In seguito alla rovinosa caduta della Repubblica Napoletana del 1799, tra le vittime più illustri della prima Restaurazione borbonica vi fu, senza dubbio, l'anziano cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo (1711-1801), arcivescovo di Napoli dal 1782. Sulla base di una approfondita indagine archivistica e bibliografica, l'autore ricostruisce il periodo della fatale collaborazione con le autorità repubblicane e del successivo esilio di Capece Zurlo. Viene Inoltre evidenziato come le forzate - ma, di fatto, mai accettate - dimissioni di Capece Zurlo avessero contribuito a logorare non poco le relazioni tra il Regno di Napoli e la Santa Sede agli albori del XIX secolo.
Il Mio nuovo messalino è uno spillatino per bambini con il rito della Messa. I testi sono stati aggiornati secondo le disposizioni del nuovo Messale, 2020. Quattro sono le parti in cui il libretto si suddivide per accompagnare il bambino a conoscere e vivere al Messa: 1.Vieni, 2.ascolta, 3.ringrazia, 4.vai... Età di lettura: da 6-10 anni.
Preghiere, riflessioni e spunti anche a partire dalle parole di papa Francesco: per un avvio alla preghiera personale, all'incontro con Gesù Eucarestia e alla partecipazione consapevole alla Messa.
Una delle peculiarità del messaggio biblico sta nel fatto che Dio non si incontra nella staticità della natura ma nel dinamismo della storia. Con questo volume, Romano Penna si interroga sul tempo e sulla storia quali elementi costitutivi dell'identità cristiana a partire dall'evento di Gesù, Verbo di Dio che si fa carne e quindi anche storia. Il credente si trova a vivere già nella pienezza perché in Gesù il tempo si è compiuto. Ciò significa che il tempo storico è gravido di prospettive perché abitato da una pienezza costituita dal dono della presenza del Risuscitato; è colmo di momenti favorevoli, in cui poter vivere secondo il ritmo della speranza che apre al futuro; e quanto si realizza in esso è decisivo per la pienezza ultima, per il futuro assoluto e definitivo. La comparsa di Gesù dischiude per i suoi ascoltatori e discepoli un compimento che riguarda la loro storia personale. È in questo senso che il chrónos diventa kairós, cioè il tempo di tutti diventa il tempo di ciascuno.
La struttura di questo sussidio può essere considerata una via di mezzo tra il Rosario tradizionale e la vera e propria "veglia" impostata sulla falsariga della celebrazione della Parola. Lo schema prevede diversi elementi, peraltro previsti dal Rito delle Esequie. I misteri del Rosario possono essere scelti tra diverse serie, secondo l'opportunità. Ogni enunciazione del mistero è seguita da brevi citazioni bibliche o liturgiche, pertinenti al mistero stesso e adatti alla circostanza. Sono riportate anche le Litanie della Madonna e dei Santi, e alcune Orazioni. L'ultima parte è costituita da un'antologia di testi, antichi e recenti.
Nel 1935 la predicazione e l'attività educativa di Romano Guardini lo portano a scrivere queste dieci riflessioni, una sintesi delle dimensioni fondamentali dell'esistenza cristiana. Confrontandosi, da un lato, con l'impostazione teologica dominante e, dall'altro, con il pensiero di John Henry Newman, l'autore affronta la questione del sorgere della fede e del suo contenuto, avendo attenzione anche ai momenti di crisi e tensione della stessa esperienza del credente. Di qui le pagine sulla fede nell'azione, nell'amore e nella speranza, sulla varietà delle forme in cui si concretizza, sul suo sapere e il rischio della gnosi come superbia intellettuale. L'opera si conclude con un approfondimento delle formulazioni dogmatiche nella Chiesa e sul significato del vivere i sacramenti, in quanto trasformazione interiore.
La relazione tra Legge e libertà è un motivo che caratterizza come un filo rosso il “grande racconto” della Bibbia. Legge e libertà rappresentano due valori che si richiamano a vicenda e che implicano un’adeguata e puntuale riflessione a più livelli. Il libro propone un itinerario biblico-teologico che consente al lettore di cogliere gli aspetti centrali della dialettica Legge-libertà e di focalizzare la peculiarità del messaggio cristiano. Mediante il confronto con il retroterra culturale greco e giudaico, il prof. Romano Penna nella sua analisi mostra tutta la ricchezza della Legge intesa come dono di Dio e accolta come impegno nell’esercizio della responsabilità, che suppone il dono di una libertà inedita e richiede un coinvolgimento di livello esistenziale. Nel messaggio di Gesù di Nazaret e nella sua rilettura paolina si coglie come la dialettica tra Legge e libertà riveli la condizione “filiale” del cristiano. È proprio la capacità di comprendere e sintetizzare il binomio Legge-libertà a qualificare l’agire del cristiano e la sua forza testimoniale. L’originalità del cristianesimo può essere ben riassunta nell’espressione «Liberi perché figli». Essa racchiude in sé un’inedita progettualità e una straordinaria fecondità, di cui ha tanto bisogno l’uomo del nostro tempo. Romano Penna, presbitero della Diocesi di Alba, è docente emerito di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Lateranense ed è stato invitato dal Pont. Istituto Biblico e da altre Facoltà Teologiche di Roma, oltre che Torino, Firenze, Urbino, Palermo, e Gerusalemme. Tra le sue molte pubblicazioni, oltre la sintesi Il DNA del cristianesimo (Cinisello Balsamo 2004), si segnalano l’antologia su L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (Bologna 1986), una cristologia del Nuovo Testamento in due volumi I ritratti originali di Gesù il Cristo (Cinisello Balsamo 1997), un ampio commento a La Lettera ai Romani (Bologna 2010), e più recentemente: Le prime comunità cristiane. Persone, tempi, luoghi, forme, credenze (Roma 2017); Un solo corpo: laicità e sacerdozio alle origini cristiane (Roma 2020); Battesimo e identità cristiana: una doppia immersione (Cinisello Balsamo 2022).
Questo libro rappresenta il capitolo mancante del capolavoro di Guardini che porta il titolo Il Signore: là dove si tratta infatti della persona e del messaggio di Gesù, si dovrebbe anche parlare della risposta che Egli diede ai suoi discepoli quando questi gli chiesero di insegnar loro a pregare. Il titolo dà una indicazione precisa: vuol dire che la preghiera non deve procedere da un sentimento imprevedibilmente mutevole, ma dalla luce della verità e dal profondo del cuore. Forse invece di "verità" sarebbe meglio dire "realtà", perché ciò che il Signore ha annunciato e su cui ha fondato la nostra vita non consiste soltanto di pensieri e di notizie, ma è il Regno del Dio vivente. La parola "verità" può quindi ben rimanere col suo chiaro rigore, ma intesa nel senso che essa significhi non solo l'autenticità della conoscenza, ma anche la consistenza dell'essere.
Nei capitoli di questo volume Romano Guardini espone le sue riflessioni sull'ansia del vivere come motivo esistenziale e spirituale. Sono pensieri che non nascono da preoccupazioni teoretiche, ma da una dolorosa sollecitudine per i problemi e le minacce che incombono sui singoli e sull'umanità. L'autore mette in discussione le fondamenta di alcuni idoli della cultura di massa, prima fra tutti l'idea di un incessante progresso economico e tecnico-scientifico che erroneamente si presume anche umano. All'acuta osservazione dei fenomeni che inaridiscono la fede si affiancano riflessioni filosofiche sulla struttura del potere, la libertà, la capacità di decisione richiesta dal pluralismo, l'avvilimento del valore dell'uomo. Ne risulta una prospettiva sulla civiltà e sulla cultura che ancora oggi interpella l'intelletto, la volontà, la fede.
Un libro che raccoglie delle catechesi sui misteri del Rosario, utili per la formazione cristiana e la preghiera personale. Il Rosario - affermava Giovanni Paolo II - pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l'opera dell'Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore.
Dalle riunioni educative per i giovani cattolici tedeschi avvenute nel 1929 al castello di Rothenfels nascono queste dieci meditazioni di Romano Guardini, che trattano altrettante dimensioni del volto del Dio di Gesù Cristo, offrendo un percorso carico di afflato spirituale. Le riflessioni toccano i temi della Provvidenza, della volontà di Dio, della grazia e della contrizione, del cuore e del Dio che consola, dando corpo alle grandi parole della fede e mettendo in luce il loro apporto vitale per l'esistenza. Grande è l'attenzione per l'umanità del credere, per i tratti che dicono la "carne" della fede e il midollo delle giornate: le domande, la morte, la coscienza della colpa, il perdono, la speranza. Con uno guardo profondo sulla realtà della creazione, Guardini testimonia e annuncia il Dio Vivente, il Dio della vita, appunto, che guarda il mondo e l'uomo con benevolenza.