Chiunque abbia amato un cane sa di cosa parla questo libro. È una storia vera e racconta di una grande amicizia, di tenerezza e dolore, di lealtà e tenacia. E, più di tutto, racconta di una speranza incrollabile. È la storia di un cane straordinario, Hachiko, del suo padrone, il professor Ueno, e di un appuntamento mancato in una stazione di Tokyo. Di un'attesa paziente durata dieci anni e di una fedeltà senza eguali, che ha commosso il Giappone e il mondo intero. Ancora oggi la statua di Hachiko, nella piccola stazione pendolare del quartiere di Shibuya, è uno dei monumenti più visitati di Tokyo. Perché nessuno è immune al fascino di questa storia, e chi vi si imbatte impara almeno una cosa: quando un cane ama il suo padrone, non c'è niente che non farebbe per lui.
Gus ha quattordici anni ed è autistico. Non guarda le persone negli occhi e saltella quando è felice, cioè quasi sempre. Quando scopre che Siri, l’assistente vocale di Apple, non solo sa reperire informazioni sulle sue varie ossessioni – treni, autobus, scale mobili, il meteo – ma può anche parlarne per ore senza mai spazientirsi, la elegge a sua migliore amica. Judith, la mamma di Gus, comincia a provare una profonda gratitudine per questa macchina premurosa dalla voce conciliante e dai modi affabili che la sottrae all’ennesima discussione sull’eventualità di tornado a Kansas City e che aiuta suo figlio a comunicare con il resto del mondo. A Siri con amore è il racconto divertente e onesto di cosa vuol dire vivere con un ragazzo fuori dall’ordinario: un ragazzo che non sa tirare la palla, abbottonarsi la camicia o usare il coltello, che a volte non sa cogliere la differenza tra realtà e fantasia, ma sa suonare Beethoven al pianoforte in maniera commovente, a cui basta andare da qualunque parte una volta sola per saper ritrovare la strada per il resto della sua vita, che a volte pensa che le macchine siano amiche, e non capisce bene cosa sia un amico in carne e ossa. Ma sente di averne, e ne vorrebbe sempre di più.
Este volumen recoge 18 discursos a grupos de católicos y protestantes, donde Newman desarrolla varias claves de la fe cristiana con la intención de promover en los lectores una mayor coherencia, e incluso una conversión. Se trata del primer volumen propiamente espiritual que el autor escribió como católico.
Con un estilo entre la conferencia y el sermón, Newman trata de responder a las preguntas de la razón acerca de los temas básicos del cristianismo, logrando un texto de valor permanente que lo convierte en una joya de la espiritualidad.
John Henry Newman (1801-1890) fue preceptor del Oriel College y líder del Movimiento de Oxford, que combatía la influencia laicista en el anglicanismo. Se adhirió a la Iglesia Católica en 1845, fue ordenado sacerdote y en 1879 León XIII le hizo cardenal. Fue beatificado por Benedicto XVI en 2010. Son numerosos sus escritos especulativos, teológicos y apologéticos.
L'"Apologia pro vita sua" è forse lo scritto più largamente noto e amato di Newman, un classico insieme della letteratura e della spiritualità moderne. Stesa di getto in pochi mesi, nella primavera 1864, questa autobiografia singolare e fors'anche unica nel suo genere fu non solo suggerita, ma in qualche modo imposta a Newman dalle vicende di una controversia con Charles Kingsley, esponente di spicco del «socialismo cristiano», il quale aveva avanzato pesanti insinuazioni sull'attaccamento del clero cattolico, e in particolare di Newman, alla verità. La risposta di Newman consistette nell'esposizione lineare ed esattamente documentata dell'evoluzione graduale delle proprie convinzioni religiose, dalla giovinezza su su attraverso l'insegnamento a Oxford, la partecipazione determinante al Movimento Trattariano, infine la conversione alla Chiesa cattolica: un quadro vivace, ricco di avvenimenti epocali, di incontri memorabili e di riflessioni illuminanti, uno straordinario documento storico e umano che ci consente di entrare in rapporto diretto con una personalità affascinante per amabilità di tratto, altezza di pensiero e doti ineguagliabili di stile. Pubblicata poco dopo in forma unitaria, l'opera conobbe immediatamente un successo senza precedenti, ed è rimasta da allora un punto di riferimento obbligato per chi voglia ripercorrere le vicende dello spirito europeo nella sua incessante ricerca della Verità, e in primo luogo della Verità religiosa.
Una storia vera, raccontata in un libro di grande dolcezza e interpretata al cinema da un intenso Richard Gere.
Questa è la storia di un cane che aspetta. È la storia di Hachiko che ogni giorno, alla stessa ora, accoglie sul binario il treno dei pendolari e, tra la folla stanca e frettolosa, va incontro al suo padrone per riportarlo a casa dopo il lavoro. Anche quando l’uomo un giorno non fa più ritorno, il cane continua ad aspettarlo, incrollabile nella propria fedeltà. Per dieci anni la sagoma familiare di Hachiko, di vedetta sul binario di arrivo alla stazione di Shibuya, Tokyo, è stata una certezza per i pendolari che la affollavano quotidianamente. La sua devozione è un simbolo di amore incondizionato a cui è impossibile resistere. In Italia, il libro di Lesléa Newman che racconta la storia di Hachiko ha raggiunto le 20.000 copie e 4 edizioni in soli 5 mesi.
IL DVD Ispirato a una vicenda realmente accaduta tra gli anni Venti e Trenta in Giappone, il film di Lasse Hallström (regista anche di Chocolat e La mia vita a quattro zampe) con Richard Gere è stato un evento al Festival del Cinema di Roma e ha scatenato una vera e propria Hachiko-mania. Su Facebook la sola pagina italiana dei fan di Hachiko ha superato la cifra record di 50.000 iscritti. Nei contenuti extra: trailer; making of; intervista Studio Universal a Richard Gere; Richard Gere Live al Festival di Roma – per Studio Universal.
Quando il 14 gennaio 1875 venne pubblicata la "Lettera al Duca di Norfolk", l'Inghilterra era attraversata da polemiche accese contro la pubblicazione del Sillabo e la definizione del Concilio Vaticano I circa l'infallibilità del Papa. Il grande statista inglese Gladstone aveva attaccato pubblicamente i cattolici ritenendo che la loro fedeltà al Papa li privasse della libertà intellettuale e morale e fosse incompatibile con la fedeltà allo Stato, dal momento che avrebbero dovuto vincolare la loro coscienza ad una potenza straniera. A distanza di 125 anni il tema affrontato nella lettera offre lo spunto per una rilettura della storia del papato e della riflessione intorno all'infallibilità del Papa, a partire dai primi del secolo.
En Los arrianos del siglo IV, la primera investigación sistemática de envergadura publicada por Newman cuando aún era un joven clérigo anglicano, aborda la génesis, el desarrollo y consecuencias de la herejía arriana, la primera gran crisis de la Iglesia después de la época de las persecuciones. Aunque la obra se sitúa casi al inicio de la evolución del pensamiento de Newman, contiene algunas importantes intuiciones que el recientemente proclamado santo retomará en sus estudios posteriores. Planteada inicialmente como una historia de los concilios, el autor terminó abordando, con un enfoque más teológico que histórico, la evolución del grupo arriano en el periodo anterior al Concilio de Nicea y la actividad de san Atanasio. A lo largo del texto Newman combina la exposición sistemática y la narración histórica, al tiempo que va estableciendo una analogía entre el siglo IV y la situación contemporánea a partir de los temas y personajes que trata, comparando en varios capítulos la Iglesia anglicana de su época y aquella de los primeros siglos. En la reconstrucción histórica del arriansmo, destaca su aportación personal acerca del origen de la herejía en Antioquía, liberando así a la escuela de Alejandría de la acusación de ser en ella donde surgió. Sostiene también que el arrianismo estaba estrechamente relacionado con la escuela aristotélica de su época y, en especial, con los sofistas. John Henry Newman (Londres 1801 – Birmingham 1890) es sin duda uno de los pensadores cristianos con mayor influencia en la actualidad, especialmente en el mundo anglosajón. Ordenado sacerdote anglicano en 1825, durante los años siguientes fue uno de los principales impulsores del Movimiento de Oxford, cuya aspiración principal era que la Iglesia de Inglaterra volviera a sus raíces católicas. Tras un largo proceso, sus estudios sobre los Padres de la Iglesia le acaban llevando a convertirse al catolicismo en 1845, siendo ordenado sacerdote católico en 1847. En 1879 fue nombrado cardenal por el papa León XIII. Considerado por muchos como uno de los inspiradores del Concilio Vaticano II, en 1991 fue declarado Venerable por san Juan Pablo II. En 2010 beatificado por Benedicto XVI y el 13 de octubre de 2019 canonizado por el papa Francisco en Roma. Encuentro ha publicado en español buena parte de su extensa obra, de la que destacan Ensayo para contribuir a una Gramática del Asentimiento, Apologia pro vita sua, Suyo con afecto y los Sermones parroquiales (ocho volúmenes).
La preghiera fu l'occupazione preferita di John Henry Newman. Scandì tutti i suoi giorni, assumendo aspetti nuovi nelle fasi successive della sua vita. Lo accompagnò e lo confortò, in maniera progressiva, sia nel periodo anglicano, sia dopo la conversione alla Chiesa cattolica, avvenuta nel 1845, quando aveva quarantaquattro anni. Egli non tenne chiusa in sé un'esperienza così importante, ma ne fece materia di riflessione per comprenderla meglio e per portarla alla conoscenza degli altri. In questa elaborazione non si limitò a rivelare i suoi sentimenti personali, ma li arricchì con lo studio di quelle che potremmo chiamare le fonti della sua preghiera: la Bibbia, la Tradizione, soprattutto quella dei Padri, i Teologi anglicani del Seicento (Caroline Divines), il Prayer Book (il libro della preghiera anglicana per tutti i tempi dell'anno). Forte della sua esperienza personale e dell'insegnamento di fonti così autorevoli, egli trattò della preghiera negli scritti e nelle prediche e vi dedicò esplicitamente alcuni sermoni. Nell'insieme Newman ci presenta un tipo di preghiera biblico e patristico, nobile e sostenuto, a volte anche popolare, che non concede nulla alla superficialità e all'improvvisazione. Con le sue geniali intuizioni egli ha portato un contributo di novità e di profondità nella dottrina della preghiera.