etichetta del multiculturalismo e della multietnicità una simile riflessione si è, una volta di più, riavviata e rinnovata. Nei lavori che costituiscono questo volume queste poche parole introduttive, la riconsiderazione di questi temi tiene presente la risalente tradizione a cui si è voluto far cenno, ma cerca di aggiornarne i punti di vista e le problematiche salienti." (Dalla Prefazione di A. Bixio).