Quali caratteristiche hanno coloro che si avvicinano al mondo della donazione di sangue? E quali sono gli elementi che possono favorire questo gesto? Il volume, nato da una pluridecennale collaborazione con diverse sezioni AVIS, intende sottolineare in maniera innovativa la valenza sociale e le ricadute applicative connesse al gesto di donare il sangue, offrendo al lettore un'analisi psicologica attenta che collega fra loro elementi di personalità, valori familiari e caratteristiche organizzative. Leggendo la donazione tanto con lo sguardo del ricercatore quanto con gli occhi, le voci e le riflessioni dei donatori e dei diversi livelli associativi, il testo mostra la rilevanza di una ricerca sociale applicata che combini una rigorosa metodologia di ricerca con la necessità di rispondere a domande sociali concrete. L'augurio è che il volume, sintetizzando quanto emerso dalle analisi dei dati e proponendo ricadute possibili in termini operativi ed organizzativi, possa esser d'aiuto a donatori, organizzazioni, ricercatori, e a tutti coloro che a vario titolo si occupano di ricerca e interventi legati alla donazione di sangue.
Una guida completa e dettagliata a disposizione di docenti e dirigenti scolastici per l'elaborazione del curricolo di Istituto dalla scuola dell'infanzia alla secondaria di I grado, previsto dal Regolamento sull'autonomia e in piena coerenza con le nuove Indicazioni nazionali. Dopo l'analisi dei nodi teorici che fanno da sfondo alla definizione di una mappa dei saperi (a partire dalla centralità della persona e dalla progressione in verticale delle competenze), vengono presentate le proposte per la realizzazione del curricolo, tenendo conto degli ambiti e delle singole discipline, di cui sono declinati gli obiettivi specifici di apprendimento. Una speciale attenzione è riservata agli aspetti metacognitivi essenziali per l'apprendimento efficace (le disposizioni della mente). I materiali qui riuniti possono essere impiegati per avviare la riflessione collegiale e promuovere negli istituti comprensivi percorsi di approfondimento e confronto ai vari livelli (collegio dei docenti, commissioni e dipartimenti/ambiti disciplinari).
«Gli oggetti fisici sono introdotti dal punto di vista concettuale come utili intermediari - non mediante una definizione in termini di esperienza, ma semplicemente come postulati irriducibili, simili dal punto di vista epistemologico agli dei di Omero. Da parte mia, in quanto fisicalista laico, credo negli oggetti fisici e non negli dei di Omero; e ritengo che sia un errore scientifico fare altrimenti. Ma dal punto di vista del fondamento epistemologico, gli oggetti fisici e gli dei di Omero differiscono solo quanto al grado e non quanto al genere. Entrambi i tipi di entità entrano nella nostra concezione soltanto come postulati culturali.» (Da un punto di vista logico. Saggi logico?filosofici)
Il volume offre una panoramica dell'evoluzione delle chiese, senza dimenticarne l'origine: il popolo convocato da Dio, la Chiesa. Perciò i vari tipi di edificio cristiano vengono illustrati a partire dagli specifici carismi dei battezzati: fedeli laici e laiche, monaci e consacrati, vescovi, presbiteri e diaconi. La chiesa-edificio appare così altra cosa da un museo. È il luogo in cui la Chiesa, in risposta all'azione del suo Signore, vive e agisce. Un viaggio dove si intrecciano storia, teologia e liturgia. E anche didattica: un capitolo è dedicato alle attività da proporre nell'insegnamento della religione e nella catechesi.
La vita è frutto del caso e va vissuta senza farsi troppe domande. Di questo era convinta Cecilia, una ragazza bella, ricca e inavvicinabile. Diversi fatti e incontri intaccano quella convinzione fino a quando un tragico evento la travolge come un turbine. Proprio l'esperienza dello smarrimento diventa grido di una esistenza riconciliata.
Gli assassini di Giancarlo Siani sono tutti in galera? Questo è quello che si crede. Sei persone sono state condannate per l'omicidio del giovane cronista de "Il Mattino", ucciso dalla camorra nel settembre del 1985. Ma i veri killer e mandanti potrebbero essere ancora liberi. È quanto sostiene l'inchiesta giornalistica di Roberto Paolo, che ha convinto la Procura di Napoli a riaprire le indagini. L'autore ha passato al setaccio tutti gli atti dei processi, scoprendo incredibili falle e contraddizioni eclatanti che gettano pesanti ombre sulla "verità" giudiziaria. Il libro è il frutto di anni di ricerche per trovare documenti inediti, testimoni mai sentiti nei processi, vecchie informative sepolte nei cassetti. Una controinchiesta che ha portato Paolo a raccogliere la confessione choc di una persona che afferma, a quasi trent'anni di distanza, di essere l'uomo che consegnò le armi ai killer di Siani: due ragazzi del clan Giuliano di Forcella. Mentre si aprono nuovi squarci sul vero ruolo che ebbe il clan Gionta di Torre Annunziata. Come in un noir, il lettore può seguire l'autore nel suo viaggio nel ventre molle di Napoli. Un racconto che si dipana tra personaggi improbabili, avvocati o sedicenti tali, informatori, camorristi, ex investigatori ed ex giornalisti, e a volte si sofferma a descrivere le sgangherate biografie di alcuni dei principali protagonisti di quello che resta ancora oggi un vero giallo.
Roma ha accumulato 22 miliardi di euro di deficit ed è una città praticamente fallita. Alessandria è stata dichiarata in default per un debito di 200 milioni. Parma ha un buco di bilancio di 850 milioni. Napoli è in stato di pre-dissesto. L'Aquila è ancora un cumulo di macerie, perché la ricostruzione non ha finanziamenti adeguati. Sono 180 i comuni italiani commissariati per fallimento economico. I primi provvedimenti dei commissari riguardano la cancellazione del welfare, la vendita del patrimonio immobiliare, il licenziamento di personale. Con i tagli alla sanità sono stati soppressi numerosi presidi, le scuole chiudono, i servizi sociali non esistono più. Lo Stato chiude i battenti. Dal 1994, in cambio della cancellazione di ogni regola urbanistica, la cultura liberista aveva promesso un nuovo "rinascimento urbano". Sono state invece create immense periferie senza servizi e senza anima. La sovraproduzione edilizia ha provocato il crollo dei valori immobiliari, cosicché le famiglie italiane, già colpite dalla crisi economica e dalla disoccupazione, vedono scomparire i servizi sociali e il valore della propria abitazione. Povertà e insicurezza per tutti. Prefazione di Paolo Maddalena.
Nell'agosto del 1914, più di centomila trentini e giuliani vanno a combattere per l'Impero austroungarico, di cui sono ancora sudditi. Muovono verso il fronte russo quando ancora ci si illude che "prima che le foglie cadano" il conflitto sarà finito. Invece non finisce. E quando come un'epidemia si propaga in tutta Europa, il fronte orientale scivola nell'oblio, schiacciato dall'epopea di Verdun e del Piave. Ma soprattutto sembra essere cassato, censurato dal presente e dal centenario della guerra mondiale, come se a quel fronte e a quei soldati fosse negato lo spessore monumentale della memoria. Paolo Rumiz comincia da lì, da quella rimozione e da un nonno in montura austroungarica. E da lì continua in forma di viaggio verso la Galizia, la terra di Bruno Schulz e Joseph Roth, mitica frontiera dell'Impero austroungarico, oggi compresa fra Polonia e Ucraina. Alla celebrazione Rumiz contrappone l'evocazione di quelle figure ancestrali, in un'omerica discesa nell'Ade, con un rito che consuma libagioni e accende di piccole luci prati e foreste, e attende risposta e respira pietà - la compassione che lega finalmente in una sola voce il silenzio di Redipuglia ai bisbigli dei cimiteri galiziani coperti di mirtilli. L'Europa è lì, sembra suggerire l'autore, in quella riconciliazione con i morti che sono i veri vivi, gli unici depositari di senso di un'unione che già allora poteva nascere e oggi forse non è ancora cominciata.
Roma era grande, potente e lenta. Spartaco era piccolo, indomabile e veloce. Come mi spiace che non l'abbiate visto tutti che cos'era, Spartaco, in quei giorni. Era il coraggio, l'onestà, il senso del dovere verso la sua gente. Era lui il capo della rivolta. Migliaia di schiavi lo seguirono, per loro fu come respirare per la prima volta. Età di lettura: da 6 anni.