Nell'immaginario europeo e americano lo zen ha assunto connotazioni estranee al mondo del sacro, ma che devono a mode estemporanee, retaggio forse della passata ricezione istintuale e poco rigorosa dal punto di vista specifico di un messaggio che è prima di tutto un insegnamento religioso. Per liberarsi di questi luoghi comuni occorre partire dal buddhismo. Lo zen è infatti una scuola buddhista originatasi in Cina dove era conosciuta sotto il nome di chan, meditazione, a indicare l'identificazione stessa della scuola con la pratica per eccellenza che la caratterizza, trasmessa dalla Corea. Intento del dizionario è quello di suggerire percorsi di approfondimento all'interno della storia, della realtà e della pratica quotidiana dello zen.
"Un'ora dopo aver letto l'esito del test di gravidanza, avevo già montato un canestro in giardino. 'È un maschio, me lo sento!'. Perché dopo due meravigliose figlie femmine era giusto, se non pareggiare i conti, almeno bilanciare un po' le parti. A Daniela l'ultima cosa che interessava era il sesso della creatura che portava in grembo. Bastava che fosse sana, diceva. Che poi è il pensiero di ogni genitore, solo che, quando la vita ti ha già messo alla prova, quel pensiero non lascia spazio a nessun altro. Poi ci fu il succo alla pera. Qualche sorso per svegliare a suon di zuccheri il piccoletto, in modo che si posizionasse a favore di ecografo. Fu quello il giorno in cui capii che mi dovevo preparare, perché qualcosa stava davvero per cambiare. Quando la dottoressa ci convocò e senza tanti preamboli ci disse: 'Si tratta della trisomia 21', invece, capii un'altra cosa: che Daniela era già pronta. 'È maschio o femmina?', chiese, lasciandomi a bocca aperta ancora una volta. Perché adesso sì, l'unica cosa che contava era sapere chi sarebbe arrivato nella nostra famiglia. Era Anna la buona notizia che stavamo aspettando."
Il '200, in Italia e in Europa, è stato un secolo di grande sviluppo tanto culturale quanto economico, durante il quale vissero personaggi della levatura di Federico II, Dante o Luigi IX il Santo. Ma come vestivano allora i nobili o i popolani? Attingendo a un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca e da una lunga esperienza nel campo della rievocazione e ricostruzione storica, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Duecento (non ultimi alcuni accessori principali) fornendo al lettore, attraverso oltre cento immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico del periodo, distribuito nel tempo (tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIV) e nello spazio (con riferimenti non solo all'Italia ma a tutta l'Europa centro-occidentale). Miniature, affreschi, sculture, reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi, accompagnati da descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento che permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto.Questo testo, indirizzato non solo a chi si interessa a quelle attività di intrattenimento comunemente definite rievocazioni storiche, permette così anche all'appassionato di approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire duecentesco che ancora oggi esercitano tanto fascino.
Il '300 ha visto l'Europa mutare sotto i colpi delle vicende politiche e della grande peste, mentre entravano in crisi le istituzioni del passato (papato e impero) e si facevano strada nuove forme di governo (le signorie e le monarchie nazionali). La moda del tempo si fece interprete del nuovo sentire e si allineò a quel gusto che, con manifesto disprezzo, i posteri definiranno "gotico". Attingendo a un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca e da una lunga esperienza nel campo della rievocazione e ricostruzione storica, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del XIV secolo, in Italia come nel resto d'Europa, senza trascurare anche alcuni accessori principali e fornendo al lettore, attraverso centoventi immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutto il continente. Miniature, affreschi, sculture e reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi, accompagnati da descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento, che permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto. Questo testo, indirizzato non solo a chi si interessa a quelle attività di intrattenimento comunemente definite rievocazioni storiche, permette così anche all'appassionato di approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire trecentesco tutt'ora presenti nell'immaginario comune.
Nel XV secolo in Italia, in parallelo con il rinnovamento delle lettere e delle arti, anche la moda abbandonò le forme gotiche del secolo precedente a favore di abiti più semplici e lineari: nasceva così il vestire all'italiana. Attingendo ad un insieme di conoscenze derivato dallo studio di centinaia di fonti dell'epoca e da una lunga esperienza nel campo della rievocazione e ricostruzione storica, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Quattrocento italiano (non ultimi alcuni accessori principali) fornendo al lettore, attraverso oltre centotrenta immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutta la penisola italiana. Miniature, affreschi, sculture e reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi, accompagnati da descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento che permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto. Questo testo, indirizzato non solo a chi si interessa e occupa di rievocazioni storiche, permette così anche all'appassionato di approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire quattrocentesco che ancora oggi esercitano tanto fascino.
Il Rinascimento è per antonomasia Italiano, e il '500 ne rappresenta l'apice, sfarzoso e altisonante. Mentre la ricchezza delle corti signorili italiane compensava la loro impotenza militare e politica di fronte alle Corone straniere, Francia, Impero e Spagna, che per decenni fecero della Penisola un immenso campo di battaglia, la moda recepì ed interpretò tale situazione e fu caratterizzata dalla fusione di elementi molto differenti tra loro e altrettanto lontani dal gusto precedente. Attingendo a un insieme di conoscenze maturato in anni di rievocazione e ricostruzione storica e basandosi sullo studio di centinaia di fonti dell'epoca, l'autore analizza tutti gli elementi di cui era costituito l'abbigliamento del Cinquecento italiano (non ultimi alcuni accessori principali) fornendo al lettore, attraverso oltre centoventi immagini a colori, un ricco campionario dell'apparato iconografico dell'epoca, distribuito sull'intero arco del secolo e con riferimenti a tutta la penisola italiana. Ritratti ed affreschi, sculture e reperti archeologici sono il punto di partenza dell'analisi e le descrizioni dei singoli capi d'abbigliamento permettono di studiare le differenze nell'uso e nella fattura di ogni elemento descritto. Così sia il rievocatore che l'appassionato potranno approfondire la conoscenza di quegli aspetti dell'apparire rinascimentale che ancora oggi affascinano tanto.
La relazione fra la parola di Dio e la Terra Santa è espressa in modo sapiente e appassionato. L’autore conduce il pellegrino nei luoghi che hanno visto Gesù protagonista, da Betlemme a Gerusalemme, passando per Cafarnao e Emmaus.
Le pagine scelte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, accompagnate da informazioni geografiche, storiche e archeologiche, ci permettono di accostarci alla straordinaria persona di Gesù e di comprenderla nella sua novità per gli uomini del suo tempo, come per quelli di oggi.
Con la presentazione del Card. Angelo Scola
L'analisi dell'operato del decisore pubblico a favore della preservazione e della valorizzazione del paesaggio rappresenta l'argomento centrale di questo volume. In dettaglio, nella pubblicazione propone: una sintesi dei risultati ottenuti dal progetto di ricerca finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca (PRIN) 'Gli interventi paesaggistico-ambientali nelle politiche di sviluppo rurale - IPAPoRe'; una rassegna critica delle metodologie da utilizzare per valutare e classificare il paesaggio; una valutazione del paesaggio sulla base degli interventi rivolti allo sviluppo rurale applicata al caso di studio del Friuli Venezia Giulia. Oggetto di studio è, da un lato, il valore attribuito al paesaggio nella Valutazione d'Impatto Ambientale e nella Valutazione Ambientale Strategica, dall'altro, il contributo che la valutazione del paesaggio ha assunto nei processi di governo del territorio. Infine, si presenta una classificazione qualitativa del paesaggio rivolta ad evitarne trasformazioni deleterie.
"Perché leggere i classici?", L'interrogativo ha attraversato la riflessione estetico-critica moderna e contemporanea, da Sainte-Beuve a Croce, da Eliot a Calvino ed appare oggi più che mai attuale in tempi di indifferentismo storico, di smarrimento del senso della continuità dialettica della storia, di inquieta ricerca di identità etico-culturale. Nato da un'intima passione dell'autrice per il mondo classico e da anni di pazienti ricerche, il volume si apre con una filosofica causerie sui concetti di classicità e classicismo, passando nei capitoli successivi ad un'analisi, lungo l'asse cronologico, delle diverse modalità di approccio ai classici, ad una breve, essenziale storia della ricezione e della tradizione testuale, per poi aprire un approfondimento monografico di più ampio respiro sugli echi classici nella letteratura italiana, con particolare attenzione al panorama novecentesco. A chiusura dello studio una riflessione dedicata alla didattica dei classici nel tempo: uno sguardo sintetico su storia, metodi, problemi, particolarmente utile a docenti e studenti.
Il volume, mediante un'ottica interdisciplinare, analizza la situazione dei sistemi rurali nel contesto evolutivo che connota l'economia mondiale, approfondendo il caso del Friuli Venezia Giulia. I contributi si soffermano sui profondi mutamenti che i sistemi socioeconomici hanno subito nell'ultimo decennio e che hanno contribuito a delineare prospettive future per le realtà rurali locali tutt'altro che scontate e meritevoli di un'attenta analisi. Da un lato, infatti, le risorse finanziarie calanti rappresentano una difficoltà che le aree rurali, e in special modo quelle marginali, sono e saranno costrette a fronteggiare. Dall'altro lato, però, si affacciano nuove opportunità di valorizzazione delle risorse endogene, che rappresentano delle leve per lo sviluppo dei sistemi locali. Dai lavori contenuti nel volume emergono, in particolare, delle indicazioni utili a compiere scelte consapevoli a favore dello sviluppo e della conseguente trasformazione dei territori, secondo una logica di progettualità condivisa.
Questa ricerca si svolge attorno a due nuclei: il significato ecclesiologico del Concilio Vaticano II e il principio teologico della comunione nella Chiesa. Inoltre questa tesi dottorale attesta l'originalità e la preziosità del contributo di Paolo VI all'elaborazione e alla formulazione dell'ecclesiologia di comunione, dimostrando che per il pontefice l'evento conciliare ha manifestato la realtà comunionale della Chiesa.