Della grande stagione del cinema muto "Metropolis" è forse il film più famoso, l'unico che è diventato parte integrante dell'immaginario collettivo. Accolto con giudizi contrastanti, è un film complesso e misterioso su cui pesa ancora l'ammirazione particolare di due spettatori d'eccezione, Hitler e Goebbels. Grande scenario del mondo tecnologico e della civiltà industriale, Metropolis è anche un discorso sul doppio e sui simulacri, sulla magia e sull'esoterismo, sull'Apocalisse e sul male. Ed è allo stesso tempo un'esperienza tecnica e formale di grande raffinatezza che intreccia il gigantismo spaziale con la più difficile sperimentazione visiva, la comunicazione intellettuale con il pathos dello sguardo. Paolo Bertetto elabora un'interpretazione caratterizzata dalla voglia di sondare e dalla capacità di scoprire i segreti di "Metropolis", analizzando i caratteri e la qualità della messa in scena di Lang, la cui regia è stata definita da Truffaut "assolutamente inesorabile".
L'analisi di Paolo Russo presenta temi e protagonisti di tutti i momenti significativi della storia del cinema italiano, dagli esordi del "cinematografo" a Roma (nel 1896) alla rinascita degli anni '30, dal neorealismo ai nuovi autori degli anni '60, dalla crisi degli anni '80 e '90 fino alla ripresa di questi anni, come dimostrano gli incassi degli anni 2005 e 2006. A conclusione di ogni capitolo, una cronologia evidenzia i principali fatti della vita politica, sociale, artistica e culturale del Paese.
Forte della permanenza in loco e di diversi viaggi nell'area, padre Paolo Nicelli ha approfondito la conoscenza dell'Islam del Sud-est asiatico mediante studi e letture che hanno illuminato la sua esperienza sul campo. In un affresco di ampio respiro emergono realtà complesse e variegate, influenzate da elementi antropologici e culturali prima ancora che teologici e dottrinali. Nell'area presa in esame - Malaysia, Singapore, Brunei Darussalam, Indonesia, Filippine, Indocina -, dove l'Islam giunse tardivamente per mezzo di commercianti e predicatori, il meticciato con le civilizzazioni locali è stato ed è determinante per comprendere dinamiche da noi molto poco conosciute. Volgere uno sguardo attento a questi popoli e paesi lontani è indispensabile per scorgere le possibili vie di una conciliazione tra la fede tradizionale in Allah e le sfide di un mondo plurale, come quello in cui saremo sempre più chiamati a convivere.
Il volume presenta, nel rispetto della progressione cronologica, un vasto versante della riflessione traduttologica internazionale, e attraverso un ampio spettro d'interpretazioni, fornisce le coordinate interpretative per l'analisi testuale dei racconti di Poe e per il confronto con le versioni italiane di Vittorini e Manganelli. Attraverso un'analisi condotta sui piani del lessico, della retorica e della sintassi vengono presi in esame i racconti Berenice, The Devil in the Belfry, The Fall of the House of Usher, William Wilson e The Masque of the Red Death. Emerge una nuova idea di "fedeltà", che oppone alla storica strategia della scorrevolezza, dell'appiattimento e dell'invisibilità, una strategia di resistenza, di alterità e di "visibilità" della traduzione.
Alla ricerca del Maestro con Maria Maddalena e un abbraccio francescano. Il testo si articola in quattro capitoli. Nel primo capitolo sono raccolti i brani dei Vangeli dove appare Maria di Magdala, con le più note leggende su di lei. Nel secondo si contempla un'icona scritta da Domenica Ghidotti, che presenta il meraviglioso incontro del Signore con Maria Maddalena. Nel terzo la nostra voce diventa preghiera nell'Inno Akathistos in onore della Santa. Nell'ultimo ci lasciamo prendere da un abbraccio francescano.
Contrariamente a quanto si possa pensare, i capi non sono più aiutati dalle aziende a esercitare la loro funzione e non sanno come agire: motivare, dirigere, controllare, aiutare. Il "buon" leader include e integra, ma la buona leadership contempla anche il suo opposto: l'esclusione, il dominio, il narcisismo. Il lato oscuro che va conosciuto per impedirne il sabotaggio. La psicoanalisi italiana ha negli ultimi venti anni costruito l'idea di un capo in grado di gestire le proprie debolezze e favorire la realizzazione del compito: un capo che valorizza le persone ed è instancabile nell'innovazione di se stesso e della sua organizzazione. Per tale motivo il Capo di Buona Speranza è un luogo della geografia psichica, una terra di confine, poiché i confini sono gli spazi di maggior vitalità. Il volume fa il punto sulla leadership in una società che cambia e fornisce la chiave per spiegare e supportare i capi nel loro ruolo, per indirizzarli verso le relazioni più proficue verso i collaboratori e i partner.
La pala di Santa Apollonia della chiesa di San Giacomo a Udine rappresenta una delle opere più significative di Fulvio Griffoni (Udine 1589-1664), pittore udinese che, partendo dalla lezione dei grandi artisti veneti del primo Cinquecento, approdò infine al barocco, di cui seppe dare un'interpretazione estremamente personale ed interessante. Questa pubblicazione, oltre a documentare il lavoro di restauro della pala, costituisce l'occasione per approfondire lo studio del Griffoni, ricostruendone la formazione e la produzione artistica nel contesto dell'arte veneta e friulana della prima metà del Seicento