Un cammino che si snoda in sei percorsi, guidati da sei parole-chiave, per riscoprire continuamente il profondo e reale significato di azioni, gesti e parole della carità, troppo spesso ridotte a opaca filantropia: ecco l'intento di queste pagine, condivise per tenere acceso e alimentare quel desiderio che spinge a cercare, senza posa, il volto di un Dio che è relazione, nascosto nel volto dei fratelli.
Nicola è un topolino piccolissimo. Il più piccolo dei suoi dieci grossi ed esuberanti fratelli. La sua mamma, che ha sempre paura che si faccia male, pensa che il mondo sia un luogo troppo grande e selvaggio per lui. Ma Nicola non può più restare a guardare gli altri topolini giocare. Ecco che la mamma, perchè non gli accada nulla, lo avvolge in un grosso batuffolo di bambagia. Così verrà scambiato per una palla di neve, una meringa e inseguito da una volpe come un coniglio. Ma Nicola torna a casa sano e salvo, ha saltato, corso, ha preso freddo, ma è felice e non si è mai sentito così grande.
Un libro delicato e divertente che parla di desiderio di autonomia e di partecipazione, meravigliosamente illustrato da Tony Ross. È un racconto esemplare, tanto per bambini, che per adulti, sull’amore, la crescita, la curiosità e l’entusiasmo.
Traduzione di Pico Floridi. Età: + 4 anni
Invito alla lettura non solo per chi aspira nella Chiesa a realizzare questa vocazione oggi in crescita, ma per chiunque desideri accostarsi al mistero di una vicenda umana apparentemente singolare, ma di fatto profondamente, esemplarmente cristiana. E perfino per chi, non credente, vive comunque una ineliminabile ricerca di senso, e puo' coglierlo in una vita nuda, semplice e ardua, ma gioiosa, incentrata sulla presenza spoglia e gloriosa di Gesu' Cristo crocifisso e risorto, capace di mostrare quanto possano bastare al cuore umano la sua Persona e il suo Vangelo.
L'immagine del diritto come sistema di norme disposte gerarchicamente, riconducibili tutte a una fonte unica, appare in declino, non solo perché all'attività legislativa statale si affiancano altre fonti subnazionali e sopranazionali, ma anche perché l'attività legislativa stessa procede sotto la spinta di interessi e posizioni ideologiche, senza che sia assicurata la compatibilità delle nuove norme con le leggi vigenti. Di conseguenza, nella legislazione come nell'applicazione delle leggi vi è una presenza sempre più invasiva di considerazioni extragiuridiche che cambia lo stesso ruolo degli operatori: dai magistrati - spesso tentati dall'interpretare le norme in base alle loro convinzioni personali - agli avvocati che cercano, fuori dal processo, soluzioni di tipo arbitrale o, nel processo, patteggiamenti vantaggiosi per l'imputato. Viene quindi da chiedersi se ci stiamo incamminando verso la fine del diritto, o almeno di quel diritto che ha accompagnato in Europa, per quasi un millennio, l'espansione del mercato e dei rapporti economici. Su questi temi, e sulle prospettive future del diritto, riflettono, sollecitati da Pietro Rossi, Luigi Capogrossi Colognesi, Sabino Cassese, Vincenzo Ferrari, Maurizio Fioravanti, Gilberto Lozzi, Pietro Rescigno.
Pietro Rossi è professore emerito dell'Università di Torino, dove ha insegnato dapprima Storia della filosofia e poi Filosofia della storia. E' socio dell'"Accademia Europea", dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia delle Scienze di Torino. Ha diretto la "Rivista di filosofia". Ha condiretto, insieme a Carlo A. Viano, la "Storia della filosofia" (Laterza 1993-1999). Con il Mulino ha pubblicato "L'identità dell'Europa" (2007) e "Avventure e disavventure della filosofia" (2009).
In breve
La crisi globale ci ha colti nuovamente in controtempo. Quale sorte tocca all’Italia? Dipende. Dalla volontà di ritrovare il tempo.
Nel concerto dei paesi avanzati, l’Italia e la sua economia suonano in controtempo da molti anni. All’avanzare della globalizzazione siamo rimasti attardati in una specializzazione del lavoro obsoleta. Mentre gli altri sfruttavano la rivoluzione tecnologica, noi abbiamo stentato a mantenere l’efficienza e il tenore di vita medi. Quando nel mondo spirava il vento delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, noi abbiamo indugiato. La crisi ha rimesso in discussione nel mondo principi e politiche verso cui l’Italia stava invece faticosamente muovendo per recuperare i suoi ritardi. È l’ennesimo caso di controtempo, ma stavolta dobbiamo servircene a nostro vantaggio. Alcune caratteristiche antiche del sistema italiano – il ruolo del sindacato, la cultura giuridica – sono di freno. Solo se proseguiremo nel recupero dei veri valori del liberalismo, mantenendo il controtempo ancora per una battuta, alla fine ritroveremo il tempo del progresso.
Indice
Prefazione - LA MUTAZIONE DEL MONDO: I. Prima della crisi - II. La crisi - L’ECONOMIA ITALIANA: PREPARARSI AL DOPO-CRISI: III. Le imprese - IV. La finanza - DUE PASSAGGI OBBLIGATI: V. Il ruolo del sindacato - VI. La cultura giuridica - RITROVARE IL TEMPO GIUSTO - Bibliografia
Il testo si rivolge a credenti e non credenti. Ad entrambi si ricorda l’importanza della facoltà dell’intelligenza, ciò che apre la ragione ad altro, oltre le sue pretese definitorie e sistematiche e, nel medesimo tempo, ciò che rende la fede aperta ai contributi della ragione, evitandole un ripiegare su se stessa come rifugio. Si tratta di un invito a creare presupposti di dialogo, non sulle buone intenzioni, ma sull’esercizio del comune patrimonio dell’intelligenza che ha rispondenze comuni nella riflessione, quella riflessione che è proposta nel testo.
Roberto Rossi nato a Roma nel 1950 è docente incaricato di Storia delle religioni, e del seminario Le ideologie del ‘900 presso la Pontificia Università Lateranense, nonché di Introduzione alla filosofia presso la medesima università e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio” di L’Aquila, già collaboratore nel 1980 di Radio Vaticana e di Radio Tre dal 1981 al 1985, membro scientifico della “Rivista Rosminiana”. È autore di decine di saggi e ha tenuto conferenze per l’Università di Genova. Per la Tau ha già pubblicato il volume Religiosità, Religioni e Fede.
Lo sguardo alla realtà di tre protagonisti della pittura italiana del Quattrocento. Un avvenimento della conoscenza in un passaggio cruciale della civiltà europea.
Un cammino spirituale per la famiglia in cinque tappe in cui l'approcio biblico si unisce a quello educativo, avendo come punto di riferimento Maria di Nazareth.