Il filo rosso del volume è dato dall'unione indispensabile di tre termini: giustizia, solidarietà, speranza. Alla base di una convivenza occorre la giustizia, la giustizia genera solidarietà, ma se manca la giustizia la solidarietà può farsene promotrice. La speranza è portata da Gesù ed è un bene fondamentale per l'uomo. Il volume raccoglie gli interventi del cardinale Bergoglio il 25 maggio nella cattedrale di Buenos Aires e il 7 agosto al santuario di San Gaetano, tra il 1999 e il 2005. San Gaetano è il patrono dei lavoratori. Le omelie di Bergoglio affermavano anzitutto il diritto al lavoro per ogni uomo, il diritto al salario e a giuste condizioni: così il futuro papa Francesco svolgeva una vera pastorale sociale. Il 25 maggio in cattedrale si festeggiava il giorno della nascita della nazione argentina. Bergoglio era solito non limitarsi alla memoria storica, ma affrontava i problemi economici e sociali che il popolo argentino stava incontrando. Il secondo volume sul pensiero sociale e politico di papa Francesco dopo "Noi come cittadini, noi come popolo" (Jaca Book-LEV, 2013).
La LEV prosegue la pubblicazione dei discorsi e delle omelie del pontefice. In questo terzo volume della collana Le parole di Francesco" sono contenuti i discorsi pronunciati dal Santo Padre a partire dall'udienza generale di mercoledì 22 maggio 2013, fino all'Angelus del 21 luglio, giorno precedente alla partenza per Rio de Janeiro in occasione della XXVIII G.M.G. "
"Non siate mai uomini e donne tristi!". Con questa esortazione papa Francesco si rivolgeva alla folla dei fedeli accorsi in piazza San Pietro a pochi giorni dalla fine del Conclave. E continuava: "La gioia dei cristiani non nasce dal possedere tante cose, ma dall'aver incontrato una Persona, Gesù, e dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche quando il cammino della vita si scontra con ostacoli che sembrano insormontabili". Fin dall'inizio del pontificato, papa Bergoglio ha voluto dare un'impronta di solarità al suo annuncio del Vangelo. Il nuovo papa si è imposto all'attenzione del mondo scardinando i protocolli e infondendo al proprio stile umanità e semplicità. Sempre pronto al sorriso, alla battuta e a riconoscere candidamente le proprie "debolezze" mai si era sentito un pontefice ammettere di amare il tango e di aver promesso eterna fedeltà a una squadra di calcio, il San Lorenzo de Almagro di Buenos Aires - papa Francesco è entrato nel cuore dei credenti e di tantissimi non credenti, che hanno riconosciuto in lui un pastore buono, un fratello. In questo piccolo scrigno il lettore troverà incastonate le sue più belle riflessioni sui grandi temi dell'esistenza e della fede, piccole perle in cui vibra un continuo richiamo alla gioia e un forte incitamento alla speranza. Un libro prezioso per conoscere l'insegnamento genuinamente biblico del papa che sta cambiando il volto della Chiesa.
Nella sua prima enclica,la Lumen Fidei, Papa Francesco costruisce la sua riflessione sulla fede, ponendo l'accento sulla centralità di Gesù: "..Cristo ci è stato dato come grande dono che ci trasforma interiormente, che abita in noi, e così ci dona la luce che illumina l'origine e la fine della vita, l'intero arco del cammino umano". Il testo è preceduto da un ampio commento di Ettore Malnati, che, con grande competenza e chiarezza, approfondisce e sviluppa i temi dell'enciclica.
Ettore Malnati, è docente di Diritti dell'uomo presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Trieste, docente incaricato di Dottrina sociale della Chiesa presso la Facoltà teologica di Lugano; insegna antropologia teologica e trinitaria, sacramentaria ed escatologia presso lo Studio Interdiocesano del Friuli-Venenzia Giulia e in altri Istituti Superiori di Scienze religiose. Presidente dell'associazione culturale Studium Fidei di Trieste, dal 2000 è annoverato tra i membri della Russian Academy of Natural Sciences per la sua attività teologica ed ecumenica. È autore di numerose pubblicazioni.
In edizione Vintage un bestseller da 100.000 copie. La voce unica del Papa ci esorta a cogliere il reale significato della parola di Dio con l'intelligenza, col cuore e con le nostre opere". "
Con questo nuovo volume la LEV prosegue la sua pubblicazione dei discorsi e le omelie di papa Francesco. Sono qui raccolti i discorsi pronunciati durante il viaggio a Rio de Janeiro, dal 22 al 29 luglio 2013, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.
La parola di Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco, illumina la questione sociale. Riflettere sul destino di una comunità significa partire dalla visione consapevole di un mondo animato da tensioni e disuguaglianze. Nulla si può fare contro questo stato di cose senza una salda memoria delle proprie radici, perché il viandante deve sempre verificare dove si trova, da dove arriva e dove si sta dirigendo. Si tratta, ci dice il Papa, di “creare il cammino”. Per fare questo dobbiamo, in uno sforzo comune, superare lo sradicamento, recuperare le certezze e soprattutto avere coraggio di fronte al futuro. Quella che ci propone Papa Francesco è una “cultura dell’incontro”, un progetto da vivere e sentire insieme. Una grande idea di solidarietà anima la voce di questo Papa. Umilmente, come mai è stato fatto prima di lui, egli ci invita a prendere coscienza del senso originario della spiritualità cristiana, e a capire che “se vogliamo provare a dare un contributo alla nostra patria non possiamo perdere di vista nessuno dei due poli: quello utopico e quello realistico, perché sono entrambi parte integrante della creatività storica”.
Questo libro è un intervento coraggioso di Papa Francesco per invitare tutti i lettori a intraprendere un percorso di crescita, a compiere una “azione collettiva di creazione storica”: il primo passo per diventare “uomini nuovi” che sappiano percorrere la strada della vita avendo ben in mente la mèta. La creatività, infatti, non nasce per Papa Francesco dal nulla, ma è una tensione costante fra novità e continuità. L’utopia allora (ed è una parola centrale nel pensiero di questo Papa) diventa la speranza stessa all’opera, nel vivo della quotidianità. Nel libro sono presenti anche una serie di proposte sul lavoro personale e di gruppo, richiami precisi alla storia e alla tradizione cristiana attraverso il pensiero di Sant’Agostino e le Scritture stesse. Tutto si armonizza intorno a un assunto coraggioso che è poi l’invito essenziale rivoltoci: “Ciò che vedi non è tutto ciò che c’è.” La storia di oggi e di domani siamo noi, e Papa Francesco torna a dircelo con chiarezza e semplicità profetica.
Questo è un libro rivolto ai giovani – e a chi con loro dialoga ogni giorno: i genitori, gli insegnanti – per invitarli ad affrontare le sfide della nostra cultura dominata dall’indifferenza e dalla superficialità causate da una errata visione dello sviluppo tecnico di oggi. Un libro per orientarsi nella vita quotidiana, suggerendo ai giovani, e non solo a loro, nuove possibilità, nuovi valori e nuovi modi di vivere. Le idee di Papa Francesco sono sempre più mirate, precise, e colgono l’essenziale. Qui si parla di speranza, di solidarietà, di tolleranza: non parole vuote, ma realtà di vita intersoggettiva da calare nella pratica educativa, nella preghiera comune e individuale. Per essere, evangelicamente, operatori di pace, bisogna cominciare a rinnovare se stessi, e poi volgersi fuori di sé, alla scoperta dell’altro. Qualunque progetto educativo parte da qui, spiega Papa Francesco. Questa è la sfida del momento. Da raccogliere nello spirito della sequela di Gesù, ossia di colui che osò per tutti.
La luce della fede: con quest'espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: "Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (Gv 12,46).
La luce della fede: con quest'espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: "Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (Gv 12,46).
"Sono rimasto a vivere presso la Casa Santa Marta. Io ho necessità di vivere fra la gente e se io vivessi solo, un po' isolato, non mi farebbe bene"