Il piccolo Tommy da alcuni mesi vive nella "Grande casa", una villa di raffinata bellezza persa nel verde, ai piedi di un borgo antico. Con la mamma Clelia, la premurosa e stravagante zia Carmelina, il cane Ulisse, l'asinella Filomena, il gatto Sombrero, Tommy trascorrerà un anno di magiche esperienze legate al ritmo delle stagioni, alle feste religiose, alla nevicata di Natale, alle costellazioni del cielo in una notte incantata, ai nuovi rapporti di amicizia, che consolideranno il suo carattere e rimarranno intatti nella sua memoria.
Più che a conservare o a innovare, i francescani tendono a indebolire la forza dogmatizzante di alcuni orientamenti di carattere sia filosofico e politico che teologico. L'assunto teorico generale è che, essendo espressione della libertà progettuale del loro autore, le cose - fenomeni, eventi, prospettive sono "res et signa", con un senso che passa attraverso la loro struttura senza però risolversi in essa. In questa cornice teorica viene discussa la diffusa persuasione, secondo cui una prospettiva storiografica è attendibile unicamente in rapporto al suo impianto razionale. Atteggiamento diffuso, di cui qui viene problematizzato l'aspetto intransigente e lo scarso coinvolgimento esistenziale. In tale contesto si ripropongono alcuni tratti degli itinerari - filosofico-scientifico (Bacone), filosofico-teologico (Bonaventura, Scoto) e filosofico-politico (Occam) - dei maggiori rappresentanti della Scuola Francescana, con l'intento di mostrarne la fecondità sia teoretica che pastorale a condizione che siano liberati dal peso di una razionalità fondante e autoreferenziale.
La guerra di Crimea ha dominato la metà del XIX secolo, provocando la morte di almeno 800 000 persone e ridisegnando la mappa dell'Europa. Iniziata come una guerra di religione, fu determinata dalla convinzione dello zar Nicola I che quella guerra doveva essere una crociata, l'adempimento del destino della Russia a governare tutti i cristiani ortodossi e a controllare i Luoghi Santi. Fu anche una guerra basata sull'odio e sull'ipocrisia, segnata in particolare dall'ondata di russofobia che travolse buona parte dell'Europa. Figes descrive la guerra come un'ultima crociata, nella quale la religione ebbe un ruolo fondamentale, tanto da farla diventare la prima "guerra totale" della storia. Nessuno ha contato i morti tra la popolazione civile: vittime dei cannoni o della fame nelle città assediate; etnie devastate dalle malattie diffuse dagli eserciti; intere comunità spazzate via durante i massacri e le campagne di pulizia etnica nel Caucaso, nei Balcani e in Crimea. L'autore utilizza materiali di prima mano (lettere dei soldati, diari, documenti provenienti dagli archivi russi ecc.), tratta gli eventi bellici da una prospettiva che dà vita a nuove interpretazioni, riuscendo a trasmettere quella partecipazione umana che può emergere solo dall'impiego di testimonianze molto diverse.
Giornalisti, economisti, scrittori e conduttori radiofonici, ci accompagnano in quest'Italia che costruisce il nuovo", che riparte, che rialza la testa. "
La città di Dio e la città dell'uomo per una nuova democrazia. Sono quattro ondate di pensiero che muovono dal profondo della storia e portano a riva per un verso la concezione occidentale dell'essere come diritto-a-essere, per l'altro la concezione francescana dell'essere come dono-di-essere; mentre la prima pone al centro il primato della razionalità e dunque della volontà di potenza o di autoaffermazione, l'altra, invece, il primato della libertà e dunque della volontà oblativa o di servizio. Ciò che il francescano denuncia non riguarda il potere, che il sapere assicura, ma il suo carattere dominatorio; non il primato della normativa, pilastro della convivenza, ma la sua anima rivendicativa; non la razionalità, ma la sua risoluzione nel diritto-a-essere. L'approdo è costituito dalla libertà creativa di segno oblativo, con cui si cerca di fare interagire la tensione dell'età contemporanea verso nuove forme di convivenza con la fonte ispirativa della plurisecolare avventura francescana, costituita dalla conoscenza come riconoscenza, tradotta nella storia attraverso una pastorale di difesa della dignità di tutti, a partire dai più poveri.
"Mi considero un poeta religioso e politico, una categoria pericolosa: quegli uomini che, se individuano un obiettivo, fanno un gran casino e coinvolgono tutti quelli che avvicinano per raggiungere il sogno". Quello di Gino Girolomoni (1946-2012), contadino e mistico, marito e "monaco", è stato ritornare alla terra, rivivere l'affetto per il lavoro agricolo come contatto vivo e vivificante con il creato. Grazie a tale passione, scaturita da un cristianesimo radicale, Girolomoni ha costruito un'esistenza intessuta di opere e incontri: la rinascita di un monastero abbandonato, Montebello, ancor oggi luogo di spirito e silenzio per tanti e tante in ricerca: "Alce Nero" (oggi "Girolomoni"), la prima cooperativa agricola biologica in Italia; i dialoghi con gli amici Guido Ceronetti, Massimo Cacciari, Sergio Quinzio, Vittorio e Rosanna Messori. E, in tempi più recenti, la lotta contro gli Ogm, "la prova vivente che esiste il diavolo". Ermanno Olmi definisce "sacrale" la missione di impegno civile ed ecologico di Girolomoni. Massimo Orlandi ci guida nella conoscenza di un autentico profeta del nostro tempo, capace di ritornare alla terra per trovare il Cielo. Un uomo che chiedeva ai suoi sodali "di smettere di esistere per cominciare a vivere". E che nel cuore portava una certezza antica: "Vedi, amico, il grano è come Gesù Cristo. Non ti tradisce mai". Prefazione di Vandana Shiva.
La "scuola francescana" come guida al pensiero filosofico occidentale. La sollecitazione a un nuovo stile di pensiero, secondo il quale la verità è la forma che la libertà in esercizio assume nel tempo.
Padre David Turoldo lasciò nella vita di don Ciotti un biglietto scritto a mano: “Lo spirito è il vento che non lascia dormire la polvere”. Nessuna frase ha saputo descrivere meglio la sua scelta di vita. Luigi è presente dove lo spirito chiami, per una ferita da lenire come per una scintilla da trasformare in fiamma. In questo libro l’autore ha raccolto i passaggi più luminosi, più fecondi e carichi di vita degli incontri con Luigi Ciotti.
È un incontro speciale quello che vi proponiamo: contiene i passaggi più coinvolgenti di tanti incontri con don Ciotti, porta con sè tutta la passione e la bellezza della sua testimonianza di vita. Prepariamoci, allora, a respirare l’aria frizzante che ci porta questo “polmone di Dio” e ad ascoltare la sua voce potente e spigolosa che ci invita a uscire dal nostro egoismo e a reclamare giustizia per chi non ne ha. Lasciamo che le sue parole ci arrivino addosso: saranno ora pedata ora abbraccio, ora morso ora carezza. Ci faranno anche male, per farci, soprattutto, bene.
Una raccolta di riflessioni appassionate e profonde sui grandi temi del vivere.
Dialogo sui segni, i linguaggi e i riti della liturgia. In forma semplice e di facile lettura, senza per nulla banalizzare i contenuti, l'autore accosta i temi della Liturgia approfondendo il significato delle varie azioni rituali, soprattutto in riferimento alla celebrazioni dei sacramenti.
È il 1935 quando Lev incontra Svetlana per la prima volta nel cortile dell'università di Mosca. Snella, con folti capelli castani, gli zigomi sporgenti e occhi azzurri dallo sguardo intelligente e malinconico, Svetlana è una delle poche donne che nel settembre del 1935 si è guadagnata assieme a Lev e a trenta altri uomini l'ammissione alla facoltà, la migliore per la fisica di tutta l'Unione Sovietica. Durante i primi anni di università, Lev la chiama Sveta, va a sedersi accanto a lei alle lezioni, a mangiare con lei in mensa, a incontrarla al club studentesco, ad aspettarla alla fine delle lezioni. Poi la riaccompagna a casa, dove legge con lei la Achmatova e Blok, i suoi poeti preferiti. Impossibile per Sveta non innamorarsi di quel ragazzo dal volto cortese e gentile, con dolci occhi azzurri e la bocca carnosa, come quella di una ragazza. Impossibile anche non essere orgogliosa di lui, quando nel 1940 Lev diventa assistente del prestigioso Istituto di Fisica Lebedev. La Storia, tuttavia, con i suoi tragici eventi è in agguato. Nel 1941 l'esercito tedesco attacca la Russia, cogliendo completamente di sorpresa le forze sovietiche. Arruolatosi volontario, Lev va incontro a un'odissea in cui tutta la sua vita sembra tragicamente naufragare. Opera basata su una storia vera ricostruita attraverso le lettere rinvenute da Figes negli archivi del KGB, "Qualcosa di più dell'amore" è il racconto di un amore vero, che ha saputo resistere al tempo, all'ingiustizia e alla crudeltà della Storia.